CULTURA

Leonardo da Vinci, "ritratto di un artista libero": al via la mostra-evento del Louvre

Réservation obligatoire, si legge sul sito del Louvre, due parole sotto il titolo della mostra più attesa, di un evento straordinario, "quasi impossibile". Prenotazione obbligatoria, con richiesta di indicazione di una precisa fascia oraria. Ad oggi, dall'apertura del giugno scorso, si contano più di 182mila prenotazioni. Non sognatevi di presentarvi all'ingresso alla ricerca di un biglietto dell'ultima ora, per questa esposizione il museo attende un numero elevetissimo di visitatori, settemila al giorno. A Parigi, dunque, è tutto pronto: il Louvre inaugura Leonardo da Vinci (24 ottobre-24 febbraio), una retrospettiva, curata da Vincent Delieuvin, conservatore del dipartimento di pittura, e Louis Frank del dipartimento di stampe e disegni, che si offre come risultato di oltre dieci anni di studio, ricerca, lavoro costante - tra nuovi esami scientifici, analisi della documentazione storica e trattamenti per la conservazione di tre opere in particolare, Sant'Anna, La belle Ferronnière e il San Giovanni Battista - e ha lo scopo di raccontare il genio toscano, puntando l'attenzione sulla sua visione del mondo, sulla rappresentazione della realtà della vita, sulla "scienza della pittura". La rivoluzione di Leonardo si compie in uno spazio di luce e ombra, "nell'invenzione di una libertà grafica e pittorica senza precedenti", quello che emerge, si legge in una nota del Louvre, è "il ritratto di un uomo e di un artista straordinariamente libero".

Accanto alla propria collezione di cinque dipinti e ventidue disegni di Leonardo, come scrive Le Monde, nella hall Napoleon il Louvre espone dipinti, disegni, manoscritti, sculture, oggetti d'arte provenienti dai più prestigiosi musei del mondo: la Royal collection, il British museum, la National gallery di Londra, la Pinacoteca vaticana, la Biblioteca ambrosiana di Milano, la Galleria nazionale di Parma, le Gallerie dell'accademia di Venezia, il Metropolitan museum of art in New York e l'Institut de France. Le Figaro riporta l'entusiasmo della stampa estera per una mostra definita "sobria ed erudita" da El Pais, "ambiziosa" dal New York Times, capace di "mostrare l'ampiezza dei talenti del maestro".

Accanto al Ritratto di dama, noto come La belle Ferronnière, e al Saint Jean Baptiste, entrambi conservati al Louvre, si potranno ammirare la Madone Benois dall'Ermitage di San Pietroburgo, il Ritratto di musico, Le Musicien dalla Veneranda biblioteca ambrosiana, La Scapigliata dalla Galleria nazionale di Parma, i disegni Études pour la tête de Léda ed Étude de mains dalla Royal collection. La mostra si apre con il gruppo statuario dell'Incredulità di san Tommaso di Andrea del Verrocchio, maestro fiorentino di un giovane Leonardo, con quella concezione profondamente pittorica della scultura che tanto influenzò l'arte di Leonardo.

Oltre la Gioconda, titola la stampa internazionale, sottolineando la volontà di superare il facile riferimento alla sua opera più conosciuta e illuminarne l'intera produzione. La Gioconda resterà nelle gallerie della collezione permanente, ma per chiudere in bellezza il dinamico e grandioso allestimento temporaneo il Louvre ha pensato di proporre l'esperienza immersiva Beyond the glass che, in sette minuti, offre al visitatore la possibilità di vivere un intenso incontro personale con Monna Lisa all'interno di uno spazio di realtà virtuale. "What a gimmick, and how Leonardo da Vinci would have loved it - scrive Jonathan Jones su The Guardian - He’d probably prefer this techno Mona Lisa to his own painting. One thread that connects his experiments is the belief that the mathematics of perspective can mirror and make worlds. Virtual reality’s illusion of solidity is a Renaissance dream come true. It’s impossible to exhaust Leonardo’s science-fiction prophecies, and this exhibition joyously opens his notebooks to us all". 

Dopo le polemiche e i ricorsi, superate le ultime resistenze, con la decisione finale del Tar del Veneto, anche lo Studio di proporzioni del corpo noto come Uomo vitruviano è arrivato a destinazione. Dalle Gallerie dell'accademia di Venezia (che conserva l'opera dal 1822 quando fu acquistata insieme al resto della raccolta grafica appartenuta al milanese Giuseppe Bossi) al Louvre di Parigi per la più importante mostra mai realizzata su Leonardo da Vinci (Anchiano, 1452 - Amboise,1519), icona del Rinascimento italiano: un prestito che rientra in un accordo internazionale tra Italia e Francia stipulato in occasione delle celebrazioni per i centenari di Leonardo (2019) e Raffaello (2020) e che prevede reciproci scambi di opere d’arte. Sulla scia del dibattito sul prestito delle scorse settimane e del grande interesse suscitato dall'opera, nei giorni scorsi le Gallerie veneziane hanno annunciato che l'Uomo vitruviano sarà presto al centro di una inedita operazione di valorizzazione, dapprima "incentivando i necessari controlli al fine di tutelare i diritti spettanti allo Stato sull’uso commerciale dell'immagine - ha spiegato il direttore Giulio Manieri Elia - e, poi, prevedendo nel nuovo allestimento del museo, la creazione di una stazione multimediale dedicata a un approfondimento storico-artistico dell'opera, con dettagli e curiosità perlopiù inediti o poco noti, che permetterà di superare parzialmente le difficoltà connesse alla sua esposizione discontinua, dovuta a ragioni di conservazione del disegno. Infine, le Gallerie stanno valutando l’idea di un’esposizione dedicata all’analisi e presentazione critica dell’evoluzione della straordinaria fortuna universale dell'Uomo vitruviano, divenuto, nonostante la sua limitata visibilità, una vera icona pop nell'immaginario collettivo”.

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