SOCIETÀ

La migrante e Margherita

Tirana, 1991. Il mondo è cambiato. Da un anno in Albania è morto Enver Halil Hoxha, il dittatore che per quarant’anni ha dominato il paese trasformandolo in uno dei paesi a regime comunista più impenetrabili del mondo. A marzo si tengono libere elezioni. Vincono ancora i comunisti, ma il resto del paese impone un governo di coalizione. Ad agosto le immagini della nave Vlora che sbarca a Bari 20.000 albanesi che cercano una nuova vita riempiono le prime pagine dei giornali e conquistano il posto di apertura nei telegiornali di tutto il mondo. A decine, a centinaia di migliaia gli albanesi attraversano l’Adriatico su quelle che vengono definite le “carrette del mare” e cercano in Italia la vita rutilante che hanno visto per anni in televisione.

Nessuno dice loro che quella proposta nelle pubblicità e nelle fiction non è esattamente la vita dell’italiano medio. Ma, certo, dall’altra parte del mare c’è un paese che appare comunque molto ricco a chi viene dal paese più isolato e povero d’Europa.

Quell’anno nella città pugliese sbarca anche Tatjana Gjergo, con la figlioletta Eda. La donna ha perso il marito e ora, per mantenere se stessa e la piccoletta di un anno appena, cerca un lavoro in Italia. Lo trova. Fa la badante. È contenta: la piccola Eda avrà una vita migliore della sua.

Mentre lei trova un’occupazione, la ragazza frequenta la scuola con ottimi risultati. Sia in termini di integrazione che di rendimento. È il 1994 e la bimba resta affascinata da una trasmissione di astronomia passata in televisione.

Non è l’infatuazione di un momento. Gli anni passano ed Eda si appassiona sempre più alla matematica e alla fisica. Eppure il suo interesse è sempre e soprattutto per l’astronomia. Così, quando, a dieci anni, accende la televisione e vede per la prima volta Margherita Hack è autentica illuminazione.

Margherita Hack è il “volto della scienza italiana”. Eda è colpita da quella signora che parla di stelle con straripante simpatia. La madre Tatjana la incita: perché non le scrivi? Eda si decide, vince la naturale timidezza e butta giù una lettera con molte domande e la spedisce in busta chiusa a Trieste. Per fortuna l’indirizzo è quello giusto. Ma, d’altra parte, sarebbe bastato scrivere Margherita Hack, Trieste, perché la missiva arrivasse. Tutti conoscono la grande astronoma nella città giuliana e tutti sanno dove trovarla: all’Osservatorio o a casa.

L’astronoma riceve la missiva e le risponde, come è usa fare. In capo a pochi giorni Eda riceve una lettera scritta a mano, firmata Margherita Hack. Sono le risposte alle sue domande. Ma tra le righe Eda legge qualcosa di più: una complicità, un affetto. La ragazzina, sorpresa e contenta, risponde alla risposta. E così fa ancora Margherita. Insomma, ne sortisce un ricco epistolario. Che continua per anni, anche quando Eda e la madre, per motivi legati al lavoro di Tatjana, si trasferiscono a Firenze.

Firenze è la città natale di Margherita. Lei ci ritorna spesso. E quasi sempre tiene un incontro pubblico. È fatale che prima o poi la ragazza e Margherita si incontrino. Succede, nel 2006. Eda ha 16 anni, ormai. Ma conserva la sua naturale timidezza. Si fa forza. La raggiunge e, con estrema discrezione, si presenta. Ciao, prof: sono Eda, la tua amica di penna.

Un abbraccio. Poi la sorpresa: “Perché non vieni a trovarmi a Trieste, così avremo tutto il tempo per parlare?”, le propone Margherita.

Il cuore batte a mille. Ne parla con Tatjana. Si può fare. Detto, fatto. Eda trascorre non alcuni minuti, ma alcuni mesi a casa di Margherita Hack. Ma la dimora dell’astronoma non è solo quella di Trieste. È l’Italia intera. Gira come una trottola per il paese. E in questo tour Eda le è vicina. Sai, mamma, sono in giro per l’Italia con la Hack. Il sodalizio si cementa. Insieme la ragazza e Margherita decidono di scrivere un libro.  A doppia firma: Così parlano le stelle. Il cosmo spiegato ai ragazzi, che viene pubblicato nel 2007 da Sperling & Kupfer.

 

Ecco, questa è Margherita. Donna forte e intransigente con i forti (memorabile, in quelle stesse settimane, una sua polemica in televisione con Pippo Baudo); gentile e generosa con i deboli

E non è mica finita. L’anziana astronoma convince Eda a iscriversi al Liceo delle Nazioni del Mondo Unito di Trieste. E convince la madre, Tatjana, a trasferirsi a Trieste per dare una mano a tenere ordinata la casa che condivide con il marito, Aldo.  

In breve, Eda e Tatjana sono diventate componenti della famiglia Hack-De Rosa.

Terminato il liceo, Eda vola negli Stati Uniti per iscriversi al corso di Matematica applicata dell’Illinois Institute of Technology, laurearsi in matematica applicata e poi iscriversi anche al corso di laurea in astrofisica. Ora Eda sta conseguendo un dottorato in fisica all’università di Trieste.

Quanto a Margherita, decisamente giugno è stato il suo mese. Venuta al mondo il 12 di questo mese del 1922, ha lasciato Aldo, Eda e tutti noi cinque anni fa, il 29 giugno 2013.

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