IN ATENEO

Donare il corpo: ecco il parere del comitato per la bioetica

La possibilità di donare il proprio corpo, dopo la morte, per finalità di ricerca e didattiche è oggetto del parere pubblicato lo scorso 20 maggio dal Comitato nazionale per la bioetica. Il documento analizza i limiti e le lacune dell'attuale legislazione sulla materia, definendo alcuni principi guida cui ispirare nuove proposte normative.

Il Comitato constata la scarsezza di donazioni del corpo in Italia, problema che determina difficoltà nell'espletamento delle attività di studio e didattiche legate alla dissezione anatomica. È riaffermato il valore della donazione del corpo come espressione di solidarietà, tutela della salute collettiva e promozione della ricerca scientifica. Viene sottolineata la necessità di superare la normativa vigente, che risale al 1933 e prevede la destinazione a scopi didattici e di studio dei cadaveri non richiesti da congiunti; principio base delle future disposizioni deve essere il consenso consapevole e informato del donatore, sempre prevalente rispetto alla volontà dei familiari, che è comunque opportuno coinvolgere. Si suggerisce che le scelte del donatore possano essere espresse per via testamentaria o con altri mezzi, come il testamento biologico, qualora venisse introdotto nel nostro ordinamento. Viene anche auspicata la nomina di un fiduciario che, dopo la morte del donatore, sia il referente per l'esecuzione delle sue volontà. Il consenso espresso dal donatore dovrà essere sempre revocabile, e potrà essere anche limitato alla donazione di singole parti del corpo.

Il documento rimarca l'importanza di regolamentare i requisiti delle strutture idonee ad accettare le donazioni e a eseguire il trattamento dei corpi, nel pieno rispetto della dignità umana. I centri, universitari oppure ospedalieri di alta specializzazione, dovranno essere individuati dal ministero della Salute. Si ricorda, infine, l'importanza di campagne informative che rafforzino la cultura della donazione.

Il parere è stato preparato con il supporto dell'università di Padova: Antonio Da Re, componente del Comitato, ha fatto parte del gruppo di lavoro e ha redatto il testo finale; il team coordinato da Raffaele De Caro ha collaborato riportando l'esperienza della sede di Anatomia umana dell'ateneo; Giulia Rigoni Savioli (biblioteca Pinali, sezione antica) ha contribuito alle ricerche storiche (nel documento si tratta del Teatro anatomico padovano e dell'evoluzione dell'anatomia nel Cinquecento).

 

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