CULTURA

Il Pollini per un concerto della Memoria

Il conservatorio padovano di musica “Cesare Pollini” offre un concerto in streaming Facebook e Youtube per la Giornata della Memoria.

Il 27 gennaio, in diretta  dall’Auditorium Pollini, l’ensemble composto da Chiara Parrini e Serena Bicego, violini, Elio Orio, viola, Bruno Beraldo, violoncello, Francesco Piovan, contrabbasso, e Salvatore Baronilli, clarinetto, propone un programma dedicato alla musica e alla cultura ebraiche, con un intervento della vice-presidente Gina Cavalieri per un saluto da parte della Comunità Ebraica di Padova.

Un evento dunque che affida alle note il ruolo di custodire e al contempo di diffondere un sentimento e una tradizione, suggerendo una preghiera sia intima che pubblica affinché tragedie simili non si ripetano mai più. Il Concerto della Memoria dell’Istituto musicale padovano, coordinato dal docente di Clarinetto Baronilli, apre con “Yedid Nefesh” (trad. amato dell’anima) di Avraham Fried (1959), autore che usa i linguaggi del pop, del rock e del jazz per veicolare testi e temi della cultura ebraica; l’esecuzione di questo brano, così come quella del successivo, si rifà all’arrangiamento di Adolfo Locci, rabbino capo di Padova, e del pianista Fabrizio Durlo nell’ambito di un progetto per portare i canti sacri della tradizione fuori dalle sinagoghe. A seguire il toccante canto “Ani Ma’amin” (trad. io credo) attribuito a Azriel David Fastag, il quale si ritiene abbia composto la melodia mentre veniva trasportato al lager di Treblinka. Il testo si richiama ai tredici principi della fede ebraica, e in particolare al dodicesimo (Venuta del Messia), formulati da Mosè Maimonide (1135-1204), il rabbino e filosofo ebreo di maggior influenza del Medioevo. Il motivo che celebra l’amore per la vita e la fede era intonato dagli ebrei deportati nel loro viaggio verso la morte. A conclusione si ascoltano le Esquisses Hebraiques (Jewish Sketches) op. 12 (1914) del violoncellista e compositore Alexander Krein (1883-1951), ritenuto fra i rappresentanti del movimento musicale ebraico russo. Il suo stile, influenzato dall’impressionismo francese e dall’amico Skrjabin, diede vita ad un linguaggio musicale moderno che attingeva ad elementi laici e sacri della musica ebraica.

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