SOCIETÀ

Helsinki, se l'auto è ecosostenibile

Può una capitale europea decidere di trascendere il trasporto pubblico? Helsinki si è proposta di riuscire a rivoluzionare la propria rete tradizionale di servizi legati alla mobilità entro il 2025, perfezionando un’applicazione per tablet e smartphone ideata da un giovane ingegnere finlandese che permetterà ai cittadini di valutare in ogni momento come spostarsi nel modo più rapido possibile, consigliando all’utente tutti i mezzi pubblici disponibili nell’area in cui si trova e in grado di farlo giungere alla destinazione desiderata. L’obiettivo è quello di limitare notevolmente il flusso quotidiano di autovetture nel centro cittadino e di rendere abitanti e turisti liberi di muoversi in maniera facile e ecosostenibile. Lo scorso anno questo ambizioso progetto è stato parzialmente testato attraverso “Kutsuplus”, un servizio privato di minibus che consente agli utenti di specificare i vari punti di raccolta in cui si trovano e le destinazioni che desiderano raggiungere. L’autista aggrega poi tutte le richieste, scegliendo un percorso ottimale che soddisfi nel migliore dei modi tutti gli utenti. Può essere considerato, a pieno titolo, la versione finlandese dei più celebri Uber e Hailo.  Il nodo che resta da sciogliere è legato ai costi di realizzazione di questo piano che, al momento, non risulta accessibile a tutti, considerando che un viaggio standard costa più della stessa tratta in autobus ma un po’ meno dello stesso percorso in taxi. Il governo vorrà estendere il privilegio di una mobilità urbana unificata a tutte le municipalità o riservarlo soltanto a una fascia ristretta della popolazione? Agli abitanti dei paesi scandinavi sembra non dispiacere l’idea di abbandonare l’auto di proprietà, in netta antitesi rispetto agli italiani, per cui il possesso di uno o più veicoli per nucleo famigliare resta un punto fermo, nonostante gli effetti della crisi economica.  Secondo gli ultimi dati resi noti dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, nel mese di luglio 2014 la Motorizzazione ha immatricolato 113.777 autovetture, registrando una variazione di +5.02% rispetto a luglio 2013, durante il quale ne furono immatricolate 108.338. Stando all’ultimo rapporto di Eurispes, un’automobile di media cilindrata costa a chi la possiede oltre 4.500 euro l’anno, con un’incidenza sul reddito medio netto delle famiglie italiane quantificabile tra il 12% e il 25%, a seconda del numero di auto possedute. A tutto questo si devono sommare i costi indiretti legati all’uso dell’auto come inquinamento, acustico e atmosferico, e incidentalità: in Europa l’importo associato ai costi esterni è di circa 750 euro l’anno. A conti fatti il trasporto privato costa a una famiglia media italiana 17 volte in più rispetto a quello pubblico. Se si hanno più vetture, in famiglia si spende più per l’auto che per mangiare. L’Istat, però, nel pubblicare i dati relativi alla qualità dell’ambiente urbano nel 2013, mette in evidenza come, per il secondo anno consecutivo, parallelamente alla riduzione dei tassi di motorizzazione nei capoluoghi di provincia e alla riduzione di richieste di trasporto pubblico siano invece aumentate le iniziative legate alla mobilità sostenibile facendo crescere le offerte di bike e car sharing. Un primo timido passo avanti, nonostante la riverenza con cui guardiamo ai grandi esempi offerti dal Nord Europa sia ben lontana dal dissolversi. 

Gioia Baggio

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