UNIVERSITÀ E SCUOLA

Piccoli giornalisti, il nostro tempo condiviso

Non si tratta ‘solo’ di giornalismo, questa che vi raccontiamo è una vera e propria esperienza di vita. Iniziamo dall'ultimo atto, dalla soddisfazione condivisa al termine dei due incontri organizzati e condotti dalla redazione del Bo Live, in occasione della Kids University (15-20 ottobre 2018), l’iniziativa per scuole e famiglie promossa dall'ateneo per il terzo anno consecutivo. Oggi tiriamo le somme, ritornando sulle parole dette e ascoltate e definendo tempo della responsabilità le poche ma preziose ore trascorse in compagnia dei piccoli aspiranti giornalisti, una cinquantina tra bambine e bambini delle primarie e delle secondarie inferiori di Padova, protagonisti di un’esperienza di giornalismo offerta come un gioco (molto serio). Diceva Gianni Rodari, ricordato il 23 ottobre scorso in occasione dell'anniversario della nascita: "Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo". Non per diventare giornalista, aggiungiamo noi, ma per vivere libero.

(Riprese e montaggio: Tommaso Rocchi)

Abbiamo scelto di dialogare con le nuove generazioni per rispondere al nostro bisogno di trasmissione delle competenze e di arricchimento reciproco, nel tentativo non solo di raccontare il nostro mestiere, difficile ma bellissimo, ma di sfruttarne i punti di forza e gli strumenti per riuscire a veicolare anche altri messaggi, oltrepassando i confini della professione ed entrando in contatto diretto con la vita. Spiegare ai giovani l’importanza dell’informazione, della buona comunicazione e della costante ricerca della verità significa assumersi la responsabilità di accompagnarli nella crescita, stimolando la loro curiosità, la sete di conoscenza, il senso critico, persino il coraggio. È un immenso privilegio. Spesso, per riuscire a porre certe domande e scrivere certe notizie, bisogna essere in grado di abbattere insicurezze e paure, per raccontare la verità è necessario tener duro, superare ostacoli e resistenze, per informare correttamente è fondamentale studiare, approfondire, non accontentarsi di un semplice "si dice che".

Non tutti i ragazzi coinvolti nei laboratori Giornalisti per un giorno e Live! Il telegiornale dei ragazzi sceglieranno di intraprendere la carriera giornalistica, forse di quei cinquanta nessuno diventerà un collega, ma alcuni ricorderanno le domande fatte e le risposte date da Pietro Greco in Archivio antico a Palazzo Bo, ad altri resterà addosso l’adrenalina dell’attimo che anticipa la lettura di una notizia vestendo i panni dell’inviato del telegiornale. A noi, giornalisti del Bo Live, restano le istantanee dei vostri sguardi attenti, affamati di parole nuove, e un sincero desiderio di venirvi a trovare a scuola per riprendere da dove abbiamo lasciato, dalla domanda fatta da Alvise, dodici anni, al nostro caporedattore: “Pietro, hai detto che leggi The Guardian perché è un giornale che si avvicina alla tua visione del mondo, ma qual è esattamente la tua visione del mondo?

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