SCIENZA E RICERCA

Il ritorno delle balenottere azzurre nella Georgia del Sud

Ben 58 avvistamenti e numerosi canti registrati in pochi mesi. La balenottera azzurra antartica (Balaenoptera musculus intermedia) è finalmente tornata a popolare le acque della Georgia del Sud e delle Isole Sandwich Australi, tra l’Argentina e la penisola antartica, come ha annunciato un team internazionale sulle pagine di Endangered Species Research. Da oltre mezzo secolo di questo gigante dei mari si erano perse completamente le tracce. Colpa della caccia indiscriminata e dei balenieri. Ma questo 2020, nonostante la pandemia, ha riacceso la speranza.

Secondo le stime nel XX secolo sono state uccise, in tutto il mondo, quasi 380.000 balenottere azzurre e oggi ne restano appena 12.000. E proprio in Georgia del Sud, tra il XIX e il XX secolo, sono state scritte alcune delle pagine più tristi della storia recente. Dal 1904 l’isola è stata una delle principali basi per la caccia alle foche e alle balene: grasso e olio di balena, fanoni e pellicce di foca costituivano la totalità delle esportazioni. E con lo sviluppo di navi a vapore e arpioni esplosivi, più precisi nel tiro e con una maggiore gittata, anche i cetacei più grandi come le balenottere azzurre hanno avuto un tracollo. Solo in Georgia del Sud e nelle Isole Sandwich Australi, tra il 1904 e il 1971, ne sono state uccise 42.698. Quasi tutte prima del 1935. 

Per la precisione si trattava di esemplari di balenottera azzurra antartica: la più grande delle varie sottospecie di balenottera azzurra. Quella popolazione che contava migliaia di individui, considerata un tempo la più numerosa al mondo, si è ridotta così a pochi e sparuti esemplari: solo lo 0,15% è sopravvissuto alla cupidigia dei balenieri. Da quel momento molte cose sono cambiate e soprattutto la caccia alle balene è stata vietata in tutto il mondo. Ma trovare una balenottera azzurra antartica in Georgia del Sud è rimasta un’impresa impossibile, fino ad oggi. 

Un team internazionale di cetologi, guidato da Susannah Calderan della Scottish Association for Marine Science (SAMS), da oltre 30 anni monitora le acque dell’Atlantico sud-occidentale alla ricerca di esemplari di balenottera azzurra antartica. Ma gli avvistamenti sono sempre stati più unici che rari. Per esempio, i 34.000 chilometri percorsi negli ultimi 20 anni di ricerche, tra il 1998 e il 2018, hanno portato a un solo e unico avvistamento. Ora però le cose sembrano essere cambiate: solo nel 2020, in 2430 chilometri percorsi in mare, sono stati fatti ben 58 avvistamenti e numerosi canti e richiami sono stati registrati da oltre 30 idrofoni, particolari microfoni subacquei. 

Le balenottere azzurre antartiche sarebbero dunque tornate in Georgia del Sud. «La scomparsa delle balenottere azzurre in Georgia del Sud è un esempio iconico di una popolazione sfruttata localmente oltre il punto di non ritorno: tanto da non riprendersi più» ha specificato Susannah Calderan a capo dello studio. «Ma negli ultimi anni, siamo diventati piuttosto ottimisti riguardo al numero di balenottere azzurre viste e ascoltate nelle acque dell’isola. E quest’anno è stato particolarmente emozionante, con più avvistamenti di quanto avremmo mai potuto sperare».

Alle spedizioni “ufficiali” guidate dal British Antarctic Survey e dallo Swiss Polar Institute Antarctic Circumnavigation Expedition in tutti questi anni si è aggiunta anche una componente di “citizen science” del tutto spontanea: marinai e passeggeri di navi turistiche in questi anni hanno inviato foto e video dei loro fortuiti incontri al piccolo Museo della Georgia del Sud, oggi situato nella remota stazione baleniera di Grytviken. E anche questi documenti si sono rivelati preziosi.

Così, tra il 2011 e il 2020, in totale, il team guidato dalla Calderan è riuscito a foto-identificare ben 41 esemplari diversi di balenottera azzurra nelle acque della Georgia del Sud: grazie alle cicatrici, alla forma delle pinne e ad altri segni distintivi i ricercatori riescono a distinguere gli individui in modo da non sovrastimare la popolazione. E l’ulteriore bella notizia è che nessuno di questi 41 individui corrisponde ai 517 già presenti nell’attuale catalogo fotografico della balenottera azzurra antartica. Insomma sono 41 balenottere azzurre “nuove”, mai catalogate prima.

«Non sappiamo bene perché le balenottere azzurre abbiano impiegato così tanto tempo a tornare nelle acque della Georgia del Sud» ha aggiunto Susannah Calderan. «Forse, a causa della caccia, c’è stata una perdita di memoria culturale nella popolazione: l’area era un sito di alimentazione importante che solo ora sta venendo riscoperto». Ma sicuramente i risultati sono incoraggianti e come ha dichiarato Jennifer Jackson del British Antarctic Survey, che ha guidato le spedizioni del 2020, con il fatto che «le acque della Georgia del Sud sono state dichiarate Area Marina Protetta dal governo della Georgia del Sud e delle Isole Sandwich Australi, si spera che questo aumento del numero di balenottere azzurre sia un segno positivo per il futuro e che la nostra ricerca possa continuare a contribuire a una gestione efficace della zona».

Ora più che mai è infatti fondamentale che le balenottere azzurre antartiche si sentano “a casa” in Georgia del Sud e non vengano disturbate. E per proteggerle bisogna monitorare eventuali cambiamenti nella loro distribuzione e abbondanza.

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