CULTURA

Marie Curie e quella sfera intima meno conosciuta

Quando si tiene tra le mani l’ultimo lavoro della giovane fumettista pisana Alice Milani, una graphic novel dal titolo Marie Curie edita in questi mesi da Beccogiallo, stupisce (almeno la sottoscritta) l’immagine di copertina che raffigura la giovane scienziata abbracciata al marito Pierre. Una rappresentazione differente dalle molte che la vogliono austera e intenta ai suoi esperimenti di laboratorio. Di registro completamente diverso, le pagine che seguono raccolgono appunti di fisica, note sulla tesi di dottorato di Marie Curie consegnate all’autrice dalla madre. È un accostamento inatteso quello che introduce il lettore all’opera a fumetti, che tuttavia sembra essere spia delle scelte di stile e contenuti di Alice Milani.

“Ho voluto dare maggiore rilievo alla sfera intima della sua vita – spiega l’autrice – e raccontare una storia meno conosciuta. Ho scavato a fondo nel personaggio, con l’intenzione di ritrarre la giovane donna nella sua vita privata. Per questo ho dato spazio alla sua storia d’amore con Pierre Curie e ho raccontato anche la relazione clandestina con Paul Langevin, che rischiava di danneggiare la sua autorevolezza scientifica. Un tema, questo, che mi è sembrato molto attuale”. Dovendo scegliere su quali momenti biografici soffermarsi, Alice Milani indugia sui meno celebrati, senza tuttavia compromettere l’immagine complessiva del personaggio. Il periodo come governante, gli studi a Parigi, l’incontro con Pierre Curie che diventerà suo compagno di vita e di lavoro, le scoperte scientifiche unite alle difficoltà dei primi anni; e ancora la nascita delle figlie, il dolore per la morte del marito, la relazione clandestina, gli anni della prima guerra mondiale sono tutti momenti rappresentati nel fumetto, più o meno estesamente. Il ritratto che ne emerge è quello di una donna ferma e appassionata, non priva di fragilità ma pronta ad affrontare gli ostacoli.

Le pagine che la fumettista dedica al contributo scientifico di Marie Curie sono frutto di un puntuale lavoro di analisi delle fonti. “Ho fatto molta attenzione che la descrizione del suo lavoro e delle sue scoperte fosse accurata e precisa, ragione che mi ha spinta ad avvalermi di due referenti scientifici. Ho descritto come la giovane scienziata ha scoperto e isolato il radio e le difficoltà che ha incontrato. E ho cercato di fare in modo che il lettore, pur non avendo conoscenze di fisica e di chimica, riuscisse a comprendere i concetti di base”. Sono Anna Nobili e Andrea Milani i due consulenti dell’autrice, docenti rispettivamente di fisica e matematica all’università di Pisa nonché suoi genitori. “Per documentarmi ho consultato le Nobel Lectures di Henri Becquerel, Pierre Curie, Ernst Rutherford e Marie Curie, diversi articoli scientifici pubblicati in Comptes Rendus de l’Académie des Sciences e, soprattutto, la tesi di dottorato che Marie Curie discusse nel 1903, Reserches sur les substances radioactives. Ho lavorato molto con mia madre su quest’ultimo testo, perché qui la scienziata spiegava i suoi esperimenti”. Senza contare, accanto ai testi scientifici, la consultazione di diverse biografie.

Il linguaggio che accompagna le immagini alterna espressioni tratte da fonti documentarie a un lessico più spontaneo e “colorito”, che talora può risultare inatteso e disarmante. “Mi scusi tanto se mi sono permessa di procurarmi il materiale per fare ricerca, oh, che sfacciata sono stata! Be’ se le dà così fastidio che io tratti queste tonnellate di pechblenda qui con le mie mani mi dia i fondi per farlo fare in una cazzo di fabbrica”, strilla un’infuriata Marie Curie al direttore che le intima di spostare i residui di estrazione di uranio dal cortile dell’istituto. “Mi rendo conto che in alcuni punti il linguaggio che ho usato è storicamente inverosimile – spiega Alice Milani – Tuttavia, ho scelto di usare i termini più efficaci per far capire il tenore della scena al lettore, che è un lettore contemporaneo. Si tratta di un’interpretazione che non ha alcuna pretesa di autorevolezza storica”. L’intenzione è che il lettore di oggi riesca a identificarsi nei personaggi e nelle situazioni illustrate, sebbene lontane nel tempo. Diversamente, in altri punti l’autrice mantiene un linguaggio aderente alla realtà storica, citando stralci di lettere scritte da Marie Curie, da Pierre o da altri personaggi.

Per illustrare la storia di Marie Curie Alice Milani adopera tempere, acquerelli e matite mischiati insieme, tranne che per la scena in cui Marie discute la tesi di dottorato in cui viene impiegata una tecnica in grado di restituire l’idea di una reazione chimica. La giovane fumettista non è nuova a questo genere di lavori. Nel 2015 pubblica, sempre per i tipi di BeccoGiallo, un altro romanzo a fumetti dedicato a Wisława Szymborska, poetessa polacca vincitrice del premio Nobel per la letteratura nel 1996, e l’anno successivo Tumulto (Eris Edizioni), un racconto di viaggio e formazione scritto e disegnato a quattro mani con Silvia Rocchi. Da quest’anno dirige una nuova collana di fumetto di finzione per BeccoGiallo.

Monica Panetto

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