SCIENZA E RICERCA

Trovati tre pianeti abitabili. Peccato siano un po’ lontani

Ci potrebbero essere altre forme di vita al di fuori del pianeta Terra? La domanda affascina da sempre l’umanità, sia la persona comune con il fiorire di tesi più o meno complottiste sulla presenza di Ufo (oggetti volanti non identificati) o di alieni catturati in remote basi militari segrete degli Stati Uniti, sia gli scienziati che, in modo meno fantasioso, cercano da sempre di stabilire la possibilità di trovare segni di vita in altri pianeti del sistema solare (le missioni su Marte) e anche al di fuori di esso. 

È il caso di una scoperta effettuata pochi giorni fa dagli scienziati del Carnegie Institution for Science di Washington DC che hanno individuato, in orbita attorno a una stella, sei pianeti, di cui tre inseriti nella fascia di distanza tale da poter essere considerata favorevole allo sviluppo della vita. Si tratta della stella Gliese 667C, situata a una distanza di 22 anni luce dalla terra, pari a circa 207.000 miliardi di chilometri, nella costellazione della Scorpione. “Per la prima volta - spiega l’astronomo Paul Butler - riusciamo a individuare tre pianeti di questo tipo in orbita attorno allo stesso sistema”. I tre corpi celesti si trovano nella cosiddetta “zona abitabile”, quella fascia che garantisce la possibilità di vita per un fattore fondamentale: la distanza dalla stella è tale da permettere temperature miti e la formazione di acqua allo stato liquido. Gli scienziati sono concordi: i tre pianeti aumentano le speranze “di trovare mondi simili alla Terra e le cui condizioni possano essere compatibili con l’evoluzione di una qualche forma di vita”. Il sistema di Gliese 667C dimostrerebbe come, invece di cercare su dieci stelle diverse pianeti potenzialmente abitabili “conviene concentrarsi si una singola stella alla volta - dice Roy Barnes, docente dell’università di Washington - avendo l’alta possibilità di trovare parecchi corpi celesti con le caratteristiche richieste”. La stella su cui ora si concentreranno le attenzioni degli scienziati si trova, astronomicamente parlando, “vicina” alla Terra e rispetto al nostro Sole è più piccola di un terzo e  più fredda, oltre ad essere la meno brillante rispetto al sistema multiplo formato da altre due stelle. Di conseguenza, la fascia abitabile si trova a poca distanza da essa. La coincidenza è stata molto utile agli scienziati in quanto “i limiti dell’attuale tecnologia rendono difficile la scoperta di pianeti simili alla Terra se posizionati su orbite più lontane”. Ora gli astronomi, grazie a questa scoperta, potranno anche verificare l’esistenza di altri pianeti simili, osservando stelle con le caratteristiche simili a Gliese 667C: le stelle di massa piccola compongono circa l’80% delle stelle della nostra galassia e potrebbe esserci la possibilità di individuare altri pianeti potenzialmente abitabili. “Il numero di pianeti di questo tipo potrebbe essere molto più elevato di quanto pensassimo - conclude Barnes - e ci possiamo aspettare di trovarne molti altri attorno a stelle simili a Gliese 667C”. Il prossimi passo sarà quello di analizzare meglio i tre pianeti individuati: la loro distanza e la loro grandezza non permetteranno l’osservazione diretta con i telescopi, ma gli scienziati potranno studiarne le caratteristiche valutando gli effetti della loro gravità sulla stella. 

Mattia Sopelsa

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