SOCIETÀ

Droga: 271 milioni di persone ne fanno uso. Cresce il consumo di cocaina e sintetiche

Quando si parla di droghe bisogna sempre affrontare l’argomento da più punti di vista. Che cosa sono le droghe? Come vengono vendute? Quanto fruttano al mercato legale, dove alcune sono legalizzate, e quanto a quello illegale?

Per ora noi ci soffermeremo sul capire quali sono le sostanze più utilizzate e qual è il trend europeo e mondiale di consumo.

L’ultimo rapporto delle Nazioni Unite si riferisce al 2017 e parla di 271 milioni di persone che hanno fatto uso di droghe. Il World Drug Report 2019 mette in luce come il 5,5% della popolazione mondiale tra i 15 ed i 64 anni ha assunto sostanze stupefacenti, una percentuale rimasta invariata rispetto al 2016 ma che, rispetto al 2009, è cresciuta del 30%.

I dati inoltre mettono in luce come a crescere sia stato l’uso di oppioidi in Africa, Asia, Europa e Nord America, luogo in cui, anche per via di alcune politiche di legalizzazione, è cresciuto anche l’uso della cannabis. 

Un aumento dell’uso di droghe ha comportato anche la crescita di persone con gravi disturbi di salute e dei decessi. I morti totali per droga nel mondo nel 2017 sono stati 585mila, cioè il 30% rispetto ai 450mila del 2015.

Cerchiamo ora di analizzare le diverse sostanze stupefacenti presenti nel mercato illegale.

La cannabis è la sostanza più utilizzata al mondo

Cannabis

188 milioni di persone nel 2017 hanno fatto uso di cannabis, con la produzione che proviene da 159 paesi diversi e, principalmente, da Maghreb, Mashrek e Balcani meridionali. Un numero che fa si che questa sia la sostanza più utilizzata al mondo, con un trend di crescita registrato nel Nord America (più 60% dal 2007 al 2017) e in Asia. Le americhe sono anche il luogo in cui la sostanza viene sequestrata di più. Il Sud America rappresenta il 38% del totale mondiale nel 2017, mentre il Nord America il 21%, un dato in netto calo rispetto al 2016 soprattutto per l’effetto della legalizzazione per uso non medico della sostanza in alcuni Stati. 

La tendenza suggerisce anche un aumento della coltivazione sia indoor che all’aperto, con quella indoor che è strettamente associata ad un aumento generale del livello di THC rispetto a due decadi fa.

Nell’ultimo decennio inoltre, sono aumentati i prodotti a base di cannabis, che tendono ad essere ricchi di THC (uno dei principi attivi più noti della cannabis) ed a basso contenuto di CBD. Nella sola Europa il contenuto medio di THC della resina di cannabis è raddoppiato, passando da circa 8 per cento nel 2006 al 17 per cento nel 2016 e il contenuto di THC delle erbe di cannabis è aumentato dal 5 al 10% nello stesso periodo. Secondo il World Drug Report 2019 “si ritiene che, quando il CBD e il THC sono somministrati in proporzioni equilibrate tra loro, il CBD potrebbe essere in grado di ridurre alcuni degli effetti del THC, come ansia e paranoia”.

Cocaina

Il mercato della cocaina, secondo i dati rilasciati dal World Drug Report, ha avuto un incremento importante, raggiungendo il massimo storico nel 2017 con una produzione di 1.976 tonnellate. L’aumento, rispetto al 2016 è stato del 25%: un’esplosione dovuta principalmente all’aumento della produzione in Nord America, in Europa ed in Colombia. Proprio la Colombia da sola produce il 70%, anche se dopo l’accordo di pace tra il governo e le FARC del 2016 le piantagioni di cocaina sono diminuite, passando ad un’economia legale. Il processo di normalizzazione colombiano naturalmente necessita di più tempo e di politiche a riguardo, in quanto il rischio che le zone lasciate libere dalle FARC si ripropongano come espansioni di coltivazioni di cocaina è ancora alto.

Aumenta la produzione e contestualmente aumentano anche i sequestri di cocaina. Nel 2017 infatti sono state 1.275 le tonnellate sequestrate, cioè il 13% in più dell’anno precedente.

La produzione di cocaina ha raggiunto il massimo storico nel 2017 con 1.976 tonnellate

Oppioidi

Inizialmente abbiamo parlato nel numero dei decessi collegato all’uso di droghe. I due terzi delle 585mila persone sono morte a causa delle sostanze di derivazione dell’oppio. Secondo il World Drug Report nel 2017 sono state usate da 53,4 milioni di persone, con un aumento del 53% rispetto al 2016. Quando si parla di oppioidi però bisogna fare una distinzione tra quelli totalmente sintetici, tra gli oppioidi “comuni” e quelli di derivazione farmaceutica. Questi ultimi sono un grave problema in particolare negli Stati Uniti, dove l’overdose ha ucciso più di 47 mila persone in un anno. 

In questo caso stiamo parlando di farmaci a base di oppio, reperibili anche con prescrizione medica, come ad esempio il fentanyl, la codeina, il metadone ed il tramadol. Proprio quest’ultimo è un potente analgesico sintetico salito agli onori delle cronache con il nome di “droga del combattente” o “droga della jihad” in quanto utilizzato in battaglia dai terroristi dell’Isis. 

Questa “medicina” si è diffusa nel 2017 principalmente in Africa, anche a causa del basso prezzo. In nove anni i sequestri di tramadolo sono passati da 10 chili nel 2010 a 125 tonnellate nel 2017.

Quando si parla di oppiodi naturalmente la prima sostanza da considerare è l’eroina. Si stima siano state 29,2 milioni le persone che nel 2017 hanno fatto uso di eroina e oppio, un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso, cresce l’utilizzo e crescono anche i sequestri: +13% rispetto al 2016 con un quantitativo di eroina sequestrata pari a 103 tonnellate.

Da dove arriva tutta questa eroina?

Ma da dove arriva tutta questa eroina? La tratta principale sembra essere ancora quella balcanica, cioè dall’Afghanistan (primo produttore al mondo di oppio) passando per l’Iran, la Turchia ed i paesi Balcanici, centro di scambio poi per le altre destinazioni dell’Europa occidentale e centrale. A sostegno di questa tesi sono ancora una volta i sequestri, che, nel 2017 lungo la rotta balcanica, sono stati il 47% del totale di eroina e morfina.

Ci sono poi naturalmente anche altre rotte, come quella che va dall’Afghanistan verso l’Asia meridionale o l’Africa passando per il Pakistan o quella che passa attraverso l’Asia centrale per dirigersi in Russia.

Parlando di oppiacei ed in particolare di eroina bisogna prendere in considerazione anche il rischio contagio. 11 milioni di persone infatti fanno utilizzo di queste sostanze iniettandosele e di queste 1,4 milioni hanno l’HIV. 5,6 milioni di persone invece vivono con l’epatite C. I casi di contagio attraverso scambio di siringhe si riscontrano maggiormente nelle carceri dei Paesi sottosviluppati

Anfetamine ed Ecstasy

Ci sono infine altre tipologie di stimolanti come anfetamine ed ecstasy. Questi sono solo due esempi di sostanze alle quali sistematicamente si aggiungono anche nuove droghe sintetiche, come cannabinoidi, fentanili, fenetilammine o ketamine. Il mercato delle nuove droghe sintetiche è in espansione ed è di difficile monitoraggio. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano: “nel 2018, le autorità italiane hanno registrato 95 nuove sostante psicoattive: il 60% riguarda oppioidi sintetici, cannabinoidi sintetici e catinoni sintetici. In un solo anno, i sequestri di droghe sintetiche in polvere sono aumentati del 101% e quelli in dosi del 13%”.

Tornando alle più “conosciute” anfetamine ed ecstasy, nel 2017 sono state usate rispettivamente da 29 e 21 milioni di persone al mondo. 

Desta preoccupazione soprattutto l’utilizzo di metanfetamine nel sud-est asiatico, in cui le quantità sequestrate sono aumentate di otto volte tra il 2007 ed il 2017.

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