SOCIETÀ

Disoccupazione giovanile: i numeri non sono tutto

Di fronte alle cifre diffuse in questi giorni è bene ricordare che la “vera” disoccupazione giovanile in Veneto è tra il 6% e il 7%. Paradossalmente, la nostra regione potrebbe essere esclusa dalle iniziative europee in materia perché la situazione non è così drammatica. Le analisi di Veneto Lavoro

L’Istat ha diffuso i dati sul tasso di disoccupazione a novembre (12,7%) ma l’attenzione si è concentrata in particolare sul tasso di disoccupazione giovanile, 41,6%, “un indicatore cui nell’ultimo periodo si presta particolarissima attenzione”  come scrive l’Osservatorio di Veneto Lavoro nella sua ultima misurazione sul tema. Ma è proprio vero che si tratta di dati “devastanti”, come ha commentato a caldo Matteo Renzi?

Pur essendo il sintomo di una grande sofferenza sociale, ci dice Bruno Anastasia, il responsabile della ricerca di Veneto Lavoro, “ovviamente un tasso di disoccupazione del 41% non significa che 41 giovani ogni 100 sono disoccupati. I giovani vanno a scuola o all’università, quindi sul totale della popolazione per questa classe di età, i disoccupati sono pari a circa il 10%, mentre erano il 7% nel 2008”. Un balzo in avanti significativo ma non una situazione esplosiva.

Il rapporto di Veneto Lavoro mette anche in rilievo le grandissime differenze nei tassi di disoccupazione tra regioni europee: in Macedonia o a Ceuta, in Spagna, la disoccupazione giovanile supera il 70%, in Calabria e in Sicilia supera il 50%, mentre in Lombardia e in Veneto sta fra il 20% e il 26%. L’Italia, da un certo punto di vista, sta meglio di altri paesi: l’incidenza dei giovani disoccupati sulla popolazione di riferimento, è pari a circa il 10% (tra il 6 e il 7% nel Veneto) una percentuale migliore di quella del Regno Unito (12%) e della Francia (9%); ovviamente, la situazione è senz’altro migliore in Germania (4%).

Paradossalmente il Veneto, unica tra le grandi regioni italiane, potrebbe essere escluso dai fondi della Youth employment initiative adottata dal Consiglio europeo nel febbraio 2013 nell’ambito dell’accordo sul quadro finanziario pluriennale che durerà fino al 2020. Infatti, le aree ammissibili ai finanziamenti sono quelle che hanno fatto registrare nel 2012 un tasso di disoccupazione giovanile (età 15-24 anni) superiore al 25% e il Veneto, nel 2012, stava a quota 23,7%, vicino ad altre regioni come il Kent in Gran Bretagna, la Borgogna in Francia e parte del Belgio. L’ultimo comma dell’articolo 15i lascia però una porta aperta per inserire anche il Veneto nella Youth employment initiative.

Resta il fatto che gli effetti della crisi sulla disoccupazione giovanile si sono sommati a quelli della riforma delle pensioni varata dal governo Monti, che ha trattenuto al lavoro una grande quantità di lavoratori: “Questo ha allungato di circa un anno i tempi di ingresso nel mercato del lavoro all’uscita dalla scuola” conclude Anastasia.

Fabrizio Tonello


Tasso di disoccupazione nel 2012. Giovani 15-24 anni. Regioni europee con tasso di disoccupazione inferiore al 25% ma superiore alla media europea (23%). Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Eurostat   Regione Tasso di disocc. giovanile Stato
1 West Yorkshire 24,7 Gran Bretagna
2 Östra Mellansverige 24,7 Svezia
3 Lorraine 24,7 Francia
4 East Wales 24,6 Gran Bretagna
5 Poitou-Charentes 24,5 Francia
6 Prov. Brabant Wallon 24,4 Belgio
7 Podlaskie 24,3 Polonia
8 Bourgogne 24,2 Francia
9 Pomorskie 24,1 Polonia
10 Övre Norrland 24,0 Svezia
11 Greater Manchester 23,9 Gran Bretagna
12 Közép-Magyarország 23,9 Ungheria
13 West Wales and The Valleys 23,8 Gran Bretagna
14 Közép-Dunántúl 23,8 Ungheria
15 Lancashire 23,7 Gran Bretagna
16 Veneto 23,7 Italia
17 Izmir 23,6 Turchia
18 Kent 23,5 Gran Bretagna
19 Outer London 23,3 Gran Bretagna
20 Prov. Luxembourg (BE) 23,1 Belgio

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