SCIENZA E RICERCA
Ricostruito il corpo impresso nella Sindone

“Normalmente uno scultore produce il suo lavoro copiando un soggetto reale, magari aggiungendo qualche interpretazione artistica soggettiva, oppure producendo un'opera d'arte basata sull'ispirazione. Questo caso particolare invece utilizza un approccio inverso: lo scopo dello scultore e del gruppo scientifico di supporto, è stato quello di produrre rigorosamente un modello tridimensionale, partendo dalle informazioni ottenibili da un lenzuolo bidimensionale che riproduce la doppia immagine di un uomo”. A parlare è lo scultore Sergio Rodella nel raccontare come si è arrivati, nel corso di un lavoro durato due anni, alla realizzazione di un modello tridimensionale a grandezza naturale del corpo impresso sulla Sindone. I risultati del gruppo di ricerca composto da studiosi dell’università di Padova e dell’Ospedale di Padova in collaborazione con Rodella, sono stati recentemente illustrati in un articolo dal titolo Rigor Mortis and News obtained by the Body’s Scientific Reconstruction of the Turin Shroud Man, pubblicato sulla rivista scientifica Peertechz Journal of Forensic Science and Technology.
Gli studiosi sono partiti da una foto della Sindone scattata dal fotografo Gian Durante nel 2002, e ufficializzata dal Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, che raffigura il telo di lino dopo il restauro avvenuto quello stesso anno. L’immagine è stata digitalizzata, specchiata e filtrata per enfatizzare eventuali dettagli. Riprodotta in scala uno a uno è stata fornita allo scultore che ha realizzato il piano sagittale e ottenuto la sagoma e la postura del corpo, utilizzando le nozioni relative alla normale morfologia del corpo umano. I chiaroscuri e l'intensità del colore dell'immagine corporea sulla Sindone sono stati utilizzati per identificare le aree di prossimità tra il lino e il corpo e desumere quindi la postura dell'uomo. Successivamente è stata costruita una struttura scheletrica in acciaio coerente con l’immagine ottenuta, con snodi in corrispondenza delle giunture. Su questa struttura è stato costruito un modello in plastilina corrispondente a un uomo di 180 cm. di altezza, da cui è stato prodotto un calco in gesso, composto per tasselli per non perdere dettagli. Dal calco sono stati ricavati più modelli in gesso. Sulla superficie del modello è stata poi riportata, per incisione, la mappatura delle piaghe. Oltre a questi, del corpo sono stati realizzati anche modelli virtuali.
“Per costruire il modello 3D – spiega Gianmaria Concheri, docente di Disegno e metodi dell’ingegneria industriale del dipartimento di Ingegneria civile edile e ambientale dell’Università di Padova – si è proceduto mediante un metodo iterativo per approssimazioni successive avvolgendo un tessuto simil-sindonicoattorno a un modello tridimensionale di corpo umano ideale. Le misurazioni delle distanze lineari tra i punti caratteristici della reliquia sono state eseguite direttamente sull'immagine corporea bidimensionale e successivamente riportate tramite opportune repliche fisiche flessibili sul corpo tridimensionale in costruzione. Il processo è stato iterato fino a raggiungere la compatibilità dell’ordine di un centimetro tra modello tridimensionale e le immagini sindoniche frontale e dorsale. Il modello tridimensionale è stato realizzato partendo dalla costruzione di uno scheletro metallico che definiva la postura, successivamente ricoperto da plastilina. Mediante il metodo iterativo, una volta rilevate le incongruenze sul modello, si è rimossa la plastilina e corretta la postura dello scheletro metallico, anche sulla base di ulteriori modelli anatomici opportunamente preparati allo scopo”. Inizialmente sembrava non esserci congruenza tra l’immagine corporea frontale e dorsale sulla Sindone. Dalle ultime indagini invece le due immagini risulterebbero essere coerenti con le distorsioni prodotte dall’impronta di un corpo avvolto in un lenzuolo.
Quella di Rodella non è l’unica ricostruzione tridimensionale del corpo impresso sulla Sindone. Nel 2000 lo scultore Luigi Mattei realizza il primo modello in bronzo, in cui però gli aspetti artistici prevalgono su quelli scientifici. Nel 2006 Luciano Siviero crea un modello in ceramica sovrapponibile a quello sindonico. Nel 2010 Juan Manuel Miñarro esegue il primo modello tridimensionale in scala un o a uno e infine nel 2014 Petrus Soons lavora a un modello in legno.