SCIENZA E RICERCA

Il riconoscimento delle parole è influenzato da processi sociali

Lo studio Outgroup faces hamper word recognition pubblicato sulla rivista Psychological Research è il risultato della collaborazione tra l'università di Padova e l'università Vita-Salute San Raffaele. Questa ricerca, condotta in lingua italiana, ha rilevato che il tempo che impieghiamo nel riconoscere una parola scritta è influenzato da processi sociali

Solitamente, quando leggiamo o sentiamo una parola nella nostra lingua riusciamo a riconoscerla in modo rapido e automatico così avviene anche la comprensione del suo significato. Questa nostra abilità funziona senza che ci si ponga particolare attenzione, ma in quale modo può essere condizionata da informazioni di natura sociale che si presentano contemporaneamente all'informazione linguistica? Nello specifico: come cambia la capacità di riconoscere le parole se le associamo a una persona del nostro gruppo sociale, come quello caucasico preso in esame, oppure a una persona appartenente a un gruppo diverso, come quello afro-americano

Per rispondere a questi quesiti sono stati predisposti una serie di esperimenti cui hanno preso parte 75 italiani adulti, i quali hanno dovuto svolgere due diverse attività. Durante la prima venivano presentate loro delle sequenze di lettere che potevano comporre o meno una parola in italiano, i partecipanti avevano il compito di stabilire se la sequenza fosse realmente una parola o fosse stata inventata. Prima della parola, però, compariva la faccia di una persona appartenente allo stesso gruppo sociale (caucasico) o all'altro gruppo sociale (afro-americano). La seconda attività vedeva i 75 sottoposti a un test implicito per misurare la "preferenza" verso il proprio gruppo di appartenenza sociale rispetto a un diverso gruppo sociale. 

Il Professor Eduardo Navarrete, tra gli autori dello studio e docente del dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’università di Padova, ha spiegato che i risultati dei diversi esperimenti hanno mostrato come ai partecipanti fosse stato necessario più tempo per il riconoscimento della parola e per l'accesso al suo significato, quando questa veniva preceduta dal viso di una persona appartenente a un gruppo sociale diverso dal proprio, rispetto al tempo necessario quando la faccia mostrata prima della parola era dello stesso gruppo sociale delle persone coinvolte nell'esperimento. 

Questo indica che il processo di lettura può essere permeabile a variabili di tipo sociale. Il contesto sociale nel quale percepiamo una parola influenzerebbe, quindi, il mondo in cui la riconosciamo. Non solo: i risultati del test implicito hanno mostrato che maggiore è la preferenza di una persona per il proprio gruppo sociale di appartenenza, maggiore sarà l'effetto esercitato dalla faccia sul riconoscimento della parola. In generale, ciò che appare nello studio, suggerisce che vari processi considerati automatici dal punto di vista cognitivo, come il riconoscimento di stimoli linguistici, debbano essere rivisti tenendo in conto quanto emerso.  

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