SOCIETÀ

L’uomo perfetto a casa vostra. Per 150 dollari

L'home made oggi è necessità e virtù: dalla pasta fresca, al tessile persino al parto c'è un ritorno al fare le cose tra le  mura domestiche, reso più facile dal fatto che è il mondo a entrarci in casa – che lo vogliamo o no – grazie al Web. Oltre a un libro dall’Armenia e al sushi, tra i beni che si possono comprare on line e far arrivare a domicilio rientra anche l'insospettabile: un kit che promette a ricercatori e scienziati, anche della domenica, di manipolare il genoma grazie al metodo Crispr/Cas 9 per il taglio e la ricostruzione di segmenti di Dna. La sigla Crispr sta per Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats (brevi ripetizioni palindrome raggruppate e regolarmente interspaziate) e si riferisce alla presenza nei segmenti di Dna di  sequenze regolari ripetute.

Crispr può essere concepito come una sorta di forbici molecolari per un editing genetico (o un montaggio, pensando al cinema in pellicola), condotto alla maniera dei batteri quando si difendono dai virus: quando le sequenze Crispr-Cas trovano del Dna preceduto e seguito da specifiche sequenze, lo tagliano ed eliminano. La scoperta è avvenuta casualmente studiando i microbi, prendendo atto che, quando i virus attaccano un batterio, gli enzimi tagliano una parte del Dna virale e lo integrano in un punto specifico del genoma batterico: la sequenza Crispr. Quindi la cellula trascrive questa sequenza in una molecola di Rna, il Crispr Rna; infine la proteina endonicleasi Cas9 interviene a tagliare il genoma dei virus invasori disarmando in tal modo gli agenti patogeni.

Alla messa a punto del metodo, profetizzato in qualche modo dall'autore di Jurassic Park, Michael Crichton, in Next, ha partecipato a partire dal 2012 un gruppo eterogeneo di scienziati ed è complesso ascriverne la paternità (o maternità: la storia di Crispr è una storia dove le donne giocano un ruolo preponderante) a uno solo di essi. I nomi più di frequente associati alla rivoluzione Crispr sono quelli di Emmanuelle Charpentier, ricercatrice in ambito biochimico, genetico e della microbiologia, Jennifer Anne Doudna, biochimica, Feng Zhang, specializzato in neuroscienze e bioingegneria e George Church, genetista, chimico ed esperto di ingegneria molecolare.

L'idea del ricorso a Crispr per l'editing genetico è stata poi sviluppata ulteriormente da diversi gruppi di ricerca e declinata per applicazioni che vanno dalla creazione di nuove colture all'individuazione di  trattamenti per debellare alcune importanti malattie genetiche: a partire dal 2013 le riviste scientifiche hanno visto moltiplicarsi gli studi, con una rapidità inedita per questo settore. Si tratta dunque di una tecnologia davvero rivoluzionaria: la Charpentier, già in odore di Nobel, è stata chiamata a dirigere il Max Planck Institute for Infection Biology. Problema: a quanto sembra sarebbe potenzialmente pericolosa quanto le armi di distruzione di massa come il gas VX, l'agente neurotossico con cui è stato ucciso il fratellastro del dittatore nordcoreano o le minacce più tradizionali le armi nucleari di Kim Jong-un, le armi chimiche di vari paesi.

Potrebbero essere prodotti infatti facilmente agenti biologici potenzialmente nocivi soprattutto in quei Paesi con standard normativi ed etici diversi da quelli occidentali. Alla ricorrente paura sui risultati dell'eugenetica (o comunque della manipolazione del Dna umano per ottenere individui con precise caratteristiche) si aggiunge ora dunque anche quella delle armi biologiche (virali e/o batteriologiche), con l’attacco al nemico attraverso nuove modalità di contaminazione e contagio.

Quello che spaventa i militari americani è il basso costo e la relativa facilità di utilizzo della tecnica Crispr i cui ingredienti di base possono essere acquistati on line a cifre modiche. In realtà la tecnica è ancora troppo immatura per pensare a sue applicazioni sull'uomo e, nello specifico, su embrioni destinati a svilupparsi, anche se questo non significa che un domani anche questo non possa diventare possibile.

Alcuni siti dello shopping dell'aspirante ingegnere genetico promettono intanto di aiutarci a capire tutta la questione del Crispr e di come potrebbe rivoluzionare l'ingegneria genetica permettendoci di farne esperienza in casa partendo dalle modifiche genomiche nei batteri. Per 150 dollari americani (si tratta di saldi) ci si porta via: brodo per coltura batterica, spruzzatori di inoculazione ma anche un ceppo di Escherichia Coli HME63 e soprattutto il trioCas9 e tracrRNA/ Plasmide crRNA e Template di Dna. La spesa sale sopra i mille dollari se si vuole anche un kit di genotipizzazione, microcentrifuga a parte per 150 dollari in più. 

La questione naturalmente è più complicata di così e a parlarne per la prima volta in modo chiaro e divulgativo è un’italiana, Anna Meldolesi, con il saggio edito pochi mesi fa da Bollati Boringhieri E l'uomo creò l'uomo, testo non certo semplicistico  ma abbordabile anche per i non addetti ai lavori e appetibile per chi avrebbe più orecchio per temi sociali ed umanistici  grazie ai molti riferimenti dotti e pop a universi storico, letterari, cinematografici con cui la Meldolesi, biologa con master in comunicazione della scienza, arricchisce la narrazione scientifica.

Nel testo l'autrice, ha approfondito le riflessioni che puntualmente riversa sul suo blog "CRISPeR mania - notizie e opinioni dalla frontiera dell'editing genomico" (vi si apprende anche che la miglior spiegazione di Crispr è quella fornita da un video di youtube dove l’editing genetico è cantato a cappella) e rassicura la giornalista preoccupata dalle derive catastrofiche dell'uso del famigerato kit spiegando bene che nessuno strumento di editing genetico può essere usato senza avere conoscenze in campo biologico.

Chi ne ha, e magari dispone anche di laboratori adeguati, può tirare fuori da questo metodo persino qualche risultato divertente: magari fiori che brillano al buio grazie al pigmento prelevato da qualche medusa ma i potenziali biohacker, quelli veri, sono persone (giovani) istruite e preparate in materia che operano prevalentemente negli Usa e mai in solitaria e non sono in nessun caso contrari a controlli governativi, anzi. La comunità dei biotecnologi di norma è munita di codici di condotta, opera nel principio di trasparenza e condivisione attuando di fatto situazioni di reciproca e consapevole sorveglianza.  "Quali esempi di uso massiccio e malevole di patogeni  troviamo nella storia recente dell'umanità?" chiede ragionevolmente l'autrice. Nessuno in effetti: bisogna risalire al lancio di cadaveri di appestati nel campo di battaglia o entro le mura nemiche di cittadelle fortificate sotto assedio. I terroristi hanno armi meno sofisticate (per ora): coltelli e camion.

Al momento le battaglie associate a Crispr sono quelle brevettuali e della narrazione: la star Crispr Doudna (che, riporta il saggio di Anna Meldolesi, confessa di aver avuto incubi sull’uso perverso del metodo con protagonista nientemeno che Hitler) ha appena pubblicato con Samuel Stenbergh il suo atteso e criticato A Crack in Creation: Gene Editing and the Unthinkable Power to Control Evolution. Creazione, potere, controllo, evoluzione: se i pericoli legati al metodo sono oggi remoti, l’impatto sulla percezione umana è già potente e le suggestioni ci parlano della ricorrente questione etica dell’Uomo Demiurgo.

Silvia Veroli

© 2018 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012