CULTURA

Un libro a Natale, la storia di un uomo nel polo industriale di Porto Marghera

Il libro che vi propongo di leggere è Cracking di Gianfranco Bettin, edito da Mondadori nel 2019. Narra una duplice vicenda: da un lato la situazione di Porto Marghera che è un insediamento industriale ben noto, portuale, estesissimo di ben 2000 ettari, di cui 400 destinati a industria. L’altra vicenda, invece, è umana, ed è quella di un operaio in pensione che si chiama Celeste Vanni ed è in un momento di grande sofferenza, da un lato perché, essendo andato in pensione, la sua vita ha subito un cambiamento importante e dall’altro perché ha perso la sua amata moglie Rosi con cui aveva un rapporto speciale. Un cambiamento che investe sia l’animo di Celeste che il grande insediamento industriale che è entrato in crisi, soprattutto nel corso dell'ultimo decennio, e attende una riqualificazione, una rigenerazione di cui si parla da moltissimo tempo.

Attraverso la tecnica del flashback lo scrittore ci porta dentro questo duplice dramma vissuto dal protagonista che oscilla tra sentimenti di grande malinconia per la perdita della moglie e di rancore per la situazione del polo industriale. Ci sarà bisogno di un gesto eclatante per uscire da questa condizione di stallo:  Celeste salirà su una ciminiera, naturalmente legato con una corda, e farà in modo di attirare l’attenzione sulla condizione del polo industriale, riuscendo così a dare una mano agli operai che nel frattempo erano stati licenziati dall’industria. Da un punto di vista narrativo quindi i due filoni si intrecciano continuamente e suscitano nel lettore un grande interesse anche perché viene ripercorsa la storia di questo territorio, dove è descritto anche il momento molto vivace della grande espansione industriale degli anni ’70, che però era stata anche molto dannosa per la salute degli abitanti e degli operai, e poi attraverso trasformazioni continue si arriva ai giorni nostri. E’ anche un libro che ci induce a guardare con occhi diversi questo paesaggio industriale dismesso e i luoghi urbani abitati da queste persone. C’è sempre questo grande viale che attualmente si chiama Via Fratelli Bandiera che separa il quartiere urbano, fondato nel 1919, la cosiddetta “città giardino” che poi si è trasformata in modo molto impetuoso diventando una specie di melassa urbana collegata a Mestre, e dall’altra parte, invece, l’insediamento industriale. Una zona un po’ grigia dove avvengono anche vari incontri notturni, come l’amico di scorribande di Celeste dal quale il protagonista viene separato grazie all’intervento della moglie che va letteralmente a prelevarlo all'uscita dal carcere, dove Celeste era finito a seguito di una rapina finita male.

E’ una storia di tragedie che emergono da questa nebbia e da queste situazioni sempre un po’ al limite, ma anche una storia di coraggio: questo gesto eclatante, con cui inizia e si chiude il libro, apre alla possibilità che per questo paesaggio industriale, così dismesso e drammaticamente triste, si possa immaginare una via d'uscita, forse continuando a parlarne.

La professoressa Elena Svalduz parla del libro Cracking di Gianfranco Bettin. Riprese di Barbara Paknazar, montaggio di Anna Bellettato

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