SCIENZA E RICERCA
Sulle Dolomiti i segreti dei dinosauri
Fu una fase di profondo cambiamento climatico e ambientale, di rapido riscaldamento globale, circa 232 milioni di anni fa, a trasformare un gruppo di piccoli rettili nella genia più abbondante negli ecosistemi terrestri. I dinosauri, fino a quel momento rari e distribuiti in modo puntiforme, si diffondono in tutto il mondo come conseguenza di uno sconvolgimento profondo nel periodo Triassico, detto episodio pluviale del carnico, che si va delineando come una nuova estinzione di massa. Sono questi i risultati di uno studio, pubblicato recentemente su Nature Communications e coordinato da Massimo Bernardi del MUSE - Museo delle Scienze di Trento e da Piero Gianolla dell'università di Ferrara, che vede coinvolta anche l’università di Padova. Oggetto di indagine i fossili rinvenuti nelle Dolomiti che hanno giocato un ruolo determinante grazie alla precisione della loro datazione.
Ne abbiamo parlato con Paolo Mietto, co-autore dell’articolo, già docente di geologia stratigrafica e geologia storica nell’ateneo padovano, che fu il primo a scoprire impronte di dinosauri in Italia.
Prof. Mietto, come si è giunti a questa scoperta?Le Dolomiti sono l’unica regione al mondo in cui è possibile datare in senso temporale l’evoluzione dei dinosauri, grazie al ritrovamento di impronte di questi animali in maniera del tutto inaspettata già a partire dal 1985. Le rocce dolomitiche sono caratterizzate dal fatto di essere intercalate a livelli marini databili da un punto di vista geologico. Studiando la frequenza e la tipologia delle impronte sulle rocce distribuite su un certo spessore, si è visto che improvvisamente i dinosauri cominciano a diventare dominanti nella fauna terrestre fino a diventarne quasi gli unici rappresentanti. L’evento avviene in corrispondenza di una brusca variazione climatica globale, detta episodio pluviale del carnico. In questo frangente cambia il clima, che in precedenza era arido, e si assiste a uno sviluppo della vegetazione abbastanza abnorme. È questo probabilmente l’elemento che ha innescato la diffusione dei dinosauri, prima presenti in forma del tutto insignificante.
Perché le Dolomiti sono così importanti? Esistono resti di dinosauri ovunque al mondo, però sono sempre contenuti in rocce terrestri difficili da datare dal punto di vista geologico. Nelle Dolomiti invece le impronte di dinosauri sono su rocce costiere, cioè su rocce di ambienti di spiaggia in relazione fisica con depositi marini più profondi perfettamente databili, perché contengono fossili di alto significato cronologico. Nelle Dolomiti si è verificata la fortunata e inaspettata situazione di avere in senso temporale, nell’intervallo di tempo di alcuni milioni di anni, una successione di impronte perfettamente databili. È questo l’elemento assolutamente nuovo, perché per la prima volta si è visto il rapporto esistente fra i dinosauri – attraverso le loro impronte – e le altre faune che sono via via diminuite quando i primi hanno preso il sopravvento.
Cambiamenti climatici e riscaldamento globale, ieri come oggi.L’interesse è iniziato proprio dalla valutazione dei cambiamenti climatici avvenuti nel passato, utili a capire i meccanismi che potrebbero intervenire con gli eventi attuali. Si è visto che le variazioni climatiche nel passato – per quanto rapide – sono accadute in maniera tale da non creare situazioni critiche a livello di ecosistema. Nel caso di cui ci siamo occupati, ad esempio, la variazione climatica, pur notevole e significativa a livello globale, ha innescato processi evolutivi più che situazioni di crisi evolutiva. Nella situazione attuale, invece, la velocità con cui avvengono i cambiamenti climatici è così alta da mettere in crisi i sistemi ecologici. I meccanismi dunque sono analoghi, ma i tempi sono diversi. Ai giorni nostri sono più rapidi, perché determinati da fattori antropogenici, non naturali. Se guardiamo alla velocità con cui avvengono le estinzioni oggi, direi che la situazione è abbastanza preoccupante.
Nel passato i fenomeni avvenivano attraverso processi naturali e dunque in qualche modo i sistemi erano in grado di reagire. Nel caso in esame la variazione climatica ha determinato delle evoluzioni dal punto di vista della biosfera molto positive per la vita, tanto è vero che questo ha permesso l’inizio del dominio dei dinosauri che sarebbe terminato parecchi milioni di anni dopo.
Qual è stato il suo contributo allo studio?Io ho trovato per la prima volta le impronte dei dinosauri in Italia nelle Dolomiti e ho continuato a cercarle finché abbiamo messo insieme una mole di dati significativa. Nel 1985 un appassionato locale aveva notato degli strani buchi su un masso del monte Pelmetto, sono andato a vedere di cosa si trattasse e ho scoperto che erano impronte di dinosauri. Io ho dato il mio contributo su questi aspetti, ai risultati odierni si è giunti attraverso una discussione molto ampia con tutti gli altri colleghi del gruppo di ricerca.
M.Pa.