SOCIETÀ

Made in Italy 2020: a Londra l’innovazione parla italiano

Sedici startup Italiane e la possibilità di catturare l’attenzione di 50 investitori internazionali, ecco alcuni numeri di “Made in Italy 2.0 2.0” alla The Royal Society of Chemistry di Londra.

Organizzato da iStarter, un acceleratore e compagnia di investimento italiana con sede a Londra che, come ogni anno, seleziona le migliori startup digitali italiane per presentarle al mercato internazionale.

Per questa terza edizione, le startup, in cui è sempre presente un CEO o un co-fondatore italiano, hanno avuto la possibilità di presentarsi a 50 fondi di investimento con masse gestite superiori ai 2 miliardi di euro. Selezionate tra più di ottocento progetti, le finaliste sono state suddivise in 3 aree di interesse: Hard Science, Fintech e Digital Lifestyle.  Nella sezione Fintech troviamo i progetti inerenti il mondo finanziario, “Borsadelcredito.it”, “Casavo”, “Conio”, “Satispay” e “VirtualB”.

 

Nel Digital Lifestyle rientrano le idee che hanno un impatto sul nostro stile di vita. “Bidoo”, “Foorban”, “MAAM”, “Kippy”, “SonicJobs” e “Wetipp”. Tra i progetti del Digital Lifestyle, segnaliamo “MAAM Lide Based learning”, un programma digitale che consente di trasformare l’esperienza di essere genitori in un'opportunità per sviluppare le soft skills; un’idea che potrebbe favorire il reinserimento nel mondo del lavoro dopo la nascita di un figlio in un momento in cui le soft skills stanno acquisendo sempre più importanza nel mondo del recruitment.

Molto interessante “WeTipp”, una piattaforma di collaborazione per community, l’idea è di aiutare le diverse community a collaborare coinvolgendo i propri membri in base alle loro esperienze ed interessi. Questa piattaforma è infatti anche utilizzata attualmente dal MIUR per connettere 8000 insegnanti del piano nazionale scuola digitale.  

Nella sezione Hard Science troviamo cinque progetti legati al mondo medico scientifico: “Amicomed”, “D-Heart”, “D-Orbit”, “U-Earth” e “Your.MD”. Tra le più innovative certamente “U-Earth”, la prima compagnia biotech al mondo che punta a risolvere il problema della purificazione dell’aria attraverso l’utilizzo di batteri. In ambito medico, molto utile “D-Heart”, il primo dispositivo ECG che permette a chiunque di eseguire un ECG ospedaliero in totale autonomia e di inviare i risultati o al servizio di tele-cardiologia 24/7 o al proprio medico di fiducia.

Per “Made in Italy 2.0 2.0”, le startup avranno un round aperto di raccolta di circa 3 milioni di sterline entro i 6 mesi successivi all’evento, come ci spiega uno degli organizzatori. Una grande opportunità anche per attrarre investimenti sul mercato delle startup italiane che, come ci ricorda Cristiano Fontana di iStarter, inizia a vantare numeri importanti.

 

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