SOCIETÀ

Rapporto Migrantes: giovani e donne sono i "nuovi" italiani all'estero

Negli ultimi 15 anni gli italiani residenti all’estero sono aumentati del 76,6%. Il dato emerge dal Rapporto Migrantes, il documento redatto dalla Fondazione Migrantes, guidata da mons. Luigi Petris e che quest’anno raggiunge i 15 anni di attività.

Nel 2006 gli italiani iscritti all’AIRE, cioè all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero erano 3.106.251, nel 2020 hanno raggiunto quasi i 5,5 milioni. L’incidenza, cioè la percentuale tra popolazione residente in Italia e all’estero ha raggiunto il 9,1%, con una sostanziale uguaglianza di genere. Gli italiani che vanno all’etero escono principalmente dal Sud del Paese e dalle isole.

 

Cambia l’età degli italiani all’estero, che si sta ringiovanendo anche a seguito delle nascite all’estero che sono aumentate del +150,1%. Anche una nuova mobilità, dovuta a nuclei familiari con minori al seguito (+84,3% della classe di età 0-18 anni), influisce su questo abbassamento, così come la migrazione di giovani-adulti da inserire nel mercato del lavoro (dal 2006 è aumentata del +78,4% la classe d’età 19-40 anni).

Aumentano i giovani ed aumenta anche il titolo di studio di chi risiede all’estero. Se nel 2006 il 68,4% dei residenti ufficiali all’estero aveva un titolo di studio basso, cioè licenza media o elementare o addirittura nessun titolo, dal 2006 al 2018 si è assisto ad una costante crescita nella scolarizzazione, arrivando, nel 2018, ad avere il 29,4% di laureati e il 29,5% di diplomati.

Dove risiedono gli italiani?

Il Paese in cui sono più presenti gli italiani all’estero rimane l’Argentina con un quasi raddoppio dei cittadini residenti dal 2006 in poi. In meno di 15 anni infatti l’area latino-americana è cresciuta di molto, con il Brasile al +221,3%, l’Argentina al +114,9%, a il Cile a +123,1%. Parlando in termini numerici in Argentina dal 2006 si sono iscritte all’AIRE 464.670 persone mentre dal Brasile +329.206. Questa crescita è dovuta in particolar modo alle acquisizioni di cittadinanza (+123,4% dal 2006). 

Anche la mobilità intra-europea è cresciuta molto negli ultimi 15 anni. Più di tre milioni di persone ora vivono in un altro Paese Ue rispetto all’Italia. Ci sono poi alcune crescite che sono indubbiamente significative. Il Rapporto le chiama “nuove frontiere” della mobilità più recente. Si tratta di Malta (+632,8%), del Portogallo (+399,4%), dell’Irlanda (+332,1%), della Norvegia (+277,9%) e della Finlandia (+206,2%).

Come abbiamo capito da questa analisi non è corretto dire che le città, le regioni o l’intero Paese sta perdendo abitanti. La mobilità è indubbiamente aumentata in un mondo pre pandemico in cui muoversi era diventato estremamente semplice. Non si può però parlare solamente di “perdita” di abitanti perché molti iscritti all’AIRE sono anche delle acquisizioni di cittadinanza, e qui ritorniamo a quanto detto per l’America latina. 

Le città con più residenti all’estero

Ma quali sono le città che hanno più residenti all’estero? Tra le città con più iscritti all’AIRE troviamo Roma, con quasi 332mila persone. Al secondo posto, in una classifica che ricalca numericamente le dimensioni delle città italiane, troviamo Milano con 87.500 iscritti all’AIRE, seguita da Napoli, Torino, Genova e Palermo.

Scorrendo la tabella però l’attenzione cade su quelle città medio piccole, cioè con meno di 40mila abitanti, che però hanno una popolazione residente all’estero che incide in modo non indifferente sul totale.

Se dal confronto tra gli iscritti all’AIRE e la popolazione residente l’incidenza è sempre al di sotto dell’8%, a parte Roma che supera l’11%, vediamo come al 12esimo posto ci sia Licata, con un’incidenza del 47,1%, o Palma di Montechiaro (20°, 53,1%) e Favara (24°, 33,0%). L’ulteriore particolarità è che tutti e tre questi piccoli Comuni sono racchiusi nella provincia di Agrigento.

Ci sono poi delle situazioni che non possono non considerarsi un’anomalia. E’ il caso di Castelnuovo di Conza, un piccolo borgo al confine tra Campania e Basilicata che ufficialmente ha 602 abitanti e 2.880 iscritti all’anagrafe degli italiani all’estero. In pratica il 478,4% degli abitanti di Castelnuovo di Conza è andato all’estero. Un dato che non può non destare scalpore.

 

Situazioni simili a quella di Castelnuovo di Conza, ma meno paradossali, si ritrovano anche a Carrega Ligure, Castelbottaccio e Acquaviva Platani con un’incidenza rispettivamente del 361, 270, 269%.

Gli italiani all'estero quindi rappresentano circa il 9% della nostra popolazione. Un dato in crescita che, analizzato in un contesto più ampio, deve far capire come l'Italia ad oggi rischia di essere un posto non attrattivo, in particolar modo per i giovani che cercano, da soli o con il loro piccolo nucleo familiare, fortuna all'estero.

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