SCIENZA E RICERCA

Ricaricare l’iPhone con il caffè? Da oggi si può

A chi non è mai capitato di trovarsi con il cellulare scarico, e senza una presa di corrente nelle vicinanze? L’ultima novità in fatto di tecnologia promette di dire addio una volta per tutte a questo spiacevole inconveniente e di riportare in vita il nostro smartphone grazie a una semplice tazza di caffè bollente o a un bicchiere di birra gelata: si chiama Epiphany onE Puck, è made in Usa. e sembra avere tutte le carte in regola per diventare un nuovo gadget assolutamente imperdibile. Si tratta di una piccola piastra d’acciaio, leggera e portatile, della grandezza di un sottobicchiere e poco più spessa di un’agenda, che trae energia dal caldo o dal freddo e la trasferisce, mediante un cavo Usb, alla batteria del telefonino.

Il primo prototipo funzionante è stato brevettato dai giovani ingegneri della Epiphany Labs, un’azienda di New Castle, in Pennsylvania, impegnata già da diversi anni nell’attività di ricerca e di sviluppo di motori e altri dispositivi innovativi ed ecocompatibili, e la versione per i consumatori dovrebbe essere disponibile on line per l’acquisto entro i primi mesi del 2014. Obiettivo dei progettisti, secondo quanto dichiarato sul loro sito, è fare cose nuove a partire da tecnologie esistenti, usate in modi mai prima pensati, e onE Puck rappresenta un esempio di questa filosofia. È senza dubbio un prodotto originale e innovativo, ma utilizza un principio di funzionamento noto fin dal XIX secolo, quello del motore stirling, sfruttando la differenza di temperatura fra il punto più caldo e quello più freddo per produrre energia.

Per farlo funzionare, a detta dei suoi inventori, è sufficiente mettere il nostro drink preferito sull’apposito lato del disco, quello blu, oppure una bevanda calda sulla faccia opposta, di colore rosso: il sistema rileverà immediatamente la differenza di calore e inizierà a generare elettricità. Epiphany onE Puck è progettato per essere compatibile con iPhone, iPod e tutti i telefoni cellulari Android e per produrre 5 watt di potenza massima, la stessa di un caricatore standard per smartphone. Si assicura che può essere azionato anche mediante l’utilizzo di un bicchiere d’acqua o di una candela ma è ottimizzato per utilizzare bevande ghiacciate o bollenti.  Verosimilmente, dunque, un prodotto a misura di chi vuole ricaricare il suo smartphone al bar, al pub o durante la pausa pranzo più che non un passo verso l’indipendenza energetica, dato che bibite ghiacciate e caffè bollenti normalmente non si trovano nelle desolate solitudini del Kharakorum o fra le sabbie del Sahara ma piuttosto vicino a fonti di energia. I casi in cui non potremo ricaricare restano molti anche con questo apparecchio in tasca, ma nonostante questi limiti onE Puck sembra avere una sua possibile nicchia di mercato, “certificata” dalla rete.

Un altro aspetto innovativo del lavoro compiuto dalla Epiphany Labs  consiste nel fatto che l’azienda si è rivolta al web per ottenere i finanziamenti necessari per sviluppare il progetto e avviare la produzione. Gli ideatori di onE Puck hanno fatto affidamento su Kickstarter, un sito che offre la possibilità a giovani artisti, musicisti, designers di presentare in rete i propri progetti e chiedere agli utenti di sostenerli con un contributo economico. All’interno di questa piattaforma online, a partire dal suo lancio avvenuto nel 2009, più di 3 milioni di persone hanno sostenuto quasi 40.000 proposte. Il progetto di questo insolito caricabatteria è stato lanciato il 5 febbraio 2013 al costo di 99 dollari – circa 75 euro – e i finanziamenti sono stati ottenuti nel giro di un mese: entro il 6 aprile i promettenti ingegneri sono riusciti a raccogliere più di 120.000 dollari sui 100.000 necessari.

A rendere possibile la realizzazione di onE Puck è stata la riscoperta del motore messo a punto da Robert Stirling già nel 1816, recentemente interessato da una rivalutazione che ne ha favorito l’utilizzo in molti contesti, in particolare nella costruzione di apparecchi elettrotermici domestici, grazie alla messa a punto di nuovi materiali e tecniche costruttive che permettono rendimenti prima impossibili. Oltre ad essere molto meno rumoroso e a richiedere costi di manutenzione molto più bassi rispetto ai motori a combustione interna, il motore Stirling può trarre l’energia necessaria al suo funzionamento dalle fonti più diverse e questo lo rende sufficientemente flessibile da utilizzare il calore solare, recuperare l’energia residua della combustione delle caldaie da riscaldamento per la cogenerazione o trasformare in energia, in versione miniaturizzata, gradienti termici ridotti come quelli in gioco in questo caso.

La progettazione di questo prodotto costituisce soltanto un primo passo nella ricerca e sviluppo di fonti alternative di energia condotto dalla Epiphany Labs. L’azienda statunitense sta infatti lavorando, in associazione con la Epiphany Solar Water Sistems, a un sistema di purificazione dell’acqua a basso costo, in grado di trasformare qualsiasi fonte di acqua in acqua pulita e potabile sfruttando la sola energia solare. Come dichiarato dai giovani ingegneri su Kickstarter, i loro obiettivi primari sono di continuare a supportare iniziative ecosostenibili e di sfruttare le tecniche messe a punto con i progetti in corsoper costruire motori Stirling più grandi ed efficienti, in grado di alimentare anche utenze domestiche, e portare miglioramenti ai sistemi di purificazione dell’acqua precedentemente realizzati. Con l’obiettivo, ambizioso, di rendere acqua potabile ed elettricità disponibili per chiunque. O, più modestamente, di sviluppare tecniche innovative, rispettose dell’ambiente e a basso consumo di energia. A patto che onE Puck abbia successo, naturalmente.

Teresa Bovo

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