CULTURA

Chagall, onirico ma non inquieto

Nonostante i tanti drammi vissuti, dalla persecuzione all’esilio, il grande pittore russo non perse mai la gioia di vivere e soprattutto l’innocenza; forse anche per questo, in questi tempi di ansia e di preoccupazione come quelli che viviamo, è ancora così amato dal pubblico di tutto il mondo: anche a Mestre, dove è stata da poco inaugurata la mostra Chagall. Il colore dei sogni, aperta fino al 13 febbraio 2024 presso il Centro Culturale Candiani.

L’esposizione, che segue il successo di quella dedicata a Vasilij Kandinskij, mette in dialogo opere della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro con quelle provenienti da istituzioni come l’Albertina di Vienna, il Musée National Marc Chagall di Nizza, il Szépművészeti di Budapest e l’Israel Museum di Gerusalemme. L’opera di Chagall diventa così un filo rosso che unisce opere e artisti a lui vicini per idee, poetica e ricerca, o che al pittore si sono ispirati per sviluppare il proprio linguaggio.

Il percorso parte idealmente dal celebre Rabbino n. 2 o Rabbino di Vitebsk, acquisito dal Comune di Venezia alla Biennale del 1928 e attualmente a Ca’ Pesaro. Dipinto tra il 1914 e il 1922, durante la permanenza forzata nel villaggio natio in seguito allo scoppio della Grande guerra, simboleggia il recupero del legame con il mondo ebraico dell’infanzia, rappresentato dalla maestosa e umile figura dell’uomo in preghiera, gli occhi malinconici e la bocca socchiusa nell’atto di salmodiare. Un’opera che condensa alcuni dei temi più caratteristici della poetica chagalliana: il rapporto con le radici, la spiritualità e la dimensione del ricordo, che permette – un po’ come nel fanciullino pascoliano – il recupero della purezza e della spontaneità dell’infanzia.

Il quadro, messo per la prima volta messo in dialogo con l’opera Vitebsk. Scena di villaggio (1935-37, dalla collezione Batliner dell’Albertina Museum di Vienna), costituisce l’inizio di un viaggio culturale e artistico avvincente e per niente banale, data la nota resistenza del pittore a farsi incasellare in scuole o movimenti artistici. “Chagall è difficile da mettere a confronto con altri artisti perché basta in qualche modo a se stesso – spiega la curatrice Elisabetta Barisoni –. A questo riguardo mi rifaccio al giudizio di Lionello Venturi, secondo il quale il maestro russo ha soprattutto il ruolo e il merito di ricordare all’arte occidentale contemporanea l’esistenza della dimensione del sogno, dell'irrazionale e della spiritualità”. 

Si parte dall’uso della dimensione simbolica – nel quale i quadri dell’autore vengono accostati a quelli di Odilon Redon, Cesare Laurenti e Adolfo Wildt – al tema dell’esilio, esperienza comune a molti grandi artisti del Novecento; ci sono poi i confronti con il surrealismo di Max Ernst, che guarda a Chagall come punto di partenza imprescindibile della propria arte, e con l’espressionismo, rappresentato dalle accese cromie di Emil Nolde. Seguono l’amore per il colore, con il famoso blu del cielo e del sogno, e il tema della religiosità, con le celebri illustrazioni della Bibbia commissionate dall'editore e mercante d'arte Ambroise Vollard, delle quali sono presenti in mostra alcune preziose lastre originali in rame. Si chiude con la serie di incisioni dedicate alle favole di La Fontaine: “il modo per salutare un artista al quale avversità e sofferenze non strapparono mai il sorriso e una visione positiva della vita”, commenta Barisoni.

Eccezionalmente in mostra, restaurati per l’occasione e finalmente visibili al pubblico, anche opere di Georges Rouault, del belga Frank Brangwyn, del finlandese Veikko Aaltona e dell’ungherese István Csók, ulteriore testimonianza della vivacità delle raccolte che il Comune di Venezia ha creato per la Galleria d’Arte Moderna acquistando, fin dalle prime Biennali, opere di importanti autori internazionali.


CHAGALL. Il colore dei sogni

A cura di Elisabetta Barisoni

Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7 30174 Venezia Mestre

30 settembre 2023 – 13 febbraio 2024

INGRESSO LIBERO previa registrazione

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