CULTURA

Due libri per l'estate, fra scienza, memoria e racconto

Vi voglio consigliare due libri, entrambi in bilico sul filo tra scienza e memoria.

Il primo è L’altrui mestiere di Primo Levi, pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1985. Questo libro ci mostra un altro lato della personalità di questo grande scrittore: si tratta infatti di una raccolta di articoli scritti, soprattutto per La Stampa, fra il 1964 e il 1984. I temi sono i più vari, tratti dalla quotidianità più semplice: con sguardo acuto e ironico, Levi riesce a partire dagli oggetti più comuni per mostrarne la complessità e la densità di significati, esaminandoli attraverso il filtro della letteratura e della propria esperienza personale, della propria memoria. È il libro ideale in particolare in un’estate “di prossimità” come quella che stiamo vivendo: leggere i brevi articoli di Primo Levi tra un bagno e l’altro può offrirci spunti di riflessione, conducendoci a guardare anche la realtà a noi più vicina e conosciuta con occhi diversi.

Il secondo libro si intitola Il botanista: scritto a quattro mani dal botanico Marc Jeanson e dalla giornalista Charlotte Fauve, è la testimonianza – interessante e preziosa - di un giovane ricercatore che ricopre un ruolo importante all’interno di un’istituzione – l’erbario del Museo di Storia Naturale di Parigi – a volte sottovalutata, ma molto importante e ricca di storia. L’autore intreccia la propria esperienza personale con la storia dell’istituzione e quella dei personaggi storici che, nei secoli, l’hanno resa famosa. Mescola così, con leggerezza, la scienza attuale e la scienza del passato, offrendo molti spunti di riflessione che possono rivelarsi interessanti anche per i giovani scienziati di oggi.

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