CULTURA

Biennale: alla ricerca della libertà di spazio

Lo spazio è un linguaggio muto e silenzioso che va interpretato, un luogo che va oltre il visibile. Un elemento che è allo stesso tempo corale e solitario. Punto d’incontro per culture diverse e luogo isolato che rafforza lo spirito.

All’architettura il compito di tradurre questo linguaggio andando oltre il mero valore delle cose, per riappropriarsi dell’essenza della progettualità e cogliere nella semplicità degli elementi naturali lo spunto per guardare il mondo con occhi diversi.

Promuovendo lo scambio tra le persone e lo spazio, Yvonne Farrel e Shelley McNamara, curatrici di FREESPACE sedicesima Mostra Internazionale di Architettura che rimarrà aperta a Venezia fino al 25 novembre 2018, offrono un’opportunità per discutere sull’importanza che l’architettura riveste nel delineare i luoghi di libertà, siano essi sociali, individuali o spirituali, attraverso i quali contribuire al benessere e alla dignità degli abitanti del pianeta.

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1 Elemental (Cile). Lo spazio libero come una riserva. Alla costruzione di barriere che dividono le persone, si contrappone il valore degli spazi vuoti come punti d’incontro per la comunità.

Lo spazio libero è quello che abitiamo in modo collettivo Alejandro Aravena

2 Alison Brooks architects (Gran Bretagna). Gli elementi, attraverso forme ricorsive e l’uso di materiali versatili, intensificano le esperienze individuali.

3 Rozana Montiel (Messico). Rompere le barriere. La vitalità della città irrompe nello spazio delle Corderie, andando oltre la contrapposizione fra interno ed esterno per aprire nuovi orizzonti. 

4-5 Laura Peretti (Italia). Risanare la ferita modificando la topografia, per migliorare la circolazione e il movimento grazie alla creazione di spazi pubblici e democratici 

6 Souto Moura Arquitectos (Portogallo). Il recupero di una vecchia fattoria, diventa il modo per preservare il patrimonio, dandogli una nuova vita. (Leone d'oro)

7-8 Dorte Mandrup (Danimarca). In groenlandia, sfidando condizioni climatiche estreme, sorge al limitare del ghiacciaio Sermeq Kujalleq un centro che è punto d’incontro per lo sviluppo sociale e scientifico. 

9 Architecten De Vylder Vink Taillieu (Belgio). Passato e presente si intrecciano in un progetto per il recupero dell’ospedale psichiatrico di Melle in via di demolizione. (Leone d'argento)

10-11 Michael Maltzan architecture (USA). Offrire un’opportunità abitativa ai senzatetto di Los Angeles, primo passo per ritrovare la fiducia in se stessi e sviluppare una nuova comunità.

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12-14 Danimarca. L’innovazione è tale solo se sostenibile. Anche quando lo sguardo volge lontano, come per  Hyperloop, un progetto quasi fantascientifico di mobilità ultraveloce.

15-17 Svizzera (Leone d'oro per la miglior partecipazione nazionale). Una costruzione della rappresentazione, alienante e mai familiare. Gli spazi dell’abitare sono realizzati a partire da punti di vista diversi creando un labirinto di prospettive destabilizzanti.

18 Cile. Lo stadio come rappresentazione formale di un Paese. Luogo di atroci sofferenze e piccole speranze, diventa il filo conduttore della storia di un intero popolo.

19-21 Uruguay.  A Punta de Rieles c’è una prigione a cielo aperto. Un carcere che ricrea al suo interno, imitandole, le dinamiche e le relazioni del mondo esterno, sovvertendo i tradizionali concetti di punizione e spazio sorvegliato.

22-23-24 Australia. Una landa erbosa con più di duecento specie autoctone australiane. La natura come veicolo per riparare le connessioni fra il tessuto urbano e il paesaggio circostante.

25 Argentina. Il paesaggio come strumento di lettura dell’architettura di un Paese, un invito a ripensare il territorio con un dialogo trasversale tra spazi geografici e architettonici.

26-28 Italia. La bellezza dei piccoli luoghi passa anche attraverso quei progetti in grado di valorizzare il patrimonio, entrando in empatia con il contesto e rispondere ai bisogni della comunità.

29 Filippine. La tensione tra il peso della propria storia coloniale e il nuovo liberismo individualista è al centro del dibattito di un Paese che sta cercando una strada che gli sia propria.

30 Gran Bretagna (menzione speciale). Lo spazio liberato del padiglione è occasione di confronto continuo per dibattiti e incontri. Nel vuoto delle stanze risuona l’eco della memoria di un isola in cui trovare rifugio o abbandonarsi in esilio.

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