Cultura
Galileo e Padova: 18 anni incredibili. 1609-1610, Cannocchiale e Sidereus Nuncius
Quanto scritto nel Dialogo de Cecco di Ronchitti, unito agli studi sui moti locali, permise a Galileo di cogliere nel 1609 tutte le opportunità offertegli dal nuovo strumento, il cannocchiale.
La fiducia nell’osservazione senza preconcetti e l’abbandono del cosmo aristotelico e del modello matematico tolemaico sono la base delle sue fondamentali scoperte, pubblicate nel 1610 nel Sidereus Nuncius, uno dei testi più rivoluzionari della storia. I tre fondamentali risultati: la superficie della Luna, dove ci sono monti e valli come sulla Terra; le costellazioni e la galassia fatte di innumerevoli stelle; i satelliti di Giove. La sua crescente fiducia nel sistema copernicano gli permise di ricavare in modo naturale alcune conseguenze di queste osservazioni.
In particolare, come si legge nella chiusa del Sidereus Nuncius, la scoperta delle lune di Giove è una dimostrazione di quanto sbaglino coloro che, pur accettando in prima battuta il sistema copernicano, finiscono per passare alla schiera degli anti-copernicani perché non sanno farsi una ragione di come la Luna giri intorno alla Terra, mentre intanto ambedue girano intorno al Sole in un anno. Come scrive Galileo: “Ora vediamo, infatti, che intorno a Giove girano quattro Lune, e tutti questi corpi celesti insieme girano intanto intorno al Sole in dodici anni”. Come ciò sia possibile non è ancora dato sapere, ma sta di fatto che così avviene.