CULTURA

Scavi archeologici e nuovi progetti per l'arena

L'antica arena romana di Padova potrebbe trovare una nuova vita, una sua collocazione culturale, collegata al vicino museo degli Eremitani e alla cappella degli Scrovegni attraverso un percorso ancora tutto da disegnare. Il sito archeologico, attraverso un iniziale finanziamento di 100.000 euro, sarà oggetto di una serie di lavori da parte del Comune di Padova a partire da settembre: due scavi archeologici per riscoprire le fondamenta dell'ellisse interna ed esterna e un intervento di sicurezza. L'intero perimetro Nord dell'arena, ora non protetto, sarà attrezzato con una grande recinzione che lo avvolgerà fino ad arrivare dietro alla cappella di Giotto, per poi collegarsi alle mura esterne del museo Eremitani. In questo modo "il sito e la cappella - spiega l'assessore all'Edilizia monumentale Luisa Boldrin - saranno protetti".

Gli scavi. Il primo nella zona nord a fianco della cappella, con l'avvio del cantiere a settembre, mirerà a riportare alla luce le fondamenta dei gradoni dell'ellisse interna dell'anfiteatro. Questa parte venne completamente distrutta secoli fa: probabilmente le pietre furono riutilizzate per erigere il palazzo De Lesmanini nel 1200. Con il secondo scavo, invece, si cercheranno i resti delle fondamenta dell'ellisse esterna, che in epoca romana abbracciava un'area che oggi lambirebbe una parte dei giardini a nord, palazzo Zuckermann a ovest, l'intera cappella di Giotto a est e a sud parte del palazzo sede della Cassa di risparmio. "Cercheremo di dare un'idea di come fosse l'arena romana durante la sua attività". A questo proposito il Comune sta pensando alla realizzazione di una struttura in acciaio e plexiglass per riprodurre una sezione del muro di cinta esterno del monumento. 

La realizzazione della cancellata di protezione permetterà invece di studiare un apposito progetto per ridisegnare gli ingressi e la fruizione del sito. La zona dell'arena verrà praticamente chiusa al passaggio pubblico e sarà inglobata all'interno del museo degli Eremitani. "Ci muoveremo in accordo con l'assessorato alla Cultura - conclude Boldrin - mi piacerebbe creare un percorso, valorizzato da indicazioni e cenni storici, che porti dal museo alla cappella di Giotto fino all'arena". In questo modo, seppur non più fruibile da tutto il pubblico, i resti dell'epoca romana sarebbero restituiti, in una veste diversa, alla cittadinanza e ai turisti.

 

Mattia Sopelsa

Una veduta aerea dell'arena romana

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