
Fare informazione, utilizzando il linguaggio inclusivo: è la sfida, quasi la missione di un nuovo quotidiano online, nato sulla scia del Master Inclusione e innovazione sociale. Si intitola "News in quota" ed è una testata giornalistica circoscritta alla provincia di Belluno
La risposta di Donald Trump alle nuove armi di Vladimir Putin non si è fatta attendere; se la Russia punta a ipertecnologici, iperveloci missili nucleari, gli USA propongono armi all’estremo inferiore dello spettro di potenza esplosiva: lo sviluppo di nuove mine anti persona e una nuova politica per il loro impiego
Le mie nipotine a tavola con ospiti hanno lanciato il gioco di “dire una cosa che non c‘entra niente” al fine di sabotare la linea del discorso degli adulti. Al clima surreale che genera tale gioco mi ha fatto immediatamente pensare la lettura del piano americano "peace to prosperity, a new vision for the Palestine people", il documento presentato dal consigliere speciale di Trump, Jared Kushner
Il Trattato contro la proliferazione delle armi nucleari è uno degli strumenti fondamentali per l’ordine e la sicurezza globali. Entrato in vigore 5 marzo del 1970, è quasi universale, mancando l’adesione di soli 5 paesi: Corea del Nord, India, Israele, Pakistan e Sud Sudan
Alla fine dello scorso gennaio, con un anno di ritardo rispetto a quanto previsto, è stata presentata la 2019 Missile Defense Review (MDR), un documento di 108 pagine a completare la definizione della politica di sicurezza dell’amministrazione Trump delineata nelle 2017 National Security Strategy, 2018 National Defense Strategy e 2018 Nuclear Posture Review
A ricordarci quanto sia delicato e incerto l’equilibrio che permette la sopravvivenza dell’umanità in presenza delle armi nucleari e di nuove destabilizzanti tecnologie e nella fase dei cambiamenti climatici che condizionano le condizioni di vita sul nostro pianeta, il Doomsday Clock della Federation of atomic scientists segna quanto tempo rimane prima della mezzanotte antecedente al giorno del giudizio
L’anno che si è concluso presenta un bilancio nettamente negativo per quanto riguarda lo stato della sicurezza mondiale, che richiede non solo la soluzione dei conflitti armati ma anche il rafforzamento della garanzia (o almeno speranza) dell’impossibilità di future guerre, in primis con armi nucleari
C’era dato di sperare fossimo vicini a un “mondo privo di armi chimiche”. Per 25 anni non c'è stato alcun uso di tali armi, grazie anche a uno sforzo negoziale per portare a casa il risultato di una convenzione di disarmo quasi ottima e quasi universale. Ma, alla fine del 2018, questi risultati e lo spirito di collaborazione sembrano ormai lontani
Si sono conclusi lo scorso 8 novembre i lavori del primo comitato della 73esima Assemblea generale dell’ONU (UNGA), dopo quattro settimane e tre giorni di discussioni, sotto la presidenza del rumeno Ion Jinga. Il primo comitato si occupa in modo specifico di disarmo e della sicurezza internazionale. Il tema di massima discordia è stato quello delle armi nucleari
Il 23 ottobre scorso il consigliere per la sicurezza nazionale americana John Bolton ha confermato al presidente russo Vladimir Putin l’intenzione americana di ritirarsi dal trattato Intermediate-Range Nuclear Forces– INF, in vigore dal 1° giugno 1988 fra gli USA e i paesi eredi dell’Unione Sovietica
Una caratteristica abbastanza unica del ‘68 è che è passato nell’immaginario collettivo come un grande momento della storia. E’ per discutere di tutto questo che mercoledì 17 al Bo, nell’aula Archivio antico, a partire dalle 9,30, si terrà una giornata di studi dedicata a quegli avvenimenti
Il CTBT, proibendo ogni tipo di esplosione nucleare e stabilendo un rigido sistema di controlli su scala mondiale, è uno degli elementi fondamentali della rete di strumenti diplomatici e legali che mirano a impedire la proliferazione nucleare a nuovi paesi e lo sviluppo qualitativo degli arsenali esistenti
La domanda è: perché c'è tanto scetticismo verso le verità ufficiali, ovunque e comunque diffuso? La risposta, anche se parziale è: ci sono troppi ciarlatani in giro
Il fascismo inizia dal linguaggio razzista e fascista, non dalle sfilate, dalle bandiere o dagli slogan. E, visto che la questione più urgente, per ragioni umanitarie, e più scottante, per ragioni politiche, è quella dei migranti a bordo della nave della Guardia Costiera Diciotti, a cui viene impedito di sbarcare, partiamo da lì
Nel vertice tra il presidente americano Donald Trump e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al di là delle sperticate lodi reciproche, si è parlato di un'importante questione: il ripianamento delle spese della difesa in ambito Nato