UNIVERSITÀ E SCUOLA

Unica certezza, il salasso. Il business dei test d'ammissione

"Con noi fai centro" recita, non troppo estrosa, la home page. È il motto di un centro studi palermitano (con filiali in tutta Italia) che promette ai ragazzi di riuscire nell'obiettivo più ambito: l'ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato nazionale, il temuto "numero chiuso" da superare per iscriversi a medicina, veterinaria, professioni sanitarie, corsi per architetti. Indirizzi di studio che sembrano ancora poter garantire ottime chance nel mondo del lavoro. Nel centro, recita la descrizione, "primeggiano la serietà, la correttezza, il rispetto delle leggi". Apriamo la pagina dello staff della sede di Palermo. Dei cinque componenti, uno è il direttore, altri tre (presentati da lui stesso) sono i figli del direttore. Continuando a curiosare, clicchiamo sul nome del direttore: il link non ci porta a una biografia, ma direttamente al sito dello studio dentistico privato di cui è titolare (insieme al figlio, naturalmente), dove campeggiano i tipi di interventi offerti al pubblico, i contatti, una photo gallery. Meglio sarebbe evitare queste pubblicità poco ortodosse: perché, scorrendone il curriculum (che nel sito dello studio finalmente troviamo) scopriamo che il dentista-direttore, laureato a Palermo, si fregia anche del titolo di "professor assistent" (scritto così) presso un ateneo dalla denominazione ecumenica, la University of Ecoforum for Peace, sede legale a Lugano e filiali in Belgio e Hawaii. Un istituto i cui diplomi compaiono in numerose liste nere (ad esempio in quella delle autorità scolastiche del Texas, che ne vietano l'utilizzo). Quanti ragazzi, non solo siciliani, si affidano ogni anno a persone come il dentista-direttore nella speranza di superare la barriera del numero chiuso? I centri per la preparazione ai test d'accesso universitari sono moltissimi, e non sono tutti dépendances di studi dentistici: alcuni sono colossi con sedi in tutta Italia, e i costi dei corsi possono arrivare a parecchie migliaia di euro. Per l'anno prossimo il ministero ha già fissato il calendario dei test: 8 aprile medicina, 9 aprile veterinaria, 10 aprile corsi per architetti, 3 settembre professioni sanitarie. Oltre ai concorsi per il numero chiuso nazionale (che comprende, con regole diverse, anche scienze della formazione primaria), le scuole offrono molti altri obiettivi formativi: ci si prepara per i test dei corsi a numero chiuso locali (interamente gestiti dai singoli atenei) o per l'ammissione a specifici corsi di alcuni atenei privati. E così, mentre devono ancora concludersi le procedure delle selezioni di quest'anno, la campagna per il 2014 è già a pieno regime, e i nuovi corsi sono al via. I centri propongono lezioni in sede, via web, vacanze-studio, pubblicano dispense e manuali di ogni tipo (i testi più cari superano i 100 euro). Nessuno pubblica statistiche precise sui frequentanti, il numero di esami sostenuti, i successi e gli insuccessi: sul punto molti non dicono nulla, mentre i più espliciti (e più furbi) si limitano a sbandierare qualche generica percentuale (elevatissima, s'intende) di prove sostenute con successo, senza un minimo di dettagli su sedi d'esame, allievi candidati per singola sessione, successi articolati per singoli corsi di laurea. Le tecniche di marketing per attrarre studenti sono le stesse usate per gli aspirapolvere: sconti, last minute, facilitazioni se porti un amico, tutte lanciate sui siti con banner ammiccanti e dalla grammatica imbarazzante ("lo sconto del 50% su tutti i diploma di Stato scadra' a fine mese"). Quanto alla specializzazione nella didattica, basti segnalare l'offerta formativa di un centro che, accanto ai corsi per il numero chiuso, offre lezioni di pilotaggio di mongolfiere, dog massage e "toelettatura professionale per cani". Al dilagare dei corsi privati, che svolgono un'aggressiva campagna anche presso gli istituti scolastici, tentano di far da contrappeso le istituzioni. Molte scuole pubbliche organizzano programmi di orientamento per gli allievi degli ultimi anni, ma raramente si tratta di percorsi mirati alla preparazione per i test del numero chiuso. Il recente decreto legge sull'istruzione ha stanziato 6,6 milioni proprio per le attività di orientamento a scuola: sarebbe auspicabile che almeno una frazione di questi fondi fosse destinata a programmi ed esercitazioni per gli studenti che intendono affrontare i corsi ad accesso programmato. Quanto agli atenei, si vanno intensificando le iniziative e i corsi (in genere con un contributo d'iscrizione molto modesto) che illustrano agli studenti la struttura dei test e permettono loro di cimentarsi in simulazioni basate sui quiz degli anni precedenti. Per ovviare ai costi elevati (e alla qualità spesso discutibile) dei corsi promossi dalle scuole private c'è poi una terza via: si stanno iniziando a diffondere con successo le attività di gruppi di studenti ed ex studenti che offrono, a costi estremamente contenuti, sessioni di preparazione ai test d'ingresso, puntando sull'esperienza acquisita come ex candidati e sullo scambio di informazioni. Alternative sensate per prepararsi seriamente, evitando le malìe e gli infortuni di cui è un buon esempio la pubblicità di un centro test lombardo: "un costo leggermente alto, ma che risulta un gran investimento".

Martino Periti

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