CULTURA

La Resistenza in città. Sulle tracce della lotta di liberazione a Padova

Unico Ateneo decorato di medaglia d’oro al valor militare, l’Università di Padova ha avuto un ruolo fondamentale nei venti mesi della Resistenza all’occupazione tedesca e al rinato fascismo di Salò. La città ha sempre ospitato (tranne un brevissimo periodo agli inizi del 1944), in luoghi diversi, il Comitato di liberazione veneto che aveva il compito di coordinare, per quanto possibile, la resistenza armata nella regione. Studenti e docenti coinvolsero altri giovani, operai, contadini, giovani donne per la prima volta protagoniste, antifascisti tornati dal confino o dall’esilio, con i quali combatterono con coraggio fino alla liberazione.

Per ricordare il loro impegno e la loro lotta contro fascisti e nazisti, il Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea dell’Università (Casrec), in occasione della ricorrenza del 25 aprile, ha organizzato dei percorsi guidati sui luoghi della Resistenza in città della durata di due ore, toccando piazze, palazzi, strade che hanno visto episodi della guerra di liberazione.

Tutti i percorsi partono dal palazzo del Bo e si concludono al Centro di ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Casrec) in via del Santo, il cui archivio custodisce migliaia di documenti della Resistenza, stampa clandestina, fotografie di quel periodo.

Primo percorso, martedì 23 aprile, con l'accompagnamento di Chiara Saonara (studiosa della Resistenza padovana) e di Roberta Monetti (archivista del Casrec): dal Bo (statua del Palinuro, lapide con i nomi degli universitari caduti, monumento di Kounellis, pietre d’inciampo) il tragitto prosegue per piazza Cavour, via Cesare Battisti (fino a casa di Lanfranco Zancan, figura di spicco della Resistenza cittadina), via San Francesco (palazzo Giusti del Giardino, convento di S. Francesco), via Santa Lucia (luogo dell’impiccagione di Flavio Busonera e altri), via Emanuele Filiberto (ricordo del prof. Mario Todesco, ucciso dai fascisti nel giugno 1944), e tappa finale al Casrec (visita dell’archivio).

Secondo percorso, mercoledì 24 aprile, con l'accompagnamento di Chiara Saonara (studiosa della Resistenza padovana) e di Roberta Monetti (archivista del Casrec): dal Bo a via Rogati (Istituto Barbarigo e ricordo di Otello Pighin, partigiano medaglia d’oro al valor militare, ucciso nel gennaio 1945) passando per via Marsala (palazzo Papafava); chiesa del Torresino (clinica Antenore teatro di numerosi arresti), Prato della Valle (sede della Platzkommandantur tedesca), via Donatello e Antonianum, piazza del Santo (pietra d’inciampo di padre Placido Cortese), via del Santo (arresto di Silvio e Bruno Trentin), Casrec (visita dell’archivio).

Un terzo itinerario, venerdì 26 aprile, con l'accompagnamento di Simonetta Lazzaretto (Fondazione per il Museo della Padova ebraica) e di Giulia Simone (archivista del Centro per la storia dell’Università di Padovariguarda la storia della comunità ebraica di Padova), riguarda la storia della comunità ebraica di Padova, una presenza storicamente molto importante per la città, che fu duramente colpita dalla legislazione antiebraica fascista e poi dalla persecuzione nazifascista. Questo terzo percorso prevede: partenza dal Bo (pietre d’inciampo), visita al cortile del Municipio (busto di Giorgio Perlasca), al Museo della Padova ebraica, la corte Lenguazza, la sinagoga attuale, via Roma (pietre d’inciampo della famiglia Gesess).

Per prenotarsi, gratuitamente, occorre scrivere a casrec@unipd.it indicando il percorso prescelto e la relativa data entro lunedì 15 aprile 2024.

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