CULTURA

Le infografiche: storia, evoluzione e attualità

La rappresentazione grafica di un contenuto informativo (in genere denominata infografica) è una sfida costante che si ripresenta nei secoli, ancor prima dell’invenzione della stampa. Con l’avanzare delle tecnologie, e una mole di dati a disposizione mai conosciuta dall’umanità, diventa particolarmente importante nella società dell’informazione. Secondo El Lissitzky, tipografo e architetto russo di inizi ‘900,  la forma visiva dovrebbe corrispondere alle tensioni di trazione e pressione del contenuto. In effetti spiegare l’infografica come un semplice insieme di grafici e scritte è riduttivo. Lo scopo di chi crea questo tipo di rappresentazione è quello di dare una forma visiva che metta a confronto, delinei, evidenzi, spieghi e che, in aggiunta, sia intellegibile ai più.      

Ernst Gombrich diceva “Posso usare lo specchio, che mostra le cose come appaiono all’occhio, o  posso usare la mappa, che mostra le cose come sono pensate”. In qualche modo decidere di creare un’infografica ha lo stesso processo mentale. Fin dall’antichità, accanto al testo, abbondano visualizzazioni di grande fascino. Dai diagrammi di Ramon Llull (da cui trasse ispirazione anche Giordano Bruno), fino all’invenzione dei grafici a torta attribuiti allo scozzese William Playfair, negli ultimi due secoli l’arte della rappresentazione visiva si è affinata e presenta degli esempi particolarmente interessanti.

Florence Nightingale (1858)

Nel 1858, il “diagramma della rosa” di Florence Nightingale suscitò largo interesse che arrivò fino alla Regina Vittoria. Il diagramma (figura 1) evidenziava che, durante la guerra di Crimea, la maggior parte dei soldati non morì in battaglia ma di malattie dovute alla scarsa igiene nei campi e alle conseguenti infezioni. “The polar area chart” a destra mostra i mesi dall’aprile 1854 al marzo 1855 in 12 sezioni e le diverse aree colorate evidenziano che le morti dovute alle ferite sui campi di battaglia (aree rosse)  sono un numero molto inferiore rispetto a quelle dovute alle infezioni contratte dovute alla scarsa igiene (aree azzurre). Le aree nere coprono invece le altre cause di decesso. Lo stesso diagramma che si trova a sinistra nell’immagine copre i 12 mesi successivi ed evidenzia come il numero dei morti diminuisce dopo che, a fronte dei dati presentati, fu inviata una commissione e presi provvedimenti in merito.   

Charles Minard (1869)

A 88 anni, l’ingegnere Minard decide di dare forma grafica al disastro della campagna di Russia di Napoleone. Una grande campitura beige, come un lungo fiume, rappresenta i soldati diretti in Russia, dove ogni millimetro corrisponde a circa 10.000 uomini. Un esile rivolo nero rappresenta invece i soldati ritornati. Le due campiture a confronto sono inequivocabili. Un manifesto contro la guerra dove Napoleone non è neppure citato.  

Otto Neurath (1939)

Il sistema Isotype (un acronimo di International System of Typographic Picture Education) fu progettato, negli anni trenta del ‘900, dall'insegnante e filosofo austriaco Otto Neurath e dall'illustratore Gerd Arntz per comunicare le informazioni in modo semplice e visuale, ma, alla fine, ha influenzato in maniera determinante la creazione della segnaletica pubblica, e la visualizzazione quantitativa. Neurath teorizzò tre livelli di lettura: “Un'immagine che fa un buon uso del sistema deve trasmettere tutte le informazioni importanti riguardo all'elemento che rappresenta. Al primo sguardo si vedono gli elementi più importanti, al secondo i meno importanti, al terzo i dettagli. Al quarto, non dovrebbe cogliersi più nulla”. Nella figura 3 viene illustrato un processo sociale: nell’arco di poco più di mezzo secolo (dal 1820 al 1880) i tessitori si spostarono dalle loro case (omini blu) alle fabbriche (omini rossi), aumentando al contempo la produzione (icone blu).

Tynan DeBold and Dov Friedman (2015)  

Vincitrice dei GEN Data Visualisation dell’anno questa infografica pubblicata dal Wall Street Journal quantifica, con una semplicità impressionante rispetto alla mole di dati raccolti, il numero delle persone che hanno contratto il morbillo dal 1930 al 2010 nei 50 stati americani. Una semplice barra nera delinea l’introduzione del vaccino.

Lo stesso tipo di rappresentazione viene usato per altre malattie. L’intero lavoro si può trovare qui: http://graphics.wsj.com/infectious-diseases-and-vaccines/

 Bonnie Berkowitz, Chris Alcantara and Denise Lu - The math of mass shooting (2016)

Nell’era digitale alcune infografiche sono diventate interattive e aggiornabili. The math of mass shootings è un metodico percorso grafico, che ripercorre le sparatorie americane degli ultimi cinquant’anni, pubblicato dal Washington Post.

Il team composto dalla reporter Bonnie Berkowitz, dal graphic editor Lazaro Gamio e dai graphic designer Denise Lu e Kevin Uhrmacher, ha scelto una via del tutto innovativa,  invertendo totalmente la gerarchia tra testo e immagine.

L’articolo è composto da tre sezioni costituite da tre infografiche interattive che, tramite la tecnica del pattern ritmico, rappresentano le vittime, le pistole e i killer che hanno compiuto i mass shooting più sanguinosi nella storia degli Stati Uniti, dalla strage all’Università del Texas del 1966 fino  all’ultimo aggiornamento dell’articolo che risale al 3 novembre 2019. L’interattività permette un percorso personalizzato e la visualizzazione di vari livelli di informazioni. 

 

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