CULTURA

Una "valentina" per Charles M. Schulz: vita, arte, sentimenti del creatore dei Peanuts

La biografia a strisce di Charles M. Schulz è prima di tutto una lettera d'amore, una vera e propria valentina, come quelle scritte (o attese) da Charlie Brown per la ragazzina dai capelli rossi. Il progetto di Luca Debus e Francesco Matteuzzi racconta vita e arte del creatore dei Peanuts intrecciando piccoli/grandi eventi con il suo ricco universo fantastico. E lo fa con una cura e un affetto che commuovono.

Funny Things - Una biografia a strisce su Charles M. Schulz, arrivato ora nelle librerie italiane grazie alla casa editrice BeccoGiallo, nasce come progetto per gli Stati Uniti: lì viene pubblicato da Top Shelf Productions e riscuote un immediato successo. A scrivere una recensione in anteprima, nell'agosto 2023, su The New York Times, è Jeff Smith, creatore della serie di graphic novel Bone: “In queste pagine prende vita l’uomo - pieno di dubbi, orgoglioso, dedito al lavoro e a volte cupo - che ha creato una delle opere artistiche più significative del ventesimo secolo. Utilizzando lo stesso linguaggio visivo delle strisce dei Peanuts, Debus e Matteuzzi attingono al nostro inconscio collettivo […] è un’idea geniale, e ci volevano i cosiddetti per metterla in pratica. Tanto di cappello". E Smith aggiunge: "Peanuts ha mostrato come si sentivano davvero i bambini. Quello che abbiamo passato. Imbarazzo, umiliazione, pressione e ansia […] Come tutti, ne sono rimasto affascinato. Sapevo che Snoopy era stato disegnato da qualcuno di nome Charles M. Schulz e intorno ai 5 o 6 anni ho iniziato a provare a creare un personaggio tutto mio. Da questi sforzi è nato Bone. Per fortuna (e questo diventa chiaro quasi subito in Funny Things), Peanuts è questo anche per Debus e Matteuzzi. Non scimmiottano Schulz, presentano Schulz. Debus mantiene il proprio stile di disegno e lui e Matteuzzi descrivono gli alti e bassi, le frustrazioni e i trionfi del loro eroe con un approccio familiare".

La bellezza di questo progetto si fonda proprio sul coraggio di dichiarare apertamente l'amore per un maestro accogliendo il suo immaginario ma presentando un’opera nuova, con uno stile originale e riconoscibile. Con questo spirito Luca Debus (Feltre, 1994) - che si definisce confused cartoonist ma che in realtà ha un talento limpido, straordinario - ha accettato senza esitazioni la sfida: "L'idea è venuta a Francesco Matteuzzi, già mio insegnante alla scuola di fumetto. Conoscendo la mia passione per Schulz, mi ha contattato e mi ha chiesto: e se facessimo una biografia su di lui? Ho risposto: sì, sono pronto!".

Se la sceneggiatura è scritta a quattro mani, il disegno dell’opera è interamente affidato a Debus. Iniziato nell'estate 2020, il lavoro si rivela lungo e complesso: "Siamo partiti da un'idea per sviluppare il progetto e abbiamo firmato il contratto con la casa editrice americana nel 2021. Abbiamo scritto la sceneggiatura fino a febbraio 2022 e io ho finito di disegnare a fine settembre dello stesso anno. Il libro è uscito ad agosto 2023, in mezzo una serie di editing e attese: in America c'è un tempo-cuscinetto di circa sei mesi prima dell'uscita, perché lì ci tengono a promuoverlo con largo anticipo e ad avere recensioni in anteprima". L'arrivo nelle librerie americane determina subito il successo del volume: “È stato accolto molto bene, scatenando in me un caos di emozioni: dopo l’articolo di Smith lo volevano leggere tutti. Così, dopo la prima, sono arrivate molte altre recensioni". Per l'Italia, BeccoGiallo si è mosso in anticipo per acquisire i diritti, già nel 2022, in occasione del centenario della nascita di Schulz. Senza perdere tempo, dunque, l'edizione italiana arriva pochi mesi dopo la pubblicazione americana.

Se leggete la striscia, capirete chi sono. Tutto ciò che fa parte di me finisce nella striscia: le mie paure, le mie ansie e le mie gioie Charles M. Schulz

Una conversazione con Luca Debus 

"Ho una passione per Schulz da sempre, ho letto tanto su di lui e sulla sua opera e, per questo progetto, ho iniziato a preparare subito degli schemi con gli eventi più importanti delle sua vita - spiega Debus a Il Bo Live -. C'è un aspetto che di lui mi ha sempre colpito e in parte infastidito ed è il fatto che verso la fine della sua vita abbia definito una perdita di tempo i cinquant'anni dedicati ai Peanuts. Ecco, da grandissimo appassionato, nonostante sia ormai morto da più di vent'anni, mi sono sempre detto: riuscirò a fargli cambiare idea. Anche per questo ho voluto realizzare questo libro. Il centro del nostro progetto, dunque, sta nell'equilibrio precario tra essere umano e artista in Schulz, un polarismo che lo portava a sentirsi il più grande e subito dopo a sminuire tutto il lavoro fatto. Il libro ruota attorno a questo conflitto".

Quali sono gli eventi che hanno segnato la vita di Schulz?

"Ce ne sono di due tipi: quelli in cui avviene qualcosa e quelli in cui non succede molto, ma che sono dei cardini per comprendere davvero chi era. Nel primo gruppo troviamo, per esempio, la guerra e i matrimoni, nel secondo possiamo inserire il rapporto con la religione, con le piccole cose che segnano la sua relazione con Dio. Inoltre, le ultime fasi della sua vita rivelano molto della sua personalità". 

Quanto Schulz ha influito nel tuo percorso, nella tua formazione artistica e in quella sentimentale?

"Inizio dalla mia formazione artistica: da quando il libro è uscito in tanti hanno iniziato a fare paragoni tra lo stile di Schulz e il mio, io credo siano diversi ma capisco che qualcuno possa trovare delle somiglianze e questo dice molto su quanto, anche inconsapevolmente, Schulz abbia influito sul mio lavoro. Io non cerco di copiarlo, sarebbe impossibile, soprattutto perché è talmente semplice e privo di fronzoli da risultare unico, intoccabile. In qualche modo, però, è entrato nel mio percorso, profondamente. Dal punto di vista personale, invece, posso dire di aver sempre letto i Peanuts considerandoli una sorta di rifugio. Ero un bambino pieno di ansie, ricordo una estate da incubo in cui solo le pause di lettura dei Peanuts mi facevano stare bene: andavo in giro con le mie raccolte, sfogliavo i libri ed entravo in un mondo in cui riuscivo a calmarmi. E pensare che gli stessi Peanuts sono pieni di ansie, ma forse il punto sta proprio qui: a farmi stare meglio era questa somiglianza, si era creato un legame emotivo".

Nella vita quanto contano le cose buffe (le funny things del titolo)?

"Per me contano tantissimo: è importante saper ridere di sé, delle cose che ci accadono. Da tempo vivo in Germania, un Paese dove c'è molto rigore, devo riderci su per forza. Sono le piccole cose buffe a creare una vita, non i grandi eventi". 

Per Schulz “la felicità è un cucciolo caldo”, e per Debus cos’è?

"In questo momento, guardando fuori dalla mia finestra, mi accorgo che qui sta nevicando, quindi ti rispondo così, semplicemente: un manto di neve fresca. A questa piccola felicità se ne possono aggiungere tante altre, per oggi è questa, domani chissà".

Sono le piccole cose buffe a creare una vita Luca Debus

Per saperne di più:

In coda al libro, che tra le altre cose offre una ricca bibliografia, si legge: "Charles Schulz una volta ha detto: Se leggete la striscia, capirete chi sono. Tutto ciò che fa parte di me finisce nella striscia: le mie paure, le mie ansie e le mie gioie. Quindi, il primo passo per conoscere Schulz è leggere la sua opera fondamentale, disponibile in diverse edizioni (e con diverse traduzioni) o consultabile online, in lingua originale, all’indirizzo gocomics.com/peanuts". E ancora: "Il modo migliore per restare aggiornati su Schulz e sul suo lavoro è attraverso il Charles M. Schulz Museum and Research Center (2310 Hardies Lane, Santa Rosa, California 95403)".

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