CULTURA

Quest’estate il thriller è femminile

L’estate è ormai arrivata e con lei, probabilmente, anche le tanto attese ferie. La tendenza generale è quella di darsi al relax estremo, magari sdraiati a bordo piscina, o su una panchina in mezzo al bosco.
A volte però capita di ritrovarsi in una spiaggia affollata, con i vicini di ombrellone che cianciano di migranti e vaccini superando la soglia dei decibel consentiti nei locali sulla spiaggia. A quel punto bisogna trovare un’arma, e cosa c’è di meglio di un libro coinvolgente per combattere quel fastidioso cicaleccio? Forse è proprio per questo che gialli e thriller sono tra i libri più letti nelle località marittime. Per dare una mano nella scelta, riuniamo in questo articolo le novità più interessanti e i thriller usciti nel corso dell’anno: è giunto il momento di recuperarli.

A giugno per Piemme è uscito il nuovo romanzo di Alafair Burke (autrice thriller ormai rodata, quella di La ragazza del parco, per intenderci), Sorelle sbagliate. A parte la copertina, quasi identica a quella di L'amore a due passi di Catena Fiorello precedentemente edito da Giunti, il romanzo è molto godibile e si fa leggere velocemente. La protagonista è la versione più umana della Miranda de Il diavolo veste Prada, e quando torna a casa e trova il marito morto non si può evitare di stare dalla sua parte, anche se ha un po’ la sindrome della prima della classe e sì, anche se ha sposato l’ex marito di sua sorella, facendo di fatto da madre al loro figlio.

 

Per chi non lo avesse ancora letto, di Alafair Burke consigliamo anche La ragazza che hai sposato (2018, Piemme, 360 pagine). Alcune tematiche, come quella della violenza sulle donne, sono comuni ai due libri, ma i sentimenti che suscita la protagonista di quest'ultimo sono piuttosto diversi, specie alla fine. Rimanendo a casa Piemme, la scorsa estate è uscito anche Friend request di Laura Marshall, che non ha nulla a che vedere con l’omonimo film horror e che a luglio è uscito in edizione economica per Pickwick.

La storia prende le mosse da una comune richiesta di amicizia su Facebook, che però tanto comune non è: la proprietaria della pagina, infatti, è Maria Weston, e Maria Weston è morta. Louise Williams, in compenso, è terrorizzata: non è escluso, infatti, che lei abbia avuto un ruolo in quell’”incidente”. E non è nemmeno escluso, in effetti, che Maria sia tornata.

Rimanendo in tema di amicizie, è arrivato in Italia anche L’amica sconosciuta di Amy Gentry (2019, Garzanti, 316 pagine). Anche se in alcuni momenti sembra che l’autrice non sappia che strada prendere, questo romanzo ha il pregio di cercare di affrontare il tema della violenza di genere da una prospettiva più comica, senza ridicolizzare il trauma che ne scaturisce, ma mostrando i colpevoli in tutta la loro mediocrità. E del resto nemmeno le donne rispecchiano la comune definizione di vittima, visto che non perdono l’occasione di vendicare la violenza subita quando ne hanno la possibilità. Purtroppo per lei la protagonista, l’attrice comica Dana Diaz, non ha valutato attentamente le conseguenze, quando la sconosciuta Amanda le propone uno scambio di favori che rimanda a Sconosciuti in treno di Patricia Highsmith (da cui è stato tratto il film di Alfred Hitchcock Delitto per delitto): tu vendichi me e io vendico te e quando Dana si rende conto che il rapporto con Amanda è molto sbilanciato, e che forse il loro incontro non è stato casuale, rischia di essere troppo tardi.

Per chi invece in vacanza non ci può andare, La vacanza ideale di Claire Douglas (Editrice Nord, 368 pagine) è il libro perfetto. No, non prendiamo in giro nessuno: è meglio non andare in vacanza che trovarsi impelagati nel dramma di Libby, che dopo aver passato un periodo di ferie nella casa di un misterioso sconosciuto che le ha proposto uno scambio di abitazione comincia a ricevere messaggi sempre più minacciosi, che la costringono a rivivere un passato costellato di errori, quando aveva reagito alle difficoltà della vita in modo poco ortodosso: ora dovrà attingere a tutta la sua intelligenza e all'affetto di suo marito per cavarsela.

L’ultimo arrivato tra i thriller psicologici in casa Nord è invece La sostituta di Michelle Frances, che aveva già indagato la difficoltà dei rapporti tra donne nel suo precedente libro La fidanzata. Dalle frecciatine tra suocera e nuora che si trasformano in qualcosa di più inquietante, la Frances passa a raccontare il legame tra una famosa produttrice televisiva, Carrie, e la donna che la sostituisce nel periodo della maternità. Peccato che Emma, la giovane rampante sostituta del titolo, sembra non accontentarsi di prendere il ruolo di Carrie in ufficio, ma vorrebbe rubarle anche quello di moglie, cercando apparentemente di sedurre il marito Adrian, uno sceneggiatore sulla cresta dell’onda. Carrie però non ci sta, e le conseguenze si rivelano estreme.

Per quelli che si fossero stufati di tutte queste autrici straniere, a maggio è uscito anche Ninfa dormiente, dell’italianissima Ilaria Tuti. Il libro è il seguito di Fiori sopra l’inferno (2018, Longanesi, 372 pagine): entrambi dedicati al personaggio di Teresa Battaglia, commissario di polizia specializzata in profiling, con un segreto che rischia di rovinare le sue indagini. Lo stile di Tuti non è quello tipico degli altri thriller: a tratti poetico, sottolinea efficacemente le ambientazioni innevate e leggermente claustrofobiche dei due libri.

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