CULTURA

Storia di Eric Blair, che divenne George Orwell

L'invenzione del Grande Fratello in 1984 ha giocato d'anticipo, precorrendo i tempi, prefigurando, come una spiazzante profezia, il controllo dei media e la manipolazione dei dati personali. Scritto nel 1948, il libro anticipava di soli due anni la scomparsa del suo autore, avvenuta nel gennaio 1950, a Londra. Grazie e, al tempo stesso, oltre quel titolo, la vita straordinaria - intensa, mai facile - di George Orwell viene ora raccontata in un romanzo grafico francese, pubblicato recentemente anche in Italia dalla casa editrice L'Ippocampo. 

Orwell, scritto da Pierre Christin e disegnato da Sébastien Verdier, celebra l'esistenza e il pensiero di uno più grandi autori e visionari del Novecento, partendo dalla giovinezza di Eric Arthur Blair (questo il suo vero nome) - nato in India il 25 giugno 1903 da una famiglia che apparteneva "alla frangia inferiore della classe media superiore" - e arrivando alla maturità e al successo di George Orwell, pseudonimo assunto per onorare il nome di un fiume a lui caro, dove amava andare a pescare. È una immersione nella vicenda umana dello scrittore, saggista e giornalista, definita da una serie di "assaggi" che ne ripercorrono le tappe fondamentali. Dall'infanzia in famiglia, quando ancora ragazzino si trasferisce a Shiplake nell'Oxfordshire con la madre Ida - mentre il padre Richard, al servizio dell'impero britannico, rimane in India fino alla pensione nel 1912 -, stringe amicizia con la piccola Jacintha Buddicom, legge opere di fantascienza come La macchina del tempo di Herbert George Wells, fino agli anni di scuola alla Saint Cyprian, dove subisce violenze e umiliazioni (che racconta in E tali, tali erano le gioie o Giorni felici). Per passare, poi, agli studi a Eton e ai cinque anni nella polizia imperiale in Birmania (Giorni in Birmania), attraversando la dura esperienza come combattente nella guerra civile spagnola (Omaggio alla Catalogna), gli anni difficili tra Parigi e Londra segnati dalla povertà, dalla fame e dalla frustrazione per i primi manoscritti respinti, raccontando valori, ideali e impegno come socialista e scrittore politico - a partire dalla descrizione delle condizioni della classe operaia e gli effetti devastanti della disoccupazione (scrive ne La strada di Wigan Pier: "gli ultimi degli ultimi erano le persone che volevo frequentare") -, la vita privata con l'amore per la moglie irlandese Eileen O'Shaughnessy e per la natura, il pensiero antistalinista, la lucida presa di posizione contro ogni forma di totalitarismo (La fattoria degli animali, 1984), il percorso come autore non solo di romanzi, ma anche di inchieste giornalistiche e saggi.

Molto presto ho saputo che un giorno sarei diventato uno scrittore. All'età di cinque anni ho composto la mia prima poesia, che mia madre trascrisse sotto dettatura E tali, tali erano le gioie, George Orwell

 "Questo romanzo grafico spera di essere fedele a colui che ha ispirato tutta una parte del mio lavoro di fantapolitica", spiega Christin, che per realizzare l'opera si è avvalso della biografia di Bernard Crick, pubblicata dal Mulino nel 1991, dei Diari di Orwell (Mondadori, 2000), di articoli tratti dal New Yorker e dal Guardian e di diverse pubblicazioni in lingua francese, tra cui quelle delle Editions Ivrea e Agone, il saggio di Simon Leys Orwell ou l'horreur de la politique (Plon, Parigi, 2006) e il testo di Jean-Pierre Martin, L'autre vie d'Orwell, pubblicato nel 2003 da Gallimard, l'analisi di Emmanuel Roux, La Politique de l'écrivain (Michalo, 2005) e il recente Notre ennemi, le capital (Flammarion, 2018).

Christin, in collaborazione con Verdier, ha realizzato un'opera originale, vera e avvincente che, alla narrazione della vita, rintracciata nei fatti, negli incontri, nelle scelte, affianca i testi di Orwell proposti in forma dattiloscritta, attua alcune ellissi cronologiche, per viaggiare veloce nel tempo e nello spazio, e privilegia scene visive in grado di portare il lettore dentro l'universo orwelliano, grazie ai contributi di eccellenti disegnatori invitati a partecipare al progetto come guest star: André Juillard, Olivier Balez, Manu Larcenet, Blutch, Juanjo Guarnido, Enki Bilal.

Cos'era cambiato nelle facce dei maiali? Le creature all'esterno spostavano lo sguardo all'uomo e dall'uomo al maiale, e ancora dal maiale all'uomo: era già impossibile stabilire quale fosse l'uno e quale l'altro La fattoria degli animali, George Orwell
Su ogni pianerottolo, di fronte al pozzo dell'ascensore, l'enorme faccia scrutava dalla parete. Era una di quelle immagini che ti seguono con gli occhi. Il grande fratello vi guarda, diceva la scritta sottostante. 1984, George Orwell

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