SCIENZA E RICERCA

Piero Angela: "La scienza produce ricchezza"

Un applauso intenso, spontaneo. Quando Piero Angela dalla sala della Basilica fa il suo ingresso nell’aula magna di Palazzo Bo, ad accoglierlo è la stima del suo pubblico, lo stesso - giornalisti compresi -  a cui ricorda come siano la "scienza e la ricerca a creare ricchezza per tutti i cittadini". Musicista, giornalista, divulgatore scientifico, il suo volto è legato alla nota trasmissione televisiva Superquark. Ma molti altri sono stati i suoi contributi, a partire dall’istituzione insieme ad altri intellettuali del Comitato italiano per il controllo delle pseudoscienze (Cicap) nel 1989, nato allo scopo di contrastare il dilagare di fake news e pseudoscienze. Al fine di smascherare presunti fenomeni paranormali, guaritori e astrologi, l’organizzazione conduce “un’opera di informazione e di educazione rispetto a questi temi, per favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità aperta e critica, e del metodo scientifico basato sull’evidenza nell’analisi e nella soluzione dei problemi”. E il contributo, nel tempo, è venuto da molti nomi importanti nel panorama culturale e scientifico del nostro Paese, da Rita Levi Montalcini, a Umberto Eco, a Carlo Rubbia, solo per citare alcuni nomi. 

Quest’anno il Cicap, in occasione del 40o anniversario dalla sua prima pubblicazione, esce con una nuova edizione di Viaggio nel mondo del paranormale di Piero Angela, in cui il giornalista approfondisce i risultati di un’indagine condotta in vari Paesi del mondo con l’aiuto di scienziati, esperti e anche prestigiatori. Quella del giornalista è una carrellata di fenomeni paranormali che vengono passati al setaccio con spirito critico e metodo scientifico. «È un libro importante – sottolinea Massimo Polidoro, segretario del Cicap, che ha curato la nuova edizione –. È la prima inchiesta critica dedicata alla parapsicologia e alle facoltà paranormali mai realizzata in Italia. Il primo tentativo di guardare con approccio scientifico e spirito critico al mondo del soprannaturale e dell’occulto che, per molto tempo, nel nostro Paese erano considerate realtà misteriose ma, tutto sommato, indiscutibili».

A palazzo Bo Angela ripercorre alcune di quelle storie, raccontandone i personaggi, i luoghi, le scoperte che si intrecciano con ricordi di vita vissuta. Non manca qualche aneddoto divertente. “Ho imparato molto sulla scienza seguendo la pseudoscienza”, sorride Angela. Nel bel mezzo del suo argomentare, s’interrompe. Nota il giornalista Lorenzo Pinna tra il pubblico, suo storico collaboratore. Gli chiede di alzarsi, lo ringrazia. E poi prosegue con il racconto, con la naturalezza e il garbo che lo caratterizzano.  

Nel suo discorso non risparmia una tirata d’orecchi a certa stampa, quando a tutti i costi cerca lo scoop e il sensazionalismo, distorcendo in parte i fatti. Sono le buone fonti che fanno le notizie, tiene a sottolineare. Non colpevolizza, d’altra parte, chi asseconda i ciarlatani: chi si rivolge a maghi e guaritori, secondo il giornalista, sa che certi fatti non possono essere veri, ma ha bisogno di crederci. Nella gran parte dei casi sono persone che hanno dei problemi seri, che cercano una speranza e hanno bisogno di conforto.

Angela parla anche di politica. Ricordando un libro pubblicato qualche anno fa dal titolo A cosa serve la politica, il giornalista sostiene che questa non produce ricchezza: "La vera ricchezza è costituita dalla ricerca e dalla tecnologia - ricorda - È compito della politica promuovere e distribuire la ricchezza, investendo in ricerca e innovazione". In questa direzione, il Cicap ha recentemente firmato un accordo con il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca che riconosce la manifestazione come evento formativo per gli insegnanti. E a ciò si debbono aggiungere anche le iniziative in programma nelle scuole. Un modo per cercare di far uscire il Paese da alcune derive lontane dal pensiero critico scientifico che caratterizzano questi ultimi anni, ricorda il giornalista. 

E per concludere a chi gli chiede se prevedesse una carriera simile, Angela risponde: “Da piccolo non avevo idea di cosa avrei fatto da grande, ma ero un bambino curioso. Nella mia biblioteca il Libro dei perché era quello più consumato”.

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