SOCIETÀ

La mascherina: controindicazioni vere e presunte

Dopo un primo momento di emergenza, siamo finalmente entrati nella fase due, con molti dubbi e pochissime certezze. Ma se non sappiamo ancora se il nostro ristorante preferito potrà riaprire rispettando tutte le direttive in chiave di sicurezza, possiamo essere ragionevolmente certi di una cosa: oltre che con il virus, dobbiamo imparare a convivere anche con le mascherine. Queste ultime sono invise alla maggior parte della popolazione, con tanto di fakenews in agguato in ogni angolo del web: no, le mascherine non uccidono lentamente facendoci respirare la nostra stessa anidride carbonica, e la prova empirica è il tasso di mortalità di medici, dentisti e infermieri che le indossano ogni giorno, che non differisce da quello di lavoratori di altro tipo.

Bisogna inoltre ricordare che nessuna mascherina protegge al 100% dai contagi e in particolare che le mascherine chirurgiche non proteggono chi la indossa (i virus, infatti, filtrano in entrata con poche difficoltà), ma tutti coloro con cui ci rapportiamo non sapendo, magari, di essere asintomatici.

Indossarle, oltre che un obbligo - nel rispetto dei decreti nazionali e delle ordinanze regionali -, è anche un gesto di riguardo verso il resto della collettività. Detto questo non si può negare che portino con sé una serie di controindicazioni. Anche se non avvelenano lentamente come ciancia qualcuno su Facebook, non traspirano al 100% (il che è esattamente il loro scopo) e questo può dare una sensazione di soffocamento, specie con l'avanzare della stagione calda, che speriamo indebolisca il virus anche se non ci sono evidenze scientifiche in tal senso.

La mascherina, inoltre, riporta determinate categorie di persone dritte dritte all'adolescenza, e non in senso buono. Hai le orecchie a sventola e pensavi di aver risolto i tuoi problemi quando i tuoi compagni di classe sono cresciuti abbastanza da non prenderti più in giro? Ora la mascherina raccoglie il testimone, saltando via proprio mentre starnutisci! Se invece non avevi un compagno con le orecchie a sventola, forse i bulletti della tua classe si sfogavano con te usando l'epiteto di "Quattrocchi". Alla fine con gli occhiali ci si fa pace (tranne quando piove!) ma ora c'è un revival di fastidio, visto che si appannano a respiri alterni. Le mascherine aiuteranno a prevenire il coronavirus, ma sugli incidenti stradali non ce la sentiamo di prendere posizione.

Un minuto di silenzio per tutti quelli che avevano comprato l'ultimo modello di smartphone per beneficiare dello sblocco con riconoscimento facciale: in attesa che qualcuno si prenda la briga di inventare delle mascherine trasparenti, sono forse quelli da compatire di più, assieme ai membri delle coppie appena formate che non si potranno nemmeno scambiare un romantico bacio per strada. Gli unici a gioire sono i giocatori di poker, per i quali il bluff diventa molto più semplice.

Un capitolo a parte è dedicato a tutte quelle donne che per necessità o per passione ogni mattina erano abituate a truccarsi: qualche ora con una mascherina mette a dura prova anche il più no transfert dei fondotinta, e il rossetto è destinato a restare solo un lontano ricordo. Probabilmente la tendenza autunno-inverno vedrà il Kajal furoreggiare su tutte le passerelle (sempre che le sfilate possano riprendere) e ci si ispirerà allo stupendo trucco delle donne mediorientali, che indossando il velo fanno convergere gli sguardi sui loro occhi, spesso molto ben truccati.

I detrattori del velo, poi, sono destinati a scontrarsi con una triste realtà: anche la mascherina rende più difficile il riconoscimento dei visi e delle espressioni altrui. Non solo non ci riconosce il nostro cellulare, ma magari nemmeno il nostro vicino di casa. In pratica, un attentato al sarcasmo e all'ironia che potrebbero non essere colti, per non parlare di tutti gli equivoci che possono nascere quando si viene salutati da sconosciuti, apparenti e non: ci sono amicizie che sono finite per molto meno di un saluto mancato. Per una sorta di ipercorrettismo, cominceremo tutti a salutare più spesso, in una spirale di "buongiorno" dati a caso che si alimenterà da sé: con la mascherina perderemo forse qualcosa in termini di ossigeno, ma recupereremo abbondantemente in educazione. Sperando di non trascorrere l'intera giornata a chiederci con chi siamo saliti in ascensore prima di andare al lavoro.

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