Cultura

02 Ottobre 2020

La Fabbrica delle Stelle: costruire oggi la fabbrica del futuro

Nelle puntate precedenti…

L’Italia ha una lunga tradizione nella fisica e nell’ingegneria della fusione. Da questa tradizione nasce un nuovo ambizioso progetto, che sorgerà nei laboratori Enea di Frascati: Dtt, la che studierà flussi di energia uscenti dal plasma in condizioni simili a quelle che troveremo nel futuro reattore.

In questa puntata

La dodicesima puntata de comincia con un vero e proprio plasma in azione, sia pur molto tenue. È quello contenuto in una lampada al plasma, i cui filamenti sono fatti proprio di gas ionizzato È tenue, non completamente ionizzato e relativamente freddo, ma è pur sempre plasma. Quest’oggetto, oggi venduto anche per cifre relativamente modeste, è stato ideato a fine Ottocento da Nikola Tesla, geniale inventore le cui idee hanno avuto un enorme impatto sul mondo a venire.

Dal plasma giocattolo passiamo quindi ai plasmi “veri”: nella puntata di oggi Piero Martin affronterà un tema molto importante per il futuro della fusione: il ruolo dell’industria e della tecnologia.

Quando verrà costruito il reattore esso sarà naturalmente di enorme interesse per l’industria, in particolare per quella della produzione di energia elettrica. Ma già oggi gli esperimenti sulla fusione sono di grande rilevanza per le aziende di alta tecnologia. Acciai speciali, bobine, materiali superconduttori, ceramiche, rivelatori sono solo alcuni dei componenti degli esperimenti sulla fusione che richiedono grandi abilità tecnologiche per essere progettati e prodotti. E l’industria italiana gioca un . Negli ultimi 4 anni l’industria italiana ha ottenuto commesse per 1 miliardo e 300 milioni per la realizzazione di Iter nel sud della Francia, circa il 60% dell’intero portafoglio di commesse industriali che sono state assegnate all’Europa in questa collaborazione internazionale. Contando che l’Italia contribuisce finanziariamente alla costruzione di Iter con circa il 15% delle spese totali per, il saldo complessivo è decisamente positivo.

La fusione nucleare quindi ha portato lavoro alle industrie italiane, ha permesso sviluppare le competenze nell’alta tecnologia, ha permesso a giovani ricercatrici e ricercatori di lavorare a progetti di frontiera e in più è stato anche un buon investimento dal punto di vista economico.

Del resto la ricerca di punta in fisica sperimentale è sempre stata un’opportunità per l’industria: pensiamo all’esperimento di Ginevra, ai telescopi spaziali, agli esperimenti di rilevazione delle onde gravitazionali, ai satelliti. Le richieste degli scienziati spesso superano i limiti delle tecnologie di una data epoca e per questo i grandi esperimenti di fisica sono in grado di spostare più in alto l’asticella dello sviluppo tecnologico.

Solo per la realizzazione dei due esperimenti padovani, , sono state coinvolte una cinquantina di aziende diverse. Un’altra grande occasione per l’industria italiana ed europea sarà, esperimento di fusione finanziato per circa mezzo miliardo di euro, in gran parte dal governo italiano. Grazie a questi investimenti si creeranno posti di lavoro altamente qualificati e qualificanti, linfa vitale per l’economia del nostro Paese ed europea: in totale verranno coinvolte tra le 1000 e le 1500 persone.