SOCIETÀ

Il boom economico dell'oro nero. Ancora una volta

La RUST BELT americana sembra avere, nuovamente, un futuro. Dopo anni di declino industriale, con tutte le conseguenze che questo ha comportato (es. il default e lo spopolamento della città di Detroit), si vedono i primi segnali di una rinascita economica e sociale. In aree ad esempio come Youngstown in Ohio, luoghi resi semirurali dalla desertificazione industriale, la disoccupazione sta diminuendo, in pochi anni è passata dal 10% al 6%, e gli investimenti, anche di imprese estere, si fanno più consistenti. Cosa spiega questo sorprendente boom economico? Il New York Times, che ha dedicato al tema un lungo articolo, non ha dubbi: l'estrazione di combustibili fossili. La nuova tecnica del fracking consente di ricavare a costi contenuti petrolio e gas dalle rocce scistose presenti nel sottosuolo.Un processo estrattivo che pur suscitando forti critiche (sono in molti a sottolinearne gli impatti negativi in termini di inquinamento ambientale) è stato accolto senza grandi opposizioni dalla popolazione locale. Non si fa molta fatica a capirne i motivi. Il business del fracking ha attratto l'interesse delle imprese manifatturiere specializzate nella produzione di materiali e strumenti dedicati all'estrazione di combustibili fossili. La multinazionale francese Vallourec, ad esempio, ha realizzato un impianto di produzione di tubi in acciaio del valore di 1 miliardo di dollari e ha intenzione a breve di effettuare altri investimenti. Ma non c'è solo manifattura. Studi legali e di ingegneria hanno aperto delle sedi nell'area per rispondere alle richieste dell'industria estrattiva sia in termini di contrattualistica (diretti di sfruttamento) sia di progettazione degli impianti. Prevedibili le ricadute positive su tutti i servizi locali come ospitalità, ristoranti, negozi, ecc. che si trovano oggi di fronte un numero di consumatori più ampio e sopratutto con una maggiore disponibilità di spesa. Per chi abita in questi luoghi si tratta della differenza tra il giorno e la notte.

Il tempo ci dirà se questo è un modello davvero sostenibile. È naturalmente legittimo porsi dei seri dubbi sulle devastanti conseguenze ambientali dell'uso del fracking su larga scala. Tuttavia quanto sta accedendo nella RUST BELT americana ci pone di fronte ad interrogativi che anche noi italiani ci troveremo presto ad affrontare. Quanto in un paese che si sta impoverendo è possibile conciliare sviluppo economico e rispetto dell'ambiente? Se è vero che a medio termine (20/30 anni) lo sfruttamento delle energie rinnovabili ci regalerà un'economia a costo marginale zero, come sostiene Jeremy Rifkin, in che modo supereremo economicamente questa lunga fase di transizione basata necessariamente su energie fossili? È bene cominciare a discuterne per evitare di intraprendere strade di cui pentirsi amaramente in futuro.

Marco Bettiol

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