Nel libro Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, pubblicato nel 1968, il celebre scrittore di romanzi di fantascienza Philip Kindred Dick disegna un mondo devastato da una nuova guerra mondiale in cui i sopravvissuti rimasti sulla Terra non hanno altra scelta se non ‘emigrare’ su di un altro pianeta o ‘degenerare’ geneticamente. Ma c’è chi rimane e disperatamente cerca di guadagnare la rispettabilità sociale entrando in possesso di uno degli ultimi animali viventi rimasti. Prendersi cura di un animale permette infatti di “seguire l’Ascesa” nella propria vita individuale. In un mondo in cui la polvere radioattiva è ovunque e per avventurarsi all’esterno è necessario indossare schermi protettivi di piombo, l’unica possibilità di 'salvezza’ sembra essere quella di possedere un animale ‘vero’, come simbolo di rinascita spirituale. Chi non ci riesce cerca di nasconderlo, procurandosi un simulacro, un animale ‘elettrico’, nell’attesa di riuscire ad averne uno vero, perché, ‘da un punto di vista sociale, è una scelta obbligata se manca l’animale vero’.
Come lettura per il periodo di Natale vi voglio consigliare questo grande classico della letteratura postmoderna e i motivi sono diversi: il 16 dicembre sarebbe stato il compleanno di Philip K. Dick, che è morto nel 1982, e il 2019 è l'anno in cui è stato ambientato questo romanzo, tradotto anche con il titolo Il cacciatore di androidi, quindi è anche il momento in cui abbiamo celebrato il ricordo di tutti i messaggi di sostanza che questo libro ci ha lasciato. Per alcuni questo romanzo è molto noto attraverso la sua trasposizione cinematografica: è il romanzo da cui è stato tratto Blade Runner, film uscito nel 1982 a pochi mesi di distanza dalla scomparsa di Philip K. Dick, un autore che è stato precursore di nuovi generi letterari e non è stato riconosciuto nella sua grandezza in vita.
Anticipando, anche inconsapevolmente, temi che diverranno celebri negli anni a seguire, Dick lancia un monito alle generazioni future, richiamando l’attenzione sull’importanza di preservare il pianeta e il contatto con la natura e con gli animali per non smarrire il proprio senso.
Barbara de Mori parla del romanzo "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" (riprese e montaggio di Barbara Paknazar)