UNIVERSITÀ E SCUOLA

Non uno di meno. Scuole pubbliche che funzionano, in Canada

Le scuole pubbliche dell’Ontario, la provincia più popolosa del Canada, sono considerate oggi tra le migliori al mondo. I giovani di qui si diplomano in gran numero, con risultati migliori di quelli del resto del Paese e con performance al di sopra della media internazionale. Per arrivare a questo punto, l’Ontario ha fatto, ormai più di quindici anni fa, scelte difficili e ambiziose, che a tratti sono parse eccessive e controproducenti e che solo nel lungo periodo, grazie anche a una serie di aggiustamenti successivi, si sono rivelate efficaci.

L’anno era il 1997. Un nuovo governo conservatore appena insediato stabilì - un po’ per ragioni ideologiche, un po’ per questioni elettorali e un po’ sotto la pressione di esigenze finanziarie - che urgeva una riforma drastica del sistema scolastico provinciale. All'insegna di una più rigorosa istruzione per tutti, a partire dal 1998 furono introdotti nuovi curricoli per ogni classe dalle elementari alle superiori, e nuovi esami per verificare le competenze degli studenti a determinati intervalli di tempo. Gli anni di scuola superiore furono poi ridotti da cinque a quattro, un tentativo di ridurre i costi e di portare l’Ontario in linea con il resto del Canada e in generale del Nord America, dove quasi ovunque ci si diploma a 18 anni e non a 19.

“Penso che il presupposto sia che il compimento della maggiore età è un buon momento per i giovani per lasciare la casa dei genitori, affrontare il mondo adulto e fare scelte importanti sul proprio futuro – dice Annie Kidder, direttore esecutivo di People for Education, un’organizzazione non-profit con sede a Toronto in Ontario – sia che vogliano continuare a studiare, fare apprendistato o cercarsi un lavoro”.

In parte per eccesso di ambizione, in parte per calcoli elettorali - nella speranza di mostrare in fretta ai propri elettori dei risultati tangibili - il governo provinciale decise, però, di implementare i vari aspetti della riforma scolastica non gradualmente, come avrebbero preferito gli esperti, ma tutti in una volta. I ragazzi che cominciarono le superiori nel 1999 furono i primi a diplomarsi in quattro anni. 

“Questa scelta ebbe due conseguenze immediate", rammenta Kidder "Innanzitutto si crearono temporaneamente due percorsi paralleli, quello vecchio di cinque anni e quello nuovo di quattro anni, per cui nel 2003 si diplomò il doppio di giovani”. L’ingorgo di studenti prossimi al diploma mise a dura prova il sistema scolastico, che non riuscì a prepararli a dovere, e le università, che non avevano un numero sufficiente di posti per accogliere tutti i neo-diplomati che volevano proseguire gli studi. “In secondo luogo – continua Kidder - i curricoli cambiarono completamente, diventando più esigenti, e gli studenti fecero molta fatica ad adattarsi, in particolare quelli che cominciavano le superiori accorciate senza però aver fatto di più alle elementari e medie”. 

Il risultato di questo approccio fu un’iniziale riduzione del numero di ragazzi che riuscivano a diplomarsi, qualcosa di molto diverso da quello che avevano sperato le autorità. A quel punto, divenne chiaro che la riforma aveva bisogno di essere in qualche modo risistemata.  

“Nell’autunno del 2003, il governo provinciale cambiò nuovamente – dice Derek Luk, portavoce del Ministero dell’Istruzione dell’Ontario – E visto il calo delle percentuali di diplomati, fu lanciata una nuova strategia, chiamata Student Success.” Costata, da allora, 2,8 miliardi dollari, questa iniziativa ha dato forma a una struttura di sostegno che aiuta tutti gli studenti, e in particolare quelli che hanno difficoltà, a tenere il passo dei nuovi curricoli e a completare il proprio percorso educativo in un anno di meno che in passato. “Quando Student Success fu introdotta nell’anno scolastico 2003-2004, il tasso di diplomati era del 68% -- dice Luk – Nel 2011-2012 ha toccato quota 83%”. 

Grazie anche alle modifiche implementate con il passare del tempo, la riforma ha cominciato a dare dei risultati. Gli studenti dell’Ontario sono ora tra i primi nelle classifiche nazionali redatte dal Canada; sono secondi solo a quelli di Shanghai, in Cina, per quanto riguarda la lettura nei test comparativi internazionali PISA (Programme for International Student Assessment) e dimostrano ottime competenze anche in matematica e nelle scienze. In uno studio condotto dalla società di consulenza McKinsey & Co. nel 2010 sui sistemi educativi maggiormente sottoposti a riforme per migliorarne i risultati al mondo, quello dell’Ontario è elogiato per aver fatto grossi passi in avanti. “Una serie innumerevole di dati dimostra che la riforma sta funzionando”, dice Luk.

Per Annie Kidder, fondamentale è stato il ripensamento avuto dal governo dell’Ontario nel 2003: “Inizialmente l’approccio fu un po’ quello di spingere gli studenti verso questo nuovo sistema senza che gli fosse dato nemmeno un paracadute – conclude il direttore esecutivo di People for Education - Poi nel tempo si è capito che ci vogliono strategie diverse per i diversi tipi di studenti e che è molto importante che nelle scuole superiori vi siano insegnanti che facciano particolare attenzione a chi fa fatica, in modo che ci siano meno ragazzi invisibili”. Attenzione a ogni studente, strategie specifiche per chi resta indietro affinché il ritardo non si accumuli diventando difficilmente recuperabile, programmi di sostegno appositi: un metodo che sembra funzionare.

Valentina Pasquali

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