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Andrea Centazzo per il Centrodarte23

Il Centro d’Arte apre il secondo atto del suo cartellone annuale, pensato per condensare in un pugno di date una panoramica sulla musica d’oggi e sui diversi modi di intendere ed indagare la materia sonora. Ecco quindi una nuova proposta “fuori schema” e “transnazionale”: giovedì 26 ottobre,  il Teatro Torresino di Padova ospita Andrea Centazzo, percussionista, compositore e artista multimediale, residente in California da oltre trent’anni, considerato tra i pionieri della free music europea.

Centazzo torna in città con “Cycles of Life”, performance solistica d’effetto, sintesi di decenni di sperimentazione, in cui opera al centro di un nutritissimo arsenale di percussioni, al quale si somma la strumentazione elettronica.

Il formato del set percussivo venne inaugurato da Centazzo negli anni ’70, proprio quando comparve nelle stagioni del Centro d’Arte. Evento nell’evento, uno di questi memorabili episodi padovani, risalente al dicembre 1977viene presentato per l’occasione in anteprima nella forma di album, dal titolo “Bullfighting on ice”, edito da Ictus/Holidays Records in coproduzione con il Centro d’Arte: si tratta del duo con il sassofonista Evan Parker, altra figura chiave dell’improvvisazione europea, storico concerto tenutosi sotto un tendone da circo che è testimonianza non soltanto della musica, ma anche del clima sociale e culturale di quegli anni. 

Nei primi anni ’70 il musicista è stato tra i primi ad introdurre una nuova concezione delle percussioni, migrando dal free jazz a forme più aperte di improvvisazione. Sul finire del decennio era parte della scena musicale downtown di New York, collaborando con John Zorn, Tom Cora, Eugene Chadbourne, Toshinori Kondo e altri. Nel 1976 ha fondato la Ictus Records, una delle storiche etichette europee gestite da musicisti, per cui ha registrato con Steve Lacy, Evan Parker, Pierre Favre, Derek Bailey, John Zorn, Alvin Curran, Albert Mangelsdorff, Don Cherry e molti altri. Lasciata la scena della musica improvvisata nel 1986, Centazzo si è trasferito poco dopo a Los Angeles e si è dedicato soprattutto alla composizione e alla realizzazione di video. Ha scritto opere, sinfonie e quasi 500 composizioni per tutti i tipi di ensemble, oltre a numerosi filmati che hanno ricevuto importanti riconoscimenti. Tornato all’attività concertistica dal vivo nel 1998, ha sviluppato diversi formati, come concerti solistici e “solo” multimediali, suonando dal vivo in sincronia con i video da lui stesso girati e montati. Il suo progetto “Einstein’s Cosmic Messengers” è stato prodotto da Ligo, Caltech e Nasa. La Biblioteca dell’Università di Bologna, presso il Dams, ha dedicato qualche anno fa al compositore il Fondo Andrea Centazzo, dove sono raccolte tutte le sue opere, a disposizione degli studiosi. 

L'evento è organizzato in collaborazione con l'Università degli Studi di Padova.

Per le studentesse e gli studenti dell'Università di Padova il biglietto ha il prezzo simbolico di 1 euro.

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