SCIENZA E RICERCA

Tumori del surrene, passi avanti nella cura

Nuovo passo avanti nella cura del tumore dei surreni, i due piccoli organi ghiandolari, a forma di triangolo, posti al di sopra del polo superiore di ciascun rene. La più importante rivista internazionale di medicina, il New England Journal of Medicine, ha pubblicato i risultati della ricerca, che ha visto collaborare una ventina di centri di endocrinologia e di oncologia endocrina di tutto il mondo, coordinati dai ricercatori tedeschi di Wurzburg.

Gli endocrinologi padovani, guidati da Franco Mantero, e i loro colleghi torinesi hanno contribuito con un cospicuo numero di casi al successo dello studio: fornendo le basi per la definizione di un nuovo protocollo e determinando l’associazione chemioterapica più efficace nel rallentare la progressione di questa grave forma di tumore.

A oltre 300 pazienti affetti da carcinoma adrenocorticale metastatico è stato somministrato un mix di farmaci che si è rivelato efficace nel migliorare la qualità della vita dei malati e nel prolungarne la sopravvivenza. Il mix chemioterapico in grado di rallentare la progressione della malattia è l’EDP, formato da etoposide, doxorubicina e cisplatino, unite al mitotane.

Il lavoro fa seguito a un altro studio multicentrico, anch’esso pubblicato sul New England Journal of Medicine alcuni anni fa, nel quale gli stessi autori italiani avevano dimostrato la validità di un altro farmaco nel ritardare, o evitare, la comparsa di recidive in pazienti con carcinoma del surrene dopo che il tumore era stato asportato in modo apparentemente radicale.

 

Si tratta dunque di un’altra tappa rilevante nella ricerca che l’unità di Endocrinologia dell’Azienda ospedaliera e l’Istituto oncologico Veneto portano avanti da tempo con lo scopo di migliorare la prognosi di questa infausta malattia. Gli studi sono orientati fondamentalmente in due direzioni: da un lato con ricerche di base sugli aspetti genetico-molecolari di queste neoplasie, per individuare marcatori diagnostici e prognostici sempre più specifici; dall’altro con la messa a punto e la validazione di nuove metodologie diagnostiche e la sperimentazione in vivo di nuove combinazioni di farmaci.

V.P.

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