Alla domanda “cosa vuoi fare da grande?” molti bambini di oggi rispondono “lo chef” o “l’influencer”. Adesso però c’è un altro mestiere ghiotto da mettere nella lista dei desideri: il social media manager reale.
Certo, in Italia la posizione per ora non è aperta, ma se si prende un aereo e si supera il canale della Manica si apre un mondo di possibilità: in attesa che Kate e Meghan arrivino ai ferri corti anche su Facebook e che si debba rimpolpare il loro staff di comunicazione, c’è qualcuno che ha bisogno di questa figura professionale proprio in questo momento: la regina Elisabetta in persona.
Per candidarsi basta accedere al sito ufficiale della famiglia reale, leggere le condizioni e procedere a inviare la domanda in caso di interesse. Ma i nodi vengono subito al pettine: 30 mila sterline l’anno saranno sufficienti per un affitto dignitoso nei pressi di Buckingham Palace? Perché sarà lì che il neo-assunto passerà 38 ore dal lunedì al venerdì (il pranzo però è gratuito). Del resto l’annuncio è chiaro: “And having your work shared around the world will be the biggest reward” (“vedere il tuo lavoro condiviso in tutto il mondo sarà la più grande ricompensa”): vivere in un bugigattolo, insomma, è un sacrificio sopportabile quando si tratta di contribuire a costruire la Storia. Del resto per un posto sicuro con possibilità di carriera si può anche chiudere un occhio di fronte a uno stipendio risicato: e qui i candidati si dividono tra gli ottimisti (“è un posto a tempo indeterminato, la vecchia ci seppellisce tutti!”) e i cauti (“Ha 93 anni, rischi di ritrovarti a piedi in poco tempo”). Se però dovesse succedere una disgrazia, Buckingham Palace precisa che dopo sei mesi il datore di lavoro contribuirà per il 15% al piano pensionistico del collaboratore. Sono finiti, insomma, i tempi delle vacche grasse in cui certi ruoli si tramandavano di padre in figlio: ormai valgono solo quando sei il re.
E poi anche i più motivati devono venire a patti con delle richieste che per qualsiasi altro posto di lavoro sarebbero giudicate eccessive: i compiti di chi verrà selezionato, infatti, non si limiteranno all’aggiornamento dei social network, ma si estenderanno anche alla scrittura dei testi per il sito web appena lanciato dalla casa reale. Di solito, in aziende anche medio-piccole, il ruolo del copywriter e quello del social media manager sono ben distinti: il primo scrive testi, per esempio per il blog aziendale o per i redazionali destinati alle varie testate, mentre il secondo si occupa “solo” dei social (della produzione dei contenuti e della risposta agli interventi di chi visita la pagina, nonché di tutto il lavoro di analisi e reportistica). Non ci è dato sapere come è organizzato il team di comunicatori reali, ma a una prima lettura le mansioni sembrano un po’ troppe.
Il candidato, poi, deve avere già esperienza, possibilmente di alto profilo. E saper gestire siti web. Non vengono nominate, almeno, le competenze seo: del resto ci si può lecitamente augurare che Google abbia un occhio di riguardo per un sito web reale. Non dovrebbe mancare, invece, l’abilità fotografica e di video editing, perché non si può certo scomodare un fotografo ogni volta che Elisabetta cambia giacca o va a passeggio con il cane: di solito il ruolo ingrato è destinato al fidanzato dell’influencer di turno, ma se sei fieramente single ti devi arrangiare come puoi, lo ha capito anche la regina.
Anche dall'Italia, comunque potremmo offrire il nostro contributo. Se volessimo per forza scartare a priori il social media manager dell’Inps per non fare brutta figura (ma magari oltremanica non seguono gli scandali su Facebook, e il povero malcapitato avrebbe qualche possibilità), ci rimane da candidare la squadra di Salvini, che forse dopo le elezioni europee sarà in sovrannumero. “Vinci la Regina” potrebbe essere l’idea innovativa che Buckingham Palace stava cercando: i sudditi sarebbero entusiasti, specie quelli di sesso femminile se come premio venissero inclusi anche una decina di cappellini reali. Usati, certo, perché pare che a palazzo ci siano problemi di budget.