SOCIETÀ

Governo, la lotteria della formazione-lavoro

Incentivi per le imprese che assumono giovani a tempo indeterminato e un forte impulso al ricorso ai tirocini formativi per favorire l'acquisizione di competenze professionali. Tra i molti provvedimenti del "decreto lavoro" (decreto legge 76/2013), in vigore da pochi giorni, sono due i canali privilegiati scelti dal governo per rendere più agevole il percorso studio - lavoro. Da un lato, l'immissione di risorse destinate alle aziende per coprire parte dello stipendio dei neoassunti per 12/18 mesi; dall'altro, la valorizzazione dei tirocini, per i quali il decreto stabilisce una rosa di misure nell'intento di renderli una fase cruciale di raccordo tra formazione scolastico-universitaria e richieste dei datori di lavoro.

Unite all'annuncio ad effetto del presidente del Consiglio (lo sblocco di 9 miliardi di euro da parte del Consiglio Europeo per l'occupazione giovanile nel continente), le misure costituiscono la grande scommessa dell'esecutivo per arginare il "parcheggio in famiglia" degli under 30 o la loro fuga verso Paesi esteri.

Incentivi alle assunzioni. Lo stanziamento complessivo è di 794 milioni per gli anni 2013-2016, di cui 500 riservati alle regioni del Mezzogiorno. I fondi copriranno, per un periodo di 18 mesi, un terzo della retribuzione dei giovani tra i 18 e i 29 anni che vengano assunti a tempo indeterminato, purché rientrino in almeno una di queste categorie siano disoccupati da almeno sei mesi; siano privi di diploma superiore o professionale; vivano soli con almeno un familiare a carico. La quota di retribuzione garantita dal contributo statale non potrà superare i 650 euro mensili. Importante è la precisazione secondo cui le assunzioni dovranno comportare un "incremento occupazionale netto". Nel caso in cui l'assunzione a tempo indeterminato derivi dalla trasformazione di un preesistente contratto a termine, l'incentivo sarà versato per 12 mesi.

Apprendistato. Entro il 30 settembrela Conferenza Stato - Regioni dovrà definire le linee guida per il nuovo contratto di apprendistato cui, entro il 2015, dovranno adeguarsi le piccole e medie imprese.

Tirocini nel Mezzogiorno. È stabilito uno stanziamento di 168 milioni per gli anni 2013 - 2015 per borse di tirocinio a favore di giovani disoccupati tra i 18 e i 29 anni residenti nelle regioni del Sud che non risultino iscritti ad alcuna attività formativa.

Tirocini per le scuole. Un decreto dei ministeri dell'Istruzione e dell'Economia dovrà fissare le linee d'intervento per realizzare tirocini in orario extracurricolare per gli studenti del quarto anno delle scuole superiori, con priorità per gli istituti tecnici e professionali. I tirocini, che non dovranno comportare oneri per lo Stato, permetteranno agli studenti di acquisire crediti formativi.

Tirocini per universitari. Il contributo è inteso, secondo il dettato normativo, a "promuovere l'alternanza tra studio e lavoro". Beneficiari saranno gli "iscritti ai corsi di laurea" nell'anno accademico 2013-2014. Un'interpretazione letterale della norma, dunque, comprenderebbe solo gli iscritti ai corsi triennali (o, al più, a ciclo unico), con l'esclusione di quanti frequentano corsi di laurea magistrale: sarà quindi necessaria una circolare applicativa che precisi questo aspetto. Lo stanziamento è pari a 3 milioni per il 2013 e 7,6 milioni per il 2014. I tirocini oggetto del contributo sono quelli "curriculari", ossia inclusi nei piani di studio. Le risorse saranno ripartite entro la fine di luglio con decreto del ministro dell'Istruzione (sentita la Crui) secondo criteri di merito, tra gli atenei statali che attivino tirocini della durata minima di 3 mesi "con enti pubblici e privati". Il passaggio successivo, da parte di ogni università assegnataria del contributo, sarà la formazione di una graduatoria per l'attribuzione delle borse. Gli studenti saranno valutati secondo tre parametri: regolarità degli studi, votazione media degli esami, condizioni economiche giudicate sulla base dell'Isee. Una complicazione è data dal fatto che, una volta compilata la graduatoria, le risorse saranno assegnate "dando priorità agli studenti che hanno concluso gli esami del corso di laurea": questo ulteriore criterio, infatti, porterà a probabili stravolgimenti della graduatoria, perché non è chiaro quanto aver completato gli esami possa prevalere sul possesso di almeno uno dei requisiti previsti per l'inserimento nella graduatoria. In ogni caso, il contributo al singolo studente non potrà superare i 200 euro mensili, che si aggiungeranno a una cifra di pari importo versata dall'ente che offrirà il tirocinio: allo studente andrà quindi un massimo di 400 euro mensili. La nuova disciplina sui tirocini universitari lascia l'amaro in bocca quando se ne controlli la copertura finanziaria. 7,6 dei 10,6 milioni stanziati (il 71,7 % dell'importo totale) sono ottenuti con il corrispondente taglio per il 2014 del Fondo di finanziamento ordinario delle università: il nuovo contributo è quindi, in gran parte, una semplice riallocazione di risorse.

Martino Periti

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