IN ATENEO

Qualità, efficacia e trasparenza: il rapporto annuale del Nucleo di valutazione dell’Ateneo

Il Nucleo di valutazione dell’università di Padova è un organo che si occupa di verificare e valutare la qualità e l’efficienza dell’offerta didattica e dell’attività di ricerca, oltre a valutare le strutture e il personale e a promuovere il miglioramento della prestazione organizzativa e individuale. È stato presentato lunedì 8 aprile il rapporto annuale del Nucleo relativo all’anno accademico 2017/2018, con un capitolo aggiuntivo dedicato alla visita di Accreditamento periodico della sede e dei corsi di studi da parte dell’ANVUR, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.

Per noi il rapporto rappresenta un contributo importante - commenta il Prorettore vicario Giancarlo Dalla Fontana - perché stilato da un organismo di valutazione indipendente, pur essendo all’interno della nostra organizzazione: le puntualizzazioni, le osservazioni anche critiche che sono contenute, sono uno stimolo fondamentale e una verifica delle politiche adottate dall’ateneo”.

“Ringrazio la presidente e tutto il gruppo di lavoro del Nucleo per il lavoro svolto - dichiara Alberto Scuttari, Direttore generale dell’università di Padova -. Valutare un’università così completa, con 800 anni di storia e ricca di consuetudini, prassi e abitudini come Padova, non è una cosa semplice. Le università sono le realtà della pubblica amministrazione più valutate sia dai propri Nuclei di valutazione ma anche dal ministro, dai propri studenti e dai ranking internazionali. La valutazione è uno strumento importante che ci consente di mettere in luce i punti di miglioramento, così da poter rispondere in modo efficace alle esigenze degli studenti e non solo”.

Complessivamente, tra personale docente, tecnico-amministrativo e in formazione, all’università lavorano oltre 8.000 persone, un dato che è in continua crescita con un aumento dei docenti ordinari, gli associati e i ricercatori a tempo determinato. Nell’anno preso in considerazione dal rapporto, le studentesse e gli studenti iscritti all’ateneo padovano sono stati 57.914, in linea con gli ultimi tre anni.

“Questo è il terzo rapporto annuale che è stato presentato da questo Nucleo di valutazione. Prendiamo in esame tutti gli aspetti della vita universitaria, - spiega la presidente del Nucleo di valutazione, la prof.ssa Angela Stefania Bergantino - dal personale alle strutture ma anche i servizi agli studenti e l’organizzazione. Il compito del Nucleo, oltre a valutare le best practice, è quello di alzare l’asticella, soprattutto nelle situazioni in cui le potenzialità ci sono e dove c’è una cultura della qualità, come all’università di Padova”. I punti di forza rilevati nell’anno accademico 2017/2018 sono stati l’investimento nel personale, l’internazionalizzazione e l’organizzazione dell’intera struttura universitaria; dall’altro lato, i punti da migliorare individuati sono la parità di genere, anche se il Nucleo ha rilevato un notevole lavoro già fatto, e l’aumento delle iscrizioni magistrali rispetto a quelle triennali.

L’organizzazione dell’università è stata presa in considerazione della valutazione: tra i progetti più importanti voluti dall’Ateneo nel corso dell’ultimo anno, c’è la riorganizzazione dell’Amministrazione centrale, dei Dipartimenti, delle strutture decentrate come il Sistema Bibliotecario di Ateneo. Non solo: il Nucleo di valutazione, in relazione al Sistema di misurazione e valutazione della performance, ha apprezzato la decisione dell’ateneo di proseguire con il progetto Good Practice e di valorizzare le indagini costumer satisfaction. Inoltre, l’università di Padova si impegna in diversi percorsi per ridurre il gap di genere, grazie anche alla redazione del Bilancio di genere del 2016 e del suo aggiornamento per il 2017/2018.

Nel capitolo riguardante la didattica, il Nucleo di valutazione ha rilevato un calo di immatricolazioni del 5,7% in linea con l’andamento nazionale delle università. Un dato interessante è l’aumento di iscrizioni per le lauree magistrali, soprattutto di studenti provenienti dall’estero grazie anche all’aumento del numero di corsi di studio in lingua veicolare. L’internazionalizzazione dell’Ateneo si caratterizza soprattutto in una crescita di iscritte e iscritti stranieri per i dottorati di ricerca ma sono in aumento anche le collaborazione con istituti stranieri e gli accordi di cooperazione con altre realtà, oltre al progetto Erasmus+.

Per quanto riguarda l’occupazione post laurea, l’università di Padova si colloca ai primi posti tra gli atenei del gruppo di confronto. Nei servizi offerti alle studentesse e agli studenti, inoltre, viene rilevato un impegno da parte dell’ateneo a stanziare le borse di studio, sostituendosi per l’anno accademico scorso, all’ente regionale per l’erogazione di questi strumenti utili per assicurare il diritto allo studio, a cui si aggiungono gli incentivi per merito e le agevolazione per gli studenti-atleti. Il Nucleo di valutazione ha descritto la situazione dei servizi molto positiva, grazie all'ampio ventaglio di possibilità tra agevolazioni, esoneri e borse di studio per merito.

La ricerca rappresenta una delle aree d’eccellenza dell’università di Padova, grazie anche al risultato raggiunto nella classifica dell’Anvur in cui l’ateneo si è posizionato ai primi posti in 13 dipartimenti diversi e la visita della Commissione esperti valutatori nell’ambito dell’Accreditamento periodico degli atenei programmato dall’Anvur: per mantenere questo standard è stato istituito un Presidio di qualità d’ateneo. In più tramite i finanziamenti provenienti da fondi europei sono stati sovvenzionati 31 progetti Horizon 2020 e 14 progetti relativi a bandi dell’unione europea.

Il rapporto annuale completo è disponibile nella pagina dedicata al Nucleo di Valutazione del sito dell'università di Padova. Oltre alla presidente del Nucleo, hanno lavorato al rapporto la dott.ssa Paola Antonicelli, Davide Busato, prof. Massimo Castagnaro, Andrea Costalonga, prof. Paolo Maria Scrimin, prof. Andrea Stella, prof. Nicola Torelli e la prof.ssa Arjuna Tuzzi.

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