CULTURA

Il momento è delicato: Ammaniti e tutti gli altri a Pordenonelegge

Se li si mette tutti in fila, gli ospiti di Pordenonelegge, il festival letterario che s’inaugura oggi a Pordenone e continua fino a domenica, saltano fuori tutti gli autori comprati e letti, nell’ultimo anno e mezzo, da quello che le case editrici definiscono “il lettore forte”, ossia quella specie in via d’estinzione che permette loro la sussistenza.

Quindi case editrici e lettori forti ringraziano Pordenone, che dà l’occasione agli amanti di biblioteche e librerie di vedere in faccia o stringere la mano a nientemeno che Ian Mc Ewan, autore del famosissimo Espiazione e il cui ultimo romanzo, dopo il discusso Solar, è in corso di traduzione e dovrebbe uscire a breve col titolo Miele. Oppure a sua moglie, Annalena McAfee, assolutamente sconosciuta prima della recente pubblicazione del suo romanzo d’esordio L’esclusiva.

Il tempo è tiranno ed è infatti sempre troppo poco: unica giustificazione possibile per aver sovrapposto, infatti, l’incontro con McEwan e quello con l’altro geniale autore inglese contemporaneo, Jonathan Coe, i cui fan aspettano con ansia un libro nuovamente all’altezza de La famiglia Winshaw.

La rubrica di Pordenonelegge è ben fornita e le maniere degli organizzatori decisamente convincenti se sono riusciti a portare a Nordest gli inamovibili inglesi (per loro, al massimo, Italia significa un giro nell’amata Tuscany), ma non solo: sbarca in quel di Pordenone la spagnola Almudena Grandes, che in effetti ha in valigia il suo ultimo libro da far conoscere: Il ragazzo che leggeva Verne, anche se verrà per sempre ricordata come l’autrice de Le età di Lulù.

E non solo questi gli ospiti stranieri, si aggiunge la giallista nordica Camilla Läckberg, che si spera per l’occasione Lo scalpellino lo lasci a casa… non si sa mai. Sarà in ogni caso in buona compagnia: non si osi dire che la letteratura noir di casa nostra abbia qualcosa da invidiare a quella d’Oltralpe. Ci saranno infatti, tra gli altri Gianni Biondillo e Massimo Carlotto, solo alcuni degli esponenti di una forma letteraria, il giallo (eventualmente a tinte noir), che in Italia nell’ultimo decennio sta davvero dando il suo meglio.

E siccome gli organizzatori di ogni festival lo sanno bene, come pure gli editori, che i lettori forti sono davvero pochi, bisogna accontentare anche gli altri, se si vogliono fare numeri decenti di affluenza: ecco quindi ingaggiati Dario Vergassola, Natalino Balasso (che è anche scrittore), Valeria Golino (anche l’occhio vuole la sua parte) e per i più esigenti Philippe Daverio e Milo Manara, perché arte e fumetti, si sa, sono ancora realtà per intenditori.

Tra gli intrattenitori, forse, andrebbe citato anche Mauro Corona, nel dubbio però vale la pena segnalare la presenza di Piergiorgio Odifreddi. Ci saranno anche scrittori che difficilmente si riesce ad incontrare ai festival pur essendo italiani, come la meravigliosa Milena Agus o Domenico Starnone; invece ci si potrà far fare un autografo, a questo punto, sul finire dell’estate, forse per la terza o la quarta volta, da Carmine Abate, Marcello Fois, Marco Missiroli, Francesca Melandri e compagnia che, freschi di candidatura al Campiello e relative presentazioni o di interviste ai precedenti festival, non saranno certamente l’esclusiva di Pordenonelegge. Immancabile, ma solo a Pordenone e forse per ragioni di sangue (è nato a Valvasone), Tullio Avoledo, il Ballard italiano.

Non finiscono certamente qui gli autori che interverranno al festival, basti solo ricordare che quest’anno sarà inaugurato da Niccolò Ammaniti che, dopo aver tenuto per qualche anno i lettori in astinenza, finalmente pubblica Il momento è delicato, una raccolta di racconti come solo lui sa scrivere.

Un consiglio? Non ci si può perdere Gianrico Carofiglio, perché, se è solo minimamente simile al personaggio di cui scrive, l’avvocato Guerrieri - ironico, coraggioso, colto, bravo in cucina e che tira di boxe – qualunque donna deve avere l’opportunità di incontrarlo.

 

Valentina Berengo

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