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"Schivo e taciturno, tenace e determinato, di impenetrabile intima timidezza, incredibilmente gentile, colto e pieno di umanità. Aveva una dialettica e una logica sintetica, un’asciutta gestualità. Trasmetteva insieme forza e naturalezza e si esprimeva in sala operatoria con armoniosa ed elegante abilità chirurgica".
Nelle parole di chi l'ha conosciuto il ritratto di Vincenzo Gallucci, autore del primo trapianto di cuore in Italia, il 14 novembre 1985.