IN ATENEO

800 anni di Università raccontati ai bambini: al via il primo libro

Oggi, lunedì 3 dicembre, a Palazzo Bo è stato presentato alla stampa Noi, Galileo e la Luna, il primo libro della collana Storie Libere con cui l’Università di Padova racconta a bambini e ragazzi: la storia di otto personaggi che hanno lavorato nell’Ateneo padovano e che hanno dato un contributo nella storia della scienza, e della conoscenza in generale, di rilievo internazionale. 

“Questo progetto è per noi molto importante ed è qualcosa di innovativo per il nostro Ateneo e anche per la narrativa per ragazzi; – commenta Annalisa Oboe, prorettrice alle relazioni culturali e sociali di genere – abbiamo deciso di parlare a ragazze e ragazzi aprendo il nostro sapere e la nostra storia al pubblico dei più giovani con il racconto di personaggi che hanno caratterizzato sì il nostro territorio, ma che possiamo dire essere internazionali, tutto con un taglio originale e adatto al linguaggio dei piccoli”. 
E l’originalità si nota a partire dal titolo, anzi da quel “noi” in copertina. Perché un “noi” in un libro su Galileo? “Dietro il ‘noi’ ci sono due donne e sono le loro voci che raccontano Galileo: la sorellina Virginia e la figlia che porta lo stesso nome della sorella” racconta Sabina Colloredo, autrice del libro.

Si tratta quindi di un racconto dove la figura dello scienziato è raccontata dall’esterno e per la precisione dalle sue due Virginie, una narrazione mai fatta finora e che porta nuovi messaggi.

“Da un lato era importante dare voce a due figure femminili che hanno caratterizzato la vita di Galileo e di cui non si parla quasi mai nei racconti su di lui, tanto meno in quelli per bambini. Dall’altro è bello che emerga un ‘Galileo come persona’ e non solo come ‘uomo di scienza’, con i suoi aspetti positivi e quelli negativi, qualcosa che lo può avvicinare molto ai lettori” spiega l’autrice. Inoltre grazie alla strategia di narrazione scelta, viene data voce a quei personaggi femminili e famigliari che nella storia della scienza raramente emergono. 

Tutto questo già dalla prima pagina del libro: una lettera di Galileo alla sorellina che introduce una prima parte della storia in cui un Galileo ragazzo trascorre parte della notte insieme alla sorella Virginia osservando il cielo. Inizia così una narrazione dove personaggi e fatti reali si mescolano a elementi di fantasia, guidando e incuriosendo i lettori fino ad una seconda parte dove la protagonista e narratrice della storia è l’altra Virginia, la figlia di Galileo. A chiudere il libro alcune schede, scritte con il contributo del gruppo di lavoro dell’Università di Padova, approfondiscono la vita e il lavoro dei protagonisti della storia sempre in modo rigoroso e sempre con linguaggio adatto ai più piccoli.

Il fil rouge della narrazione è cercare di fare immedesimare i ragazzi nella lettura.

“Non sappiamo se Galileo osservasse il cielo da ragazzo, ma è molto bello trasmettere ai bambini l’idea che i sogni e gli interessi personali possano iniziare quando si è piccoli e che si tenda a condividerli con chi ci è vicino” racconta Sabina Colloredo che continua: "Far vedere che anche tutti quei personaggi che noi siamo abituati a vedere per la prima volta quando sono già ‘grandi’, sono stati bambini anche loro una volta, avvicina molto i giovani e li fa immedesimare nella storia.

"Quest’impronta, che nella pubblicazione emerge anche dalle illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini, – aggiunge Patrizia Zerbi di Carthusia Edizioni – cercheremo di darla a ogni libro della collana. In questo modo ogni pubblicazione farà emergere i lati meno noti dei protagonisti delle storie e delle loro vite, mettendo in sempre primo piano i ragazzi e la loro curiosità”.

“Se ci pensiamo, infatti, è la curiosità che anima i ragazzi non solo nei confronti della storia ma anche nei confronti di quegli aspetti che ‘noi grandi’ spesso tendiamo a sottovalutare o dare per scontato. – aggiunge Telmo Pievani, delegato alla comunicazione istituzionale dell’Università di Padova – L’antropologo, sociologo e studioso di cibernetica britannico Gregory Bateson ha raccontato un episodio che fa emergere proprio questi aspetti, facendoci anche sorridere”.
Bateson conosceva un ragazzino che chiese a suo padre: “I padri sanno sempre più cose dei figli?” Il padre rispose: “Si”. Poi il ragazzino chiese: “Papà, chi ha inventato la macchina a vapore?”. E il padre: “James Watt”. E allora il figlio gli ribatté: “Ma perché non l'ha inventata il padre di James Watt?”

Curiosità, conoscenza e storia sono quindi gli ingredienti della collana di narrativa per ragazzi Storie Libere. Da oggi in tutte le librerie del territorio nazionale è possibile trovare il primo libro della collana: Noi, Galileo e la Luna.

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