SCIENZA E RICERCA

Foreste e legno, risorse da valorizzare

Il più recente rapporto interministeriale sullo stato delle foreste europee ci dice che i boschi coprono un terzo del territorio europeo: 215 milioni di ettari. La loro estensione è cresciuta, negli ultimi 25 anni, di 17,5 milioni di ettari, una superficie pari a oltre metà di quella dell'intero stato italiano. Nello stesso periodo, anche il volume degli alberi è cresciuto: 403 nuovi milioni di metri cubi all'anno. Se si pensa che per realizzare una moderna casa in legno di 100 metri quadri sono necessari 40 metri cubi di legname, anche sottraendo da questi metri cubi una percentuale abbondante di scarti di lavorazione, si ottengono alcuni milioni di nuove case in legno all'anno.

I boschi europei non offrono soltanto legname: la metà di essi, infatti, è destinata a tutelare l'acqua, il suolo e gli ecosistemi e a proteggere infrastrutture umane e nel 90% di essi si svolgono attività ricreative. Offrono anche biodiversità, la cui conservazione è obiettivo della direttiva Habitat (92/43/CE), attraverso una rete di aree protette, detta “Rete Natura 2000”. Solo nelle regioni biogeografiche alpina e continentale, corrispondenti alle catene montuose alpine, pirenaiche, scandinave e balcaniche e a larga parte dell'Europa centrale, si contano oltre 10.000 siti “Natura 2000”, nei quali sono presenti 85 tipi di habitat forestali.

A fronte di questi importanti numeri, il prodotto interno lordo annuo europeo deve al settore forestale solo 103 miliardi di euro, appena l'1%, e soltanto il 64% dell'incremento netto annuo di volume dei boschi è utilizzato a scopo produttivo. Ne deriva, da diverse parti, un forte incoraggiamento a favorire, consapevolmente, la mobilizzazione di legname, risorsa rinnovabile strategica per l'Europa.

Da questa breve sintesi emerge che il solo contributo al prodotto interno lordo non è sufficiente a tradurre il notevole valore economico delle foreste europee per la tutela della biodiversità, per la protezione dalle frane e dalle alluvioni, per il turismo e il benessere. Valore indiretto, perché dovuto, molto spesso, non tanto ai guadagni di breve termine, ma ai costi risparmiati alla collettività degli organismi viventi, tra i quali anche noi stessi, e alle generazioni future. Per far sì che le esigenze di mobilizzazione si incontrino con quelle di conservazione, è dunque importante mantenere una visione complessiva, matura, imparziale, e comunicarla alla società civile.

Dal 21 al 23 giugno il dipartimento Territorio e Sistemi agro-forestali dell'università di Padova organizza un workshop promosso dalla Commissione europea, con la collaborazione del centro europeo per la conservazione della natura, dell'organizzazione europea dei proprietari di terreni, del centro austriaco di ricerche forestali e della Regione del Veneto.

Il workshop ospita rappresentanti del mondo scientifico, amministrativo, politico ed economico di quindici paesi europei. Membri autorevoli di diversi centri di ricerca ed istituzioni pubbliche e private interverranno per fornire spunti di discussione a tutti i partecipanti, in modo trasversale, toccando aspetti ecologici, economici e giuridici, a diversi livelli. La discussione si completerà con la visita dei boschi del Montello e del Cansiglio.

L'obiettivo del workshop è esplorare l'opportunità di conciliare la gestione forestale e la tutela degli habitat e delle specie secondo i principi della direttiva Habitat, avendo come chiave di volta – per un risparmio di risorse economiche e per una efficiente valorizzazione del know-how – l'esistente patrimonio di piani forestali. I piani forestali sono strumenti analoghi ai piani regolatori dei comuni, ma sono indirizzati alla gestione e conservazione dei beni silvo-pastorali: un patrimonio di conoscenze e indicazioni operative che copre una superficie di 155 milioni di ettari, cioè oltre il 70% dei boschi europei, e un orizzonte temporale di diverse decadi. Un capitale da conoscere e valorizzare, aggiornandolo se necessario, evitando eccessive moltiplicazioni di strumenti attuativi delle norme di tutela della rete "Natura 2000", per investire le risorse pubbliche e private in modo efficiente. I risultati del workshop saranno pubblicati nei prossimi mesi.

Tommaso Sitzia

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