SOCIETÀ
Cervello pigro? Ci vuole una spintarella

Se usate il servizio Gmail di Google è probabile che non vi capiti di dimenticare gli allegati già da anni. Gmail, infatti, chiede se vogliamo davvero spedire il messaggio quanto viene utilizzata la parola “allegato” nel testo ma non viene incluso nessun file. Ricordarsi di allegare un file a una email è un comportamento piuttosto semplice ed è sorprendente quanto spesso le persone se ne dimentichino. La soluzione trovata da Google è efficace perché non richiede alle persone di cambiare il proprio comportamento, cosa che richiede sforzo, ma con un semplice avviso dirige la loro attenzione verso ciò che è stato tralasciato.
Il cervello cerca costantemente di ridurre lo sforzo necessario per prendere una decisione. Finito di scrivere una email, si mette la firma e si assume sia pronta per essere spedita. Questa è una buona strategia quando non ci sono allegati, altrimenti è la ricetta perfetta per un errore. Purtroppo, ci sono molte situazioni incerte in cui il contesto decisionale fornisce informazioni contrastanti e non è chiaro cosa sia meglio fare. Anche in questi casi il cervello tende a fidarsi delle sue reazioni intuitive ma non è detto che la risposta messa in atto sia soddisfacente.
Richard Thaler e Cass Sunstein hanno proposto un approccio innovativo al policy-making il cui obiettivo è proprio quello di semplificare, e migliorare, le decisioni dei cittadini. Questo approccio, definito nudge (“spinta gentile”), prevede una nuova figura professionale: l’architetto delle decisioni. Questa figura ha la responsabilità di creare uno spazio decisionale tale per cui vengano ridotte le possibilità di errore e le persone possano decidere in modo più efficiente. Anche cambiamenti apparentemente insignificanti possono avere un grande impatto sulle scelte delle persone. Ad esempio, sappiamo che nelle mense vengono scelti soprattutto i primi e gli ultimi cibi. Mettere all’inizio ed alla fine del banco i cibi più sani può migliorare in modo significativo la dieta di chi frequenta la mensa.
In alcuni casi, invece, le persone preferiscono non decidere, ma mantenere le cose inalterate. Ciò può accadere per motivi di pigrizia, distrazione o per paura di fare un errore. A volte accettiamo la situazione nella quale ci troviamo perché la decisione è psicologicamente difficile e non sappiamo cosa fare. È questo il caso della donazione degli organi. Una ricerca del 2003 ha mostrato che le nazioni in cui bisogna indicare se si vuole donare gli organi (soluzione opt-in) hanno un tasso di donazioni che non supera il 30%, mentre nazioni in cui bisogna indicare di NON voler donare gli organi (opt-out) non scendono al di sotto del 80%.
In altri casi si lavora sull’ergonomia per evitare fastidiosi errori. Le pompe per il rifornimento in America sono più grandi per le macchine diesel rispetto alle macchine a benzina. In questo modo è impossibile sbagliarsi al momento del rifornimento. In modo simile, negli ospedali, le flebo usate per diversi tipi di medicinali hanno dei connettori differenti così è più difficile dare al paziente un farmaco errato. Un’altra semplice soluzione è quella di fornire alle persone un feedback riguardo al proprio comportamento. La Toyota Prius, un’auto ibrida, fornisce una misura in tempo reale dei consumi, così il guidatore sa immediatamente se deve modificare lo stile di guida. Le società elettriche americane, invece, hanno iniziato a mandare delle bollette in cui viene specificato se si sta consumando più energia elettrica rispetto ad altre famiglie dello stesso quartiere. In questo modo viene fornito un metro di paragone più preciso ed esplicito. Inoltre, la famiglia sarò più motivata a risparmiare per paura di non sentirsi tanto virtuosa quanto i vicini. Questa soluzione si è dimostrata molto efficace nel ridurre le spese per l’energia elettrica, un risultato utile per il portafogli dei cittadini ma anche per l’ambiente.
Infine, in base al principio della contabilità mentale, ovverosia la propensione delle persone a dividere diverse attività economiche in conti indipendenti (spese correnti, spese eccezionali o risparmi), è possibile influenzare il modo in cui viene utilizzato il denaro. Un bonus versato mensilmente nello stipendio viene usato per le spese correnti, perché questo è anche l’uso fatto del denaro percepito in busta paga. Se lo stesso bonus viene versato in un’unica somma a fine anno allora è probabile che venga usato per delle spese eccezionali (una vacanza o dei nuovi mobili). Infine, se viene percepito sotto forma di azioni diventerà una forma di risparmio e non sarà speso. Ecco perché il bonus di 80 euro dato dal governo Renzi ai redditi più bassi era versato su base mensile con l’obiettivo di aumentare i consumi. Purtroppo, gli effetti sull’economia non sono stati esattamente quelli sperati a dimostrazione che questi interventi necessitano dell’intervento di esperti e non possono essere improvvisati, anche quando sembrano semplici da attuare.
Enrico Rubaltelli