Le selezioni in corso per l'accesso ai corsi di laurea universitari a numero chiuso non terranno conto del punteggio conseguito dai candidati alla maturità. È una delle misure contenute nel decreto legge sull'istruzione approvato stamattina dal Consiglio dei ministri, di cui è stato diffuso un sintetico resoconto. Le commissioni dovranno quindi rivedere completamente, in pieno svolgimento degli esami, i criteri per l'attribuzione dei punteggi e quindi per la formazione delle graduatorie dei corsi di laurea ad accesso programmato nazionale. Il provvedimento deciso dal governo interviene su numerosi aspetti del sistema scolastico e accademico, con l'intento dichiarato di "gettare le basi per la scuola e l'università del futuro". Tra le disposizioni contenute nel decreto, uno stanziamento di 100 milioni per le borse di studio destinate agli studenti universitari; l'assunzione di 26.000 insegnanti di sostegno e l'elaborazione di un piano triennale per 69.000 nuovi docenti nella scuola; l'abolizione dell'obbligo dell'adozione dei testi scolastici da parte degli insegnanti, che potranno sostituirli con altri materiali didattici; la possibilità per gli studenti, per l'anno scolastico entrante, di utilizzare vecchie edizioni dei testi previsti (una misura che interviene quasi in contemporanea con l'inizio delle lezioni). La "quota premiale" del finanziamento agli atenei (recentemente aumentata) verrà attribuita in prevalenza sulla base dei risultati della valutazione operata dall'Anvur.