Cultura

03 Luglio 2021

Galileo e Padova: 18 anni incredibili. 1609-1610, Cannocchiale e Sidereus Nuncius

Quanto scritto nel Dialogo de Cecco di Ronchitti, unito agli studi sui moti locali, permise a Galileo di cogliere nel 1609 tutte le opportunità offertegli dal nuovo strumento, il cannocchiale

La fiducia nell’osservazione senza preconcetti e l’abbandono del cosmo aristotelico e del modello matematico tolemaico sono la base delle sue fondamentali scoperte, pubblicate nel 1610 nel Sidereus Nuncius, uno dei testi più rivoluzionari della storia. I tre fondamentali risultati: la superficie della Luna, dove ci sono monti e valli come sulla Terra; le costellazioni e la galassia fatte di innumerevoli stelle; i satelliti di Giove. La sua crescente fiducia nel sistema copernicano gli permise di ricavare in modo naturale alcune conseguenze di queste osservazioni.

Settimo episodio del format Galileo e Padova: 18 anni incredibili, un'idea di Pietro Greco, di e con Giulio Peruzzi, riprese e montaggio di Elisa Speronello

In particolare, come si legge nella chiusa del Sidereus Nuncius, la scoperta delle lune di Giove è una dimostrazione di quanto sbaglino coloro che, pur accettando in prima battuta il sistema copernicano, finiscono per passare alla schiera degli anti-copernicani perché non sanno farsi una ragione di come la Luna giri intorno alla Terra, mentre intanto ambedue girano intorno al Sole in un anno. Come scrive Galileo: “Ora vediamo, infatti, che intorno a Giove girano quattro Lune, e tutti questi corpi celesti insieme girano intanto intorno al Sole in dodici anni”. Come ciò sia possibile non è ancora dato sapere, ma sta di fatto che così avviene.