SCIENZA E RICERCA

L'editoriale. I vantaggi, anche economici, della prevenzione

Dietro di me, nel video, si trova la prima macchina italiana con motore a combustione interna, realizzata nel 1894, cinque anni prima che nascesse la Fiat. Il museo delle macchine Enrico Bernardi è un esempio di come la scienza, spesso, riesca ad anticipare i tempi, a essere visionaria.

Prendo spunto da questo esempio per parlare di prevenzione. Non riguarda le automobili, ma un’altra macchina biologica: gli agenti patogeni, i virus.

Su Science Advances è uscito un lavoro estremamente interessante: “Costi e benefici della prevenzione primaria delle pandemie zoonotiche”. L’articolo è polemico e inizia così: “Le vite perdute a milioni per questa pandemia e i costi economici sono cresciuti nell’arco degli ultimi secoli. Nonostante questo, la prevenzione che continuiamo a fare rimane legata all’emergenza”. Cerchiamo, insomma, di fare qualcosa solo dopo che i primi esseri umani si sono ammalati. E questo, secondo gli studiosi, non va bene. Quello che si dovrebbe fare non è intervenire a fatto compiuto ma in via preventiva: “Sappiamo che esistono molti agenti patogeni pronti a fare i salti di specie e dovremmo minimizzare l’impatto di future pandemie”. Viene proposto come con tre grandi azioni: sorveglianza con sviluppo di grandi database di sorveglianza sui potenziali virus in grado di poter fare lo spillover; gestire meglio il commercio degli animali, sia legale che soprattutto illegale; ridurre la deforestazione, tra le cause principali che possono rendere più probabile una pandemia.

Queste azioni di prevenzione – si legge sempre nel lavoro – costerebbero molto meno degli interventi in emergenza. Ci sono vari calcoli di costi, tra i i quali il denaro risparmiato se si prevenisse la deforestazione: avremmo meno emissioni di CO2, più conservazione delle risorse idriche, proteggeremmo i diritti dei popoli indigeni delle foreste, combatteremmo per la conservazione della biodiversità e ridurremmo l’emergenza di nuovi patogeni o di quelli già noti. Con una singola azione, smettere di deforestare, guadagneremo un sacco di soldi: molti di più di quanto ne guadagnano, in pochi, per tagliare gli alberi.

Anche senza volerne fare una questione ideale, sarebbe di tipo economico: non tagliare gli alberi ci conviene da tutti i punti di vista.  

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