SCIENZA E RICERCA

La scienza, tra etica e politica

 Il 21 giugno 2018, due anni fa, moriva Carlo Bernardini, uno dei protagonisti della “via italiane alle alte energie”. Un grande fisico, dunque. Ma anche uno studioso che ha insegnato a tutti quanto importante sia il rapporto tra scienza e società. Oggi più che mai.

Da lui ripartiamo, dunque, come scritto nell’introduzione al libro collettaneo che lo ricorda, La scienza tra etica e politica (edito da Dedalo e curato da Rino Falcone, Pietro Greco e Giulio Peruzzi), «non per una rituale commemorazione, ma per prendere spunto dalle sue idee e analisi e dalla sua militanza di intellettuale, per guardare al futuro. Carlo Bernardini ha sempre pensato che non potesse esserci pensiero separato dalla prassi. Si ritrova qui la sua originaria formazione di fisico sperimentale, ma anche la sua naturale attitudine ai temi sociali e politici. Certo è che la scienza ha per lui rappresentato lo stimolo intellettuale per orientare l’azione nella società. E il futuro ci obbliga a riflessioni profonde. Nel volgere dell’ultimo quinquennio si può infatti sostenere che alcuni fenomeni sociali e politici ci costringono a fare i conti con l'evoluzione che alcuni istituti di partecipazione, di comunicazione e di formazione hanno avuto. È necessario riflettere a fondo su come la democrazia si stia trasformando e se continuino, e come, a essere garantiti quei princìpi di base su cui essa è fondata».

Di questi temi parliamo, in diretta su Il Bo Live, con il ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il presidente dell'Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi, Carlo Salvemini, sindaco di Lecce, Cecilia Bernardini, restauratrice e Lucia Votano, dirigente INFN di Roma.

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